
Nella magica cornice della Casa dei castelli istriani di Momiano, che opera in seno al Museo storico e navale dell’Istria, la settimana delle vacanze invernali si è trasformata in un viaggio creativo ed emozionale, grazie a tre laboratori unici che hanno coinvolto bambini e famiglie in esperienze artistiche indimenticabili. Tre incontri, tre modi diversi di esplorare il mondo con occhi nuovi, dando spazio all’immaginazione, all’espressione personale e alla crescita interiore.
Nel primo incontro è emerso come c’è un momento magico in cui un semplice foglio bianco diventa qualcosa di straordinario. È il momento in cui la creatività prende forma, quando le mani dei bambini, guidate dall’immaginazione, trasformano la carta in arte. Ed è proprio questa magia che si è vissuta quando il Museo dei bambini di Trieste – MINI MU ha accompagnato i più piccoli in un laboratorio speciale: Maschere di Momiano. Il laboratorio ha offerto ai bambini dai 6 ai 10 anni un’esperienza unica, unendo territorio e creatività in un viaggio affascinante. Sotto la guida dell’educatore Ferruccio But e la fotografa Valentina D’Osualdo, i giovani partecipanti hanno dato vita a maschere ispirate al territorio locale: da un lato, la sagoma conservava le caratteristiche del paesaggio istriano, dall’altro si trasformava in un volto espressivo, carico di colore e fantasia. Non solo i bambini, ma anche gli adulti presenti hanno avuto l’occasione di osservare il mondo da una prospettiva diversa. Hanno scoperto che basta un cambio di punto di vista per trasformare qualcosa di semplice in qualcosa di straordinario. Con pennelli e colori, si sono immersi in un viaggio tra tonalità calde e fredde, esplorando il significato dei contrasti cromatici e la potenza espressiva della composizione. Il laboratorio non è stato solo un momento di gioco, ma un’opportunità di apprendimento e scoperta. Ogni maschera creata raccontava una storia unica, un legame tra il bambino e il territorio, tra l’arte e la natura.

“Grazie a MINI MU per questo laboratorio educativo e grazie a tutti i partecipanti per aver preso parte all’esperienza”, ha dichiarato Tanja Šuflaj, responsabile della Casa dei castelli istriani di Momiano. Un ringraziamento che porta con sé la promessa di nuove avventure artistiche, di altri fogli bianchi pronti a trasformarsi in storie, volti e sogni.
Una macchia che diventa volto…
Il secondo appuntamento ha fatto riscoprire una magia nascosta nel vino, un segreto che va oltre il suo sapore e il suo profumo. È la memoria della terra che lo ha generato, il sole che ha accarezzato i grappoli, il tempo che lo ha trasformato. E poi c’è un’altra magia, più sottile e meno conosciuta: quella che lo trasforma in colore, in pennellate, in arte. Questa magia ha preso vita sotto la guida dell’artista Slavica Oplanić, che ha accompagnato i giovani partecipanti in un viaggio affascinante nel mondo del “vinorel”. Non un semplice laboratorio, ma un’esperienza sensoriale e artistica in cui, al posto dei classici pigmenti, a tingere la carta è stato il refosco di Momiano. I bambini, tra i 7 e gli 11 anni, hanno imparato che il colore può nascere da ciò che solitamente sfugge allo sguardo, che anche un residuo di vino può raccontare storie e diventare arte. Hanno scoperto la delicatezza di una sfumatura ottenuta con pazienza, il fascino di un tratto imperfetto ma vivo, la bellezza di una macchia che diventa paesaggio, volto, emozione. Tra il profumo dolce e avvolgente del vino e la danza leggera dei pennelli sull’acqua, ogni partecipante ha dato forma alla propria visione, trasformando il refosco in opere uniche, intrise di sogni e poesia. “Grazie alla nostra straordinaria mentore e a tutti i talentuosi partecipanti per l’atmosfera meravigliosa e l’ispirazione”, ha affermato la Šuflaj confermando come, tra il vino e l’acqua, tra il passato e il presente, il “vinorel” ha svelato il suo incanto.

L’ultimo appuntamento ha permesso di capire come ci sono momenti nella vita che non si misurano in ore, ma in emozioni. Attimi in cui il tempo sembra rallentare, permettendoci di ascoltare davvero chi siamo e chi ci sta accanto. Il laboratorio “Operazione Silhouette”, condotto da Elsa Mazalović Demark, fondatrice dell’Atelier “Il Bosco Colorato”, è stato uno di quei momenti preziosi, in cui arte e crescita emozionale si sono intrecciate per regalare a bambini e genitori un’esperienza unica. Piccoli e grandi hanno scoperto che il disegno non è solo un gioco di linee e colori, ma una porta aperta sull’anima. Dopo un’introduzione dedicata alle opere e ai movimenti artistici legati al tema, ogni partecipante ha tracciato la propria sagoma, dando forma alla propria presenza nel mondo. Poi, con colori caldi e avvolgenti, ha riempito quello spazio vuoto, trasformandolo in un riflesso della propria essenza. Ma l’arte, in questo laboratorio, non è stata solo un mezzo di espressione personale. È stata soprattutto un ponte tra genitori e figli, un linguaggio senza parole capace di avvicinare, di raccontare senza bisogno di spiegare. Dipingendo insieme zone inaspettate di un’enorme silhouette, ogni famiglia ha creato un ritratto unico, spontaneo e pieno di vita, imparando a guardarsi con occhi nuovi, insegnando ai bambini che la loro identità è preziosa e ai genitori che, a volte, basta un tratto di pennello per entrare in sintonia con l’universo emotivo dei propri figli.

“Grazie a tutti i bambini e ai loro genitori per aver scelto di trascorrere due ore di qualità in un’esperienza creativa! Un grande grazie anche alla nostra Elsa, che ci propone sempre programmi educativi di valore, unendo arte e conoscenza di sé”, ha dichiarato Tanja Šuflaj, sottolineando come questi siano stati tutti momenti autentici, in cui l’arte è diventata un abbraccio, il colore una voce, la creatività uno specchio dell’anima.



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