Celebrata la Giornata della Regione

Dal microfono un invito alla cooperazione e a far sì che la crisi da finanziaria non diventi morale

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Celebrata la Giornata della Regione
Lo zupano, Boris Miletić. Foto: DANIEL SPONZA/HINA

Con la seduta solenne dell’Assemblea regionale e la posa di corone di fiori ai piedi del monumento nella piazza intitolata all’Insurrezione popolare, è stata celebrata ieri a Pisino la Giornata della regione istriana e il 79.esimo delle storiche decisioni di Pisino, con le quali l’Istria è stata annessa alla Croazia.

Alla seduta erano presenti Melita Mulić (consigliera del Presidente della Repubblica, a Pisino per rappresentarlo), Anton Kliman (parlamentare, in rappresentanze del presidente del Sabor), Ivan Bubić (in rappresentanza del premier), Zlatko Komadina (zupano della Regione Litoraneo-montana) e altri.
I lavori assembleari sono stati preceduti dall’inno nazionale, intonato dal coro Cantus PoPuli, dopo di che è stato proiettato un breve filmato sui progetti realizzati.
Nel suo intervento, lo zupano, Boris Miletić, ha trattato la situazione attuale, ma anche il domani pieno di incertezze che dovremo affrontare, un inverno caratterizzato dalla crisi energetica, dal vertiginoso aumento dei prezzi, dell’inflazione che corrode le finanze dei cittadini.
“In tempi così difficili, chi ricopre funzioni negli organi di potere ha responsabilità maggiori, perché le possibilità finanziarie sono ridotte e le necessità superano le reali possibilità dei Bilanci. Infine, i cittadini stessi si aspettano sostegni, decisioni celeri ed efficaci, soluzioni concrete. Per questo ci servono stabilità e cooperazione, al di là dei colori partitici; dobbiamo andare oltre le quotidiane schermaglie, il populismo e frasi fatte e vuote. Sono tempi, questi, che purtroppo spalancano le porte al populismo, da noi come altrove; ma questo serve unicamente a gettare nebbia sulla realtà e non ne può venire del bene. La crisi finanziaria o di qualsivoglia carattere non deve essere una crisi della morale: se dovesse succedere, significherebbe fare un passo indietro, ha detto Miletić.Ha toccato la piaga dell’abusivismo e ha invitato il governo a intervenire.
Sandra Čakić Kuhar, presidente dell’Assemblea, ha ricordato che è nostro dovere tramandare i valori, gli usi e le tradizioni alle generazioni a venire, per lasciarli in eredità permanente alla gente dell’Istria. Ha invitato a rinunciare a una politica basata sul confronto e sulle divisioni e a lasciarsi guidare dalla collaborazione, per il bene della comunità. “L’Istria è una terra magica – ha detto -, ma senza collaborazione, amicizia, umanità perde il suo splendore. Questi tempi, con la pandemia, la guerra in Ucraina e le ripercussioni, hanno avuto conseguenze anche sulla nostra società; sono alla prova la nostra umanità, i nostri valori. Abbiamo imparato dal passato, per cui dobbiamo essere roccia in difesa della libertà, della vita umana e dell’uguaglianza”.

Foto: DANIEL SPONZA/HINA

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