Cittanova. Passeggiata esplorativa nelle viscere della terra

Continuano le camminate culturali proposte dalla Comunità degli Italiani. Nei giorni scorsi i soci hanno visitato la miniera di Arsia e i resti del castello di Chersano

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Cittanova. Passeggiata esplorativa nelle viscere della terra
La comitiva ad Arsia. Foto: CI CITTANOVA

Un po’ di pioggia non ha di certo fermato la voglia di una bella scampagnata in compagnia. Ombrello alla mano, una cinquantina di soci della Comunità degli Italiani di Cittanova ha affrontato con il sorriso e con entusiasmo la passeggiata culturale alla volta della miniera di Arsia e del castello di Chersano. A fare da Cicerone è stata l’ormai nota guida Martina Trento Dagostini, connazionale, la quale collabora ormai da tempo con i nostri sodalizi per far conoscere il territorio e le sue curiosità ai molti interessati.

“Esistono molti luoghi in Istria che si sentono spesso nominare, ma che per vari motivi non abbiamo mai visitato. La miniera di Arsia è uno di questi, un posto suggestivo, che non lascia indifferente nessuno, con una ricca storia – spiega la presidente Cristina Fattori –. Proprio per tale motivo abbiamo inserito le camminate nell’ambito delle nostre attività. Queste, oltre a essere un modo per stare all’aria aperta e fare attività fisica, permettono ai nostri soci di conoscere le peculiarità della nostra penisola”.

Tra le rovine del castello di Chersano.
Foto: CI CITTANOVA

La città più giovane
Arsia, nell’Albonese, è la città istriana più “giovane”, famosa per la sua caratteristica chiesa a forma di vagone rovesciato, consacrata a Santa Barbara, protettrice dei minatori, e il suo campanile dalle sembianze di una lanterna, situati nella piazza principale. A un occhio non esperto sembra proprio quello il centro della cittadina, ma basta uno sguardo più attento per capire che tutta la località è stata eretta in funzione del vero cuore pulsante dell’abitato: la miniera. Lo hanno appurato gli attivisti di Cittanova che hanno avuto modo di scendere nelle viscere della terra e vedere di persona le gallerie dove veniva estratto il carbone. “Un’esperienza unica nel suo genere – conferma la presidente della CI cittanovese Cristina Fattori –. Oltre a noi c’erano anche altri visitatori; mi ha colpito molto la presenza di un ragazzino che avrà avuto 9 o 10 anni, che rispondeva a tutte le domande della nostra guida, un fatto che mi ha ridato fiducia nell’umanità e nel futuro”. Ci sono state anche grandi lodi per le guide che gestiscono le visite alla miniera e al Museo di Arsia, a detta dei partecipanti, molto preparate, disponibili e coinvolgenti. Scendere in profondità sotto il suolo non è di certo un’esperienza che lascia indifferenti; al di là della claustrofobia (più che giustificata), ci si sente proiettati in un altro mondo: buio e profondo, dove la luce del sole appare un lontano miraggio.
Ritornata in superficie, la comitiva ha fatto visita alla Casa Arsiana, custode della storia della località, dov’è possibile ripercorrere i vari avvenimenti che si sono susseguiti nel tempo, modellando il destino della cittadina e dei suoi abitanti. L’ingresso nel Museo è piuttosto impressionante; evoca il pozzo della miniera, e il simbolismo della vita sotterranea è enfatizzato dal contrasto tra oscurità e luce. Le immagini dei volti dei minatori e numerosi reperti fanno vivere al visitatore una vera esperienza dell’atmosfera sotterranea. All’interno della struttura i connazionali hanno potuto vedere da vicino anche com’era costruito e arredato un tipico appartamento dei minatori: niente di sfarzoso, solo lo stretto necessario per una vita umile fatta di fatica e duro lavoro. Chi non se l’è sentita di scendere all’interno della miniera, nell’attesa ha avuto la possibilità di visitare la chiesa di Santa Barbara.

Nelle galleria della miniera.
Foto: CI CITTANOVA

L’antica torre
Dopo questo profondo e coinvolgente tuffo nella storia, la comitiva si è goduta un buon pranzo ristoratore, trascorso in allegria tra chiacchiere e risate, prima di partire alla volta di Chersano. L’abitato, seconda tappa della scampagnata, si erge su un’altura dominata da una torre, resto della vecchia fortezza medievale, attorno alla quale, nel tempo, fu edificato il paese, oggi sede dell’omonimo Comune. I visitatori ne hanno conosciuto le vicende che lo hanno contraddistinto nelle varie epoche, così come le numerose signorie che hanno dominato il territorio. Di tutte queste famiglie oggi rimane la punta della freccia dello stemma di Enrico che è tuttora il simbolo del Comune di Chersano.
I soci del sodalizio di Cittanova hanno ammirato l’alta torre rettangolare, attorno alla quale sorsero le strutture difensive e quelle abitative. Per entrare nella rocca hanno attraversato una scalinata e un vestibolo collegato al cortile interno, al cui centro si trova una cisterna. Anche questa è stata una passeggiata nel tempo, popolata da cavalieri, armi, dame, feudi e vassalli.
Grazie al successo e alla grande adesione a queste uscite che permettono ai connazionali di conoscere meglio il territorio, stando in compagnia e all’aria aperta, la CI ha pianificato già le prossime tappe, con l’intenzione di continuare a coinvolgere quanti più partecipanti mossi dal desiderio di conoscenza e dall’amore per la propria terra.

Il ritorno in superficie.
Foto: CI CITTANOVA

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