Cittanova. L’arte dei dolci tra comunità e tradizione: tanta voglia di prelibatezze appena sfornate

Il «goloso» evento organizzato dal sodalizio ha coinvolto un folto numero di partecipanti

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Cittanova. L’arte dei dolci tra comunità e tradizione: tanta voglia di prelibatezze appena sfornate
Alcuni dei dolci in gara. Foto: CI CITTANOVA

Osservando anche distrattamente i palinsesti televisivi emerge in modo lampante che questi sovrabbondano di programmi dedicati alla cucina. Verrebbe da presumere che, di conseguenza, il mondo sia pieno di persone che si dedicano con passione all’arte culinaria, passando il proprio tempo libero a impastare e affaccendarsi tra i fornelli. Ma non è così. In quest’epoca in cui tutti vanno di fretta si consumano sempre di più cibi preconfezionati. Per fortuna a correre ai ripari ci ha pensato la Comunità degli Italiani di Cittanova che, in collaborazione con Slow food Istria, ha organizzato la gare dei dolci.

All’evento sono accorsi numerosi partecipanti che hanno proposto piatti dolciari tipici della tradizione istriana, assieme a nuove proposte della pasticceria contemporanea. In un clima di festa e convivialità, la competizione è passata in secondo piano, creando un’atmosfera distesa e rilassata. Tra una chiacchierata e l’altra i presenti si sono scambiati consigli e tecniche del mestiere, confrontando le varie ricette proposte, nella speranza di trovare quel piccolo segreto per rendere le proprie prelibatezze ancora più buone.

Ritorno alle origini
La competizione, divisa in due categorie principali (“fatti in casa” e “professionisti”), è entrata nel vivo quando la giuria si è messa all’opera per stabilire quali fossero i migliori prodotti dolciari. Della giuria hanno fatto parte Maurizio Tremul, presidente dell’Unione Italiana, Anteo Milos, sindaco di Cittanova, Mauro Jurman, vicesindaco di Umago, nonché Umberto Pellizon e Marina Gaši, presieduti dall’esperto del settore Edvino Jerian, presidente dell’UpT, nonché presidente onorario della Federazione Italiana panificatori.
“Queste sono manifestazioni che secondo me rinforzano lo spirito associativo, anche perché riportano la gente a quelle che erano le loro origini. Non abbiamo mai avuto così tanti libri, riviste e trasmissioni di cucina, mentre le persone non sanno più cucinare e comprano cibi pronti – ha commentato Edvino Jerian –. Venire in una Comunità e vedere che la gente fa queste cose, fa bene al cuore; significa che c’è ancora voglia di cose appena sfornate, di realizzarle in famiglia e soprattutto di insegnare ai propri ragazzi che questo è il cibo buono che devono portare avanti nella vita”.
Dopo un’attenta e minuziosa degustazione di tutte le proposte, i giurati hanno stabilito sia l’ottima qualità dei dolci, sia la classifica di quelli migliori. La bontà dei prodotti è stata confermata anche da chi li ha degustati tutti. “Una bellissima manifestazione, il cui carattere spontaneo e gioioso la rende particolarmente gradevole – ha commentato Maurizio Tremul –. Far parte della giuria mi ha fatto molto piacere, ho assaggiato dolci molto buoni. È un’iniziativa molto valida che avvicina i connazionali delle Comunità e aiuta a portare avanti quelle che sono le nostre tradizioni”.
L’etica alimentare dello slow food si basa proprio sul recupero della connessione tra piatti e sapori tipici, inserendo ingredienti locali nella cucina di tutti i giorni, come spiegato da Glauco Bevilacqua presidente della Giunta esecutiva della CI di Cittanova, nonché presidente di Slow food Istria: “La nostra missione è la salvaguardia del piacere anche nel senso lato, che comprende pure il fare e cucinare. L’obiettivo è mettere il mondo contadino al servizio della ristorazione. Unire queste due realtà e fare in modo che i nostri cuochi adoperino la merce del territorio è essenziale anche dal punto di vista turistico”.

I premiati
La giuria ha valutato i dolci preparati secondo i criteri del gusto, della difficoltà della preparazione e dell’aspetto. La categoria “fatti in casa” è stata suddivisa tra ricette tradizionali e non, dove nella prima a vincere è stata Daniela Zancola della CI di Cittanova per i suoi crostoli, il secondo piazzamento è andato ad Adriana Novak della CI di Umago per la pinza, il terzo posto è stato conquistato da Laura Kesac della CI di Visinada con il pan di Spagna. Nella categoria “fatti in casa” si poteva proporre qualsiasi ricetta dolciaria, quindi è stata aggiunta una sotto-categoria per tutte quelle specialità che non fanno parte della cucina locale. Qui al primo posto si è piazzata Bedrana Denjić, seguita da Anna Červar Rakamović e da Miryam Haipel della CI di Umago. È da sottolineare il fatto che Miryam ha partecipato con una crostata realizzata con confettura di albicocche e frutti di bosco, dall’aspetto suggestivo e dal sapore prelibato, tanto da aggiudicarsi il premio “special”. Un dolce all’apparenza semplice, che però nasconde molte insidie nella realizzazione, come sottolineato dallo stesso presidente della giuria Jerian. Infine, per quanto riguarda i professionisti il primo posto è stato conquistato da “Meritani” di Monfalcone con un presnitz, seguito dalla trattoria “Sardoch” di Morupino con una ghibanizza carsolina.
“Per noi è importante riunire le persone e portare avanti l’idea di produrre le cose a casa. È essenziale che il fare, l’impastare e la manualità vengano trasportati dai nonni ai nipoti, azioni che si stanno perdendo sempre di più – ha sottolineato Glauco Bevilacqua –. Un’altra cosa che ci ha fatto molto piacere è che le massaie reggono perfettamente il confronto con i professionisti”.

Il premio “special” a Miryam Haipel.
Foto: NICOLE MIŠON

A scuola di… cannoli
Mentre la commissione era intenta a degustare i dolci, la presidente della CI di Cittanova, Cristina Fattori, guidava un laboratorio di pasticceria dedicato ai molti ospiti. Fattori, grande appassionata ed esperta di cucina, è anche a capo del corso culinario che si svolge regolarmente presso il sodalizio. Per l’occasione la padrona di casa ha fatto una dimostrazione pratica su come preparare i famosi cannoli siciliani, prelibato dolce tipico della tradizione italiana, ma poco proposto in Istria. “Questa è la 16.esima edizione della nostra gara dei dolci ed è la prima volta che la riproponiamo dopo lo stop del 2020 dovuto all’emergenza Covid – ha commentato la presidente della CI –. Siamo contenti perché le aspettative sono state più che soddisfatte. Ci ha fatto molto piacere la partecipazione delle Comunità limitrofe, cosa di cui siamo molto grati”. All’iniziativa erano presenti infatti molti soci di altri sodalizi, tra cui anche Neda Sainčić Pilato, presidente del sodalizio di Visinada e Anita Petrović, presidente della CI di Orsera, assieme a Fabrizio Somma, segretario generale dell’UpT.
Un incontro di metà marzo, data non casuale, ma attentamente scelta per celebrare la giornata della torta, che coniuga comunità, tradizione e pasticceria, coinvolgendo nonne e nipoti in un tripudio di gusti e sapori.

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