Comunità digitali. Intreccio tra passato e presente

Presentato presso la sede della Comunità degli Italiani «Pino Budicin», il prodotto finale del progetto culturale nato dall’iniziativa di un gruppo giovanile della Comunità Nazionale Italiana

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Comunità digitali. Intreccio tra passato e presente
I modelli 3D dei di sodalizi inclusi nel progetto “Comunità digitali”

È stato presentato sabato, presso la sede della Comunità degli Italiani “Pino Budicin”, il prodotto finale del progetto culturale “Comunità digitali” nato dall’iniziativa di un gruppo giovanile della Comunità Nazionale Italiana, mosso dall’idea di apportare valore alle Organizzazioni della CNI introducendo gli strumenti digitali nel contesto comunitario.

Il progetto, spesato dall’Unione Italiana, ha contribuito a realizzare per le CI coinvolte materiale come: fotografie rappresentative, video tour, video di realtà mista, riproduzioni circolari di spazi con la riproduzione fotografica a 360 gradi, modelli virtuali per tour circolari come anche riproduzioni circolari suscettibili ai sensori di movimento.
Sono stati 18 i giovani coinvolti in questo viaggio durato quasi due anni, che li ha portati a curare nei minimi dettagli gli strumenti digitali da utilizzare per creare materiali come video di realtà mista e modelli virtuali. Pirano, Isola, Capodistria, Rovigno, Pola e Dignano sono i sei sodalizi coinvolti nell’iniziativa, ai quali è stata donata una nuova veste: la realtà digitale dei Palazzi.

L’importanza dell’innovazione
A fare gli onori di casa e a complimentarsi con i giovani creativi coinvolti nella realizzazione del lodevole progetto, è stata la presidente del sodalizio rovignese, Viviana Benussi che ha espresso la sua soddisfazione nel poter presenziare alla presentazione dell’iniziativa:”Penso che le Comunità devono abbinare la tradizione all’innovazione, perché senza innovazione non c’è un futuro. Mi auguro che ci saranno altri progetti innovativi in modo da coinvolgere la popolazione più giovane a un’attiva e produttiva partecipazione”, ha detto la presidente Benussi.
Presente pure il presidente della FederEsuli, Renzo Codarin, che ha voluto sottolineare l’ottima collaborazione vigente tra la FederEsuli, l’Unione Italiana e le altre istituzioni rappresentative della CNI per migliorare la conoscenza reciproca e fare da sponda tra le generazioni “lontane” dai problemi generati dal dopoguerra. “Il fatto di digitalizzare le sedi delle CI è importantissimo siccome diventano visibili e accessibili a tutto il mondo”, ha detto Codarin complimentandosi con il gruppo giovanile della CNI.
Dyego Tuljak, titolare del Settore attività giovanili della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana ha spiegato ai presenti, tra cui pure un gruppo di studenti del Ginnasio Gian Rinaldo Carli di Capodistria l’obiettivo del progetto: “Le ‘Comunità digitali’ è un progetto che valorizza il patrimonio delle comunità italiane in Istria, rendendolo accessibile anche attraverso la realtà digitale. Rappresenta inoltre un ponte tra generazioni, dove competenze tecniche e conoscenze storiche si incontrano per dare vita a una visione condivisa. La digitalizzazione dei portali d’ingresso, delle facciate e degli spazi interni ed esterni ha permesso di catturare ogni dettaglio architettonico e culturale, trasformando questi luoghi in esperienze virtuali che raccontano la loro storia e il loro significato. Infine, voglio ringraziare e complimentarmi con i giovani che hanno trainato questo progetto, nonché con tutti i collaboratori che con le loro competenze hanno contribuito alla realizzazione dell’intera iniziativa”, ha detto Dyego Tuljak.

Un processo lungo e complesso
In seguito, Katja Kovačič, una delle giovani leve che ha preso parte al progetto, ha spiegato che si è trattato di un processo lungo e complesso: “Tutto parte semplicemente da quello che è un rilievo architettonico delle Comunità, quindi il primo passo è stato quello di fare un sopralluogo e un rilievo metrico di quelli che sono gli spazi, anche per capire l’oggetto e che cosa saremmo andati ad affrontare. Una volta fatto ciò abbiamo portato i dati a “casa” e abbiamo iniziato la costruzione di quello che era invece il modello 3D, che è stato in seguito aggiunto e modificato con l’aiuto degli altri specialisti. A riguardo, la base, secondo me, è un gruppo fotografico e di videomaker che realizzano la parte di materiale digitale e pixel, dato che è quello il fulcro del progetto, e poi la parte più tecnica di architettura, quindi con architetti che operano in campo 3D”, ha spiegato Katja Kovačič.

Katja Kovačič, Dyego Tuljak e Aleš Cherbocci

Un passo avanti per la CNI
Aleš Cherbocci, uno dei giovani partecipanti, ha spiegato invece che nei codici QR che accompagnano le singole Comunità, è possibile accedere al modello virtuale a visibilità circolare dei palazzi che ad oggi ospitano le Comunità degli Italiani. “Questi materiali rappresentano un passo avanti decisivo per la Comunità Nazionale, verso una comunicazione innovativa, una presentazione digitale, una direzione che permette di conservare e promuovere il patrimonio culturale e architettonico della CNI a Livello globale”, ha spiegato Aleš Cherbocci.
É seguita una tavola rotonda durante la quale si è discusso delle tecnologie di stampa tridimensionale utilizzate e della riproduzione digitale degli edifici, come pure dell’importanza della comunicazione innovativa, cioè una direzione che permette di conservare e promuovere il patrimonio culturale architettonico della CNI valorizzandolo nel segmento educativo e formativo. Dopodiché sono stati consegnati i modelli 3D delle sedi e i pannelli espositivi con informazioni sulle peculiarità architettoniche in quattro lingue (italiana, croata, slovena e inglese) ai rappresentanti delle CI presenti e coinvolti nel progetto.
Infine, è stato possibile fare un’esperienza immersiva e interattiva grazie ai VR Glasses, visori progettati per la realtà virtuale. Indossando i visori, gli utenti hanno potuto esplorare i vari palazzi come se fossero fisicamente presenti.
Questa prima edizione del progetto “Comunità digitali” è stata realizzata congiuntamente dall’Unione Italiana e dall’Associazione dei giovani della Comunità Nazionale Italiana.

La tavola rotonda alla CI di Rovigno

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