Città e CI omaggiano Giuseppina Martinuzzi

Nel 95° della morte fiori sulla tomba della nota letterata e rivoluzionaria

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Città e CI omaggiano Giuseppina Martinuzzi

Nella Giornata contro la violenza sulle donne, che ricorre il 25 novembre, ad Albona si ricorda pure Giuseppina Martinuzzi, scomparsa nella stessa data nel lontano 1925. A rendere omaggio alla grande insegnante e letterata, nata ad Albona nel 1844, conosciuta come la prima socialista in Istria e come un’intellettuale che lottava per le pari opportunità tra uomini e donne e per i diritti degli oppressi, sono state ieri Federika Mohorović Čekada e Daniela Mohorović, rispettivamente vicesindaco e presidente della Comunità degli Italiani di Albona, che porta il nome della “maestra della Cittavecchia di Albona”, che hanno deposto una corona di fiori sulla sua tomba nel cimitero albonese.

 

Nell’occasione è stato ricordato che la Martinuzzi si spense nella notte del 25 novembre 1925, nella sua città natia, alla quale lasciò la sua biblioteca, che riteneva la cosa più preziosa che possedeva. Una parte della biblioteca venne custodita dagli anni 40 dello scorso secolo fino al 2019 presso la Biblioteca universitaria a Fiume. Da un anno tutto il suo contenuto si trova ad Albona, alla quale il lascito librario “fiumano” è stato restituito grazie all’impegno congiunto della Città, del Museo popolare e della Comunità degli Italiani di Albona e in particolare del presidente della Giunta esecutiva del sodalizio, Tullio Vorano. Albona ricorda la Martinuzzi ogni anno anche in occasione dell’anniversario della sua nascita, che ricorre il 14 febbraio.

Tra le diverse opere dedicate alla Martinuzzi dagli albonesi, la più recente è il nuovo libro di Daniel Mohorović, “Vrajže Istrijanke”. Stampato di recente, la presentazione era prevista per questo mese, ma è stata rimandata a data da destinarsi a causa della situazione epidemiologica. Il volume parla di sette istriane (“Istrijanke”), donne intelligenti, coraggiose e “indiavolate”, come suggerisce l’aggettivo dialettale utilizzato dall’autore nel titolo, “vrajže”. Oltre a Giuseppina (Maria Sandra) Martinuzzi, ne sono protagoniste sono pure Antica Kranjac, Katarina (Kata) Pucić, Pijerina Juričić, Marija Crnobori, Tatjana Arambašin Slišković e Daša Drndić.

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