Covid. In aprile fermo pesca facoltativo

Vista l’impossibilità di mantenere le distanze fisiche sui pescherecci, il Ministero dell’Agricoltura suggerisce a coloro che usano le reti a strascico di rimanere in porto e annuncia risarcimenti

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Covid. In aprile fermo pesca facoltativo

La Camera dell’Artigianato della Regione istriana, rispettivamente il suo comparto per la pesca, ha ricevuto una circolare del Ministero dell’Agricoltura, in base alla quale sussistono le condizioni per fermare la pesca in aprile a causa del Covid -19.

 

A Danilo Latin, presidente del Gruppo d’azione locale per la pesca (FLAG) abbiamo chiesto di spiegarci meglio la circolare. “Vista la situazione epidemiologica molto particolare – dice –, il Ministero ha deciso di offrire ai pescatori che usano le reti a strascico, le popolari ‘cocie’, la possibilità di effettuare un fermo pesca facoltativo nel mese di aprile.

Ai pescatori che vorranno adottare tale provvedimento vengono concesse delle agevolazioni. In primo luogo il Ministero è disposto a pagare al proprietario del peschereccio che in aprile rimarrà agli ormeggi una somma di 11mila kune, a patto che abbia avuto almeno 120 uscite negli ultimi due anni. Inoltre lo stesso Ministero ha previsto un rimborso di 4mila kune per ogni operaio impiegato sulla barca. Non è molto, ma è già qualcosa, perché almeno così i pescatori possono scegliere. La situazione epidemiologica non è buona, altrimenti il Ministero, che opera in sintonia con le disposizioni dell’Unione europea, non avrebbe avanzato una simile proposta ai proprietari dei pescherecci che operano con la rete a strascico e che abitualmente impiegano 4-5 pescatori, alle volte anche di più e che operando sulla stessa barca non possono mantenere le distanze fisiche come sulla terraferma”.

Il provvedimento ministeriale anti Covid-19, diventerà esecutivo giovedì 1.mo aprile e durerà fino alla mezzanotte del 30 aprile. Chi si fermerà, dunque, verrà rimborsato per il mancato guadagno. Questo significa che il prossimo mese anche l’offerta di pesce fresco potrebbe diminuire nelle pescherie, idem per l’esportazione del pesce in Italia.

Molto del pesce che si trova nelle pescherie viene pescato dalle comuni “cocie”

A pesca con il cellulare
L’altro fatto da considerare, molto meno logico e discutibile, è che il Ministero ha portato la burocrazia per chi pesca e per i pescasportivi a livelli assurdi. Un esempio: in futuro chi andrà a pescare anche soltanto con la lenza, molto probabilmente avrà l’obbligo di segnalare immediatamente al Ministero ciò che ha pescato, utilizzando un’applicazione da installare sul telefonino, fatto improponibile soprattutto per i pescatori più anziani, che forse nemmeno usano il cellulare. Ma, alla fin fine, perché tanta burocrazia? Perché questo controllo totale di tutto e di tutti? Tanto più che con la lenza di pesce se ne può pescare pochissimo o niente affatto. Per saperne di più si può consultare il sito web www.euribarstro.hr, oppure inviare un’e-mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected].

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