Coronavirus. Misure preventive anche nel Buiese

Alcuni abitanti del territorio con problemi oncologici hanno confermato che escono di casa solo in caso di necessità. Nella farmacia locale zero mascherine e disinfettanti

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Coronavirus. Misure preventive anche nel Buiese

No agli allarmismi. Così l’Unità di crisi della Regione istriana. Come spesso accade quando c’è di mezzo un’epidemia, anche il nuovo coronavirus, dicono alcuni medici e altri esperti, sta generando panico, per lo più a causa delle notizie non correttamente interpretate. Molte le bufale, più o meno fantasiose, che stanno circolando in rete e sui media da una parte all’altra del mondo. In parallelo si può affermare che i ministeri, istituti di sanità, università, ospedali e medici, stanno facendo finora un buon lavoro, rispetto a epidemie precedenti, per diffondere il più possibile la reale situazione, in quanto in questa fase è utile rimanere aggiornati seguendo esclusivamente le fonti informative istituzionali e per attivarsi fin da subito con comportamenti adeguati alla situazione, con azioni di autoprotezione ed evitando inutili allarmismi. Anche l’Oms, Organizzazione mondiale della sanità, ha rassicurato: “Ogni giorno che passa ne sappiamo un po’ di più sul coronavirus e sulla malattia che provoca. Sappiamo che oltre l’80 p.c. dei pazienti ha una malattia lieve e guarirà. Nel 2 p.c. dei casi segnalati, il coronavirus è fatale e il rischio di morte aumenta con l’avanzare dell’età del paziente e con le condizioni di salute precarie”.

La farmacia di Buie

Esaurite le scorte
Però, zero mascherine e zero disinfettanti presso la farmacia buiese. Come rilevato dalla farmacista, il coronavirus ha acceso l’allarme prevenzione pure nel Buiese e a breve dovrebbe arrivare una nuova scorta per adempiere alle richieste dei cittadini. Molti i buiesi e gli abitanti delle località limitrofe che viaggiano quotidianamente a Trieste e Monfalcone per motivi di lavoro. Coloro che abbiamo contattato telefonicamente affermano che la vita quotidiana procede normalmente, ma in numerosi supermercati gli scaffali che dovrebbero contenere alimenti a lunga conservazione e disinfettanti sono stati quasi ripuliti. Le università sono chiuse fino al 1.mo marzo, come pure le scuole, che lo sarebbero state comunque perché in vacanze fino a giovedì.

La tranquilla quotidianità di Buie

Cancellati gli appuntamenti
La Scuola elementare italiana “Edmondo De Amicis” di Buie, come richiesto dal Ministero, ha declinato gli appuntamenti di marzo: “Abbiamo cancellato due appuntamenti del mese di marzo che avrebbero dovuto vedere la nostra istituzione partecipe con docenti e alunni. Il 15 marzo avremmo dovuto presenziare al mercatino di Udine e il 27 abbiamo cancellato dal calendario, una bellissima gita sulla neve a Ravascletto. Ad aprile abbiamo in programma un incontro nell’ambito del progetto “Erasmus+” e in maggio una trasferta a Bologna. Vedremo l’evolversi della situazione e reagiremo di conseguenza”, ha rilevato la direttrice Katia Sterle Pincin, la quale si è dimostrata preoccupata pure per gli insegnanti, alunni e altri connazionali che in questo momento si trovano a Sappada per le vacanze invernali, da tempo programmate. Ne ha risentito pure la Scuola media superiore italiana “Leonardo Da Vinci” che, come dice la preside, Irena Penko, non parteciperà alla presentazione di un progetto inerente la Grande Guerra che si svolgerà a Trieste e li ha visti come partner attivo.
Al valico di confine
Al valico di confine di Castelvenere, come su quello del Dragogna, da lunedì sono in atto misure di prevenzione e controllo epidemiologico con, se necessario, autoisolamento e monitoraggio della salute per persone che arrivano da aree interessate dal coronavirus per limitare al massimo il rischio della diffusione del virus. Le persone provenienti dalle località interessate sono sottoposte a brevi controlli sanitari e in casi sospetti, o a rischio, sono posti in isolamento domiciliare o ospedaliero, mente a persone con chiari sintomi da coronavirus viene vietato l’ingresso in Croazia. Nessuna intenzione momentanea però di chiudere i confini con l’Italia, ma questa opzione non viene esclusa dal governo croato e sarà messa in atto in caso di diffusione dell’epidemia. Sospese pure le corse di alcuni pullman da Buie a Trieste e Padova fino al 6 marzo. In merito si è espresso pure il premier dimissionario sloveno Marjan Šarec, dichiarando che il suo Paese è pronto anche a chiudere i confini se dovesse emergere il rischio di diffusione del coronavirus. “Alla luce della propagazione del virus, la Slovenia chiuderà i confini se necessario”.

Tutto procede normalmente

Diverse le reazioni dei cittadini
Alcuni cittadini di Buie con problemi oncologici hanno confermato che escono di casa solo se necessario, mentre per chi non ha problemi di salute è una questione da prendere alla leggera. Questi ultimi vivono la quotidianità senza pensarci, anzi, innervosendosi quando sentono parlare di precauzione e quarantene. Una delle affermazioni più esaustive del perché di queste decisioni di prevenzione così drastiche è stata fatta da un medico rianimatore della provincia di Venezia. A suo avviso, il coronavirus è solo una o forse due volte più serio dell’influenza. Tuttavia, è diverso in quanto non esiste un vaccino ed è molto più infettivo dell’influenza, ciò vuol dire che si trasmette con enorme facilità. I posti letto in terapia intensiva sono pochi in proporzione alle esigenze che potrebbero emergere a causa della grande velocità di diffusione del virus. Quindi, spiega il medico: “Se state a casa, la gente si infetta poco alla volta. Molti non se ne accorgono. Gli altri, specialmente gli anziani, ma anche qualche giovane, noi medici e infermieri li prendiamo, li mettiamo in terapia intensiva, li curiamo e ve li restituiamo. Un poco alla volta. Se, invece, tutti escono di casa, il rischio è che si infettino tutti insieme e che quindi non riusciamo a gestirli, con un aumento importante della mortalità. Non dovete andare in panico, ma prendere la cosa seriamente”. L’importante è quindi una buona igiene, lavarsi le mani spesso, prestare un po’ più di attenzione, vivere con la giusta preoccupazione la situazione, senza panico o allarmi, magari evitando spostamenti, ed essere più cauti.

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