Cittanova. Alla Casa sicura «Istria» 2.000 euro dalla CI

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Cittanova. Alla Casa sicura «Istria» 2.000 euro dalla CI
Jadranka Černjul e Cristina Fattori. Foto CI Cittanova

La violenza domestica è un fenomeno ancora troppo radicato nella nostra società, purtroppo spesso considerato come un incidente accaduto tra le quattro mura domestiche e non come un problema sociale complesso che riguarda tutta la cittadinanza. Le vittime sono in più del 90% dei casi donne, scoraggiate a denunciare tali abusi a causa dell’infinita trafila burocratica da affrontare, dei diffusi stereotipi legati alla mentalità patriarcale. Esistono però realtà in controtendenza, pronte a porgere una mano e a offrire aiuto e sostegno alle donne vittime di violenza domestica e ai loro figli. Una di queste è la Casa sicura “Istria” (Sigurna kuća Istra) di Pola, organizzazione in cui operano esclusivamente donne che aiutano altre donne in difficoltà. I pilastri su cui poggia il loro inesorabile lavoro sono semplici: non esistono giustificazioni per la violenza, il responsabile è solo l’aggressore e la violenza domestica è un reato.

In linea con tali principi si trova pure la Comunità degli Italiani di Cittanova che, nell’allestire la serata benefica “Sanremo due mesi dopo”, ha deciso di devolvere l’intero ricavato alla Casa sicura “Istria”. Una scelta pensata non solo per fare del bene, ma anche per mettere a disposizione i mezzi raccolti a livello regionale, non solo locale. “Visto che all’iniziativa hanno partecipato cantanti provenienti da tutta l’Istria, volevamo trovare un’associazione che operasse su una scala più vasta, senza limitarci a Cittanova – ci ha spiegato la presidente del locale sodalizio, Cristina Fattori -. Tutta la beneficenza è bella ed è sempre giusto farla. Speriamo che, attraverso questa nostra scelta, riusciremo a mandare un messaggio forte e positivo per aiutare le donne e i bambini e anche sensibilizzare i cittadini riguardo a tale problematica”.

Ricordiamo che, grazie a “Sanremo due mesi dopo” presso il Centro per le manifestazioni e la cultura di Cittanova, sono stati raccolti 1.876 euro e, oltre a ciò, tanti che non potevano essere presenti hanno inviato un bonifico direttamente all’organizzazione polese, con ulteriori 850 euro. “Il mio obiettivo era quello di presentarmi a Pola con 2mila euro, cosa che abbiamo fatto, aggiungendo la parte mancante all’incasso della serata – dichiara Fattori -. Sono andata alla Casa sicura assieme alla mia famiglia, è stata una visita molto toccante e forte per tutti noi. Le storie raccontate dalla dirigente Jadranka Černjul ci hanno fatto commuovere, mi sono sentita emozionata ma anche orgogliosa di questa donazione”. Tra i vari pagamenti giunti online ce n’è stato molto cospicuo, come ci spiega la stessa presidente. “È arrivata una donazione di 650 euro, pensavamo addirittura che fosse un errore. La donatrice vuole rimanere anonima, ma si tratta di una somma raccolta da una signora e dalle sue colleghe e messa a disposizione dell’ente”.

Una nuova vita

L’organizzazione attualmente offre assistenza a quattro famiglie di donne e bambini: queste sono costrette a cambiare vita e regione per fuggire ai maltrattamenti domestici. “La Casa sicura ‘Istria’ reinserisce queste persone nella società: dapprima vengono sistemate in delle case rifugio con indirizzi segreti e vengono loro pagate tutte le spese di regia, vitto e alloggio, oltre alla scolarizzazione dei figli – racconta la presidente -. Dopo sei mesi, in parallelo a un percorso di assistenza psicologica, l’associazione aiuta queste donne a trovare un lavoro e un’abitazione in modo che siano autosufficienti e possano provvedere al loro mantenimento e a quello dei figli”.

L’ente, fondato nel 2005 a Pola, oltre a garantire aiuto, domicilio ed educazione, si pone pure l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza, facendo capire che la violenza domestica non è un modello comportamentale accettabile, per farlo lavora molto sulla prevenzione di tale forma di maltrattamento. Le statistiche dimostrano che in Croazia per ogni denuncia di questo tipo ci sono altri 10 casi che non vengono segnati alle autorità. Ciò avviene anche perché spesso non ci sono conseguenze o condanne per i colpevoli, ma quelle che vengono ritenute almeno in parte responsabili, in molti casi, sono le vittime stesse.

Grande meraviglia

Il concerto “Sanremo due mesi” ha perciò puntato i riflettori su questo drammatico fenomeno, accostando alla musica un messaggio di solidarietà e supporto nei confronti delle vittime. “La direttrice Jadranka Černjul è rimasta molto meravigliata sia del fatto che abbiamo scelto loro come oggetto della nostra donazione, sia dalla somma donata – ci racconta Cristina Fattori -. Queste persone lavorano duramente per garantire aiuto e supporto gratuito alle donne in difficoltà; hanno a disposizione due case in cui inserirle e continue necessità ed esigenze, perciò la dirigente sapeva già benissimo come impiegare il denaro ricevuto, investendo immediatamente nelle priorità”.
Una storia di solidarietà e altruismo, che non si conclude qua: “Sono soddisfatta dell’affluenza di pubblico della prima edizione, ma il prossimo anno vorrei vedere la sala del CMC piena di persone – afferma la presidente Fattori -. Stavolta abbiamo scelto un fine settimana con molti appuntamenti nei dintorni, la prossima volta vedremo di calcolare meglio la data. La speranza è anche quella che si sparga la voce e che ci siano sempre più persone interessate a partecipare per raggiungere un obiettivo ancora più alto”.

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