Cauzione di 120mila kune per il 45.enne pedofilo italiano

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Cauzione di 120mila kune per il 45.enne pedofilo italiano

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale regionale di Pola ha stabilito una cauzione da 120mila kune (16.000 euro) per il 45.enne cittadino italiano accusato di pedopornografia. Il giudice ha quindi respinto la richiesta di custodia cautelare in carcere chiesta dall’Ufficio comunale della Procura, intenzionata a presentare ricorso contro la sentenza del giudice. Ma andiamo con ordine.
Come sottolineato in precedenza, il 45.enne è stato arrestato lo scorso 25 luglio su segnalazione di alcuni ospiti di un villaggio turistico di Rovigno, che hanno immediatamente chiamato in causa le forze dell’ordine denunciando il comportamento dell’uomo. Gli inquirenti sulla memoria esterna del telefonino del 45.enne hanno effettivamente trovato immagini e video di minori nudi filmati in spiaggia. L’uomo è stato quindi denunciato alla Procura dagli inquirenti del Commissariato di Polizia di Rovigno. A sua volta, l’Ufficio della Procura ha avviato un’indagine nei confronti del 45.enne. Appurato il fatto, la Procura ha chiesto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale regionale di Pola di disporre la custodia cautelare in carcere per l’uomo, poiché sussiste il pericolo che possa ripetere il reato. La richiesta è stata, però, accolta soltanto in parte poiché il giudice ha stabilito anche una cauzione di 120mila kune, pagando la quale il 45.enne sarebbe libero di uscire di prigione.
L’Ufficio comunale della Procura ha richiesto la disposizione della misura di custodia cautelare anche nei confronti di un secondo uomo accusato di pedopornografia. Si tratta di un cittadino austriaco di 38 anni. Anche in questo caso costui avrebbe filmato alcuni minori su una spiaggia di un campeggio del Rovignese. Filmati poi ritrovati sulla memoria SD del suo telefonino e su altri supporti multimediali. Questa volta il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta della Procura. Il 38.enne dovrà quindi attendere il processo dietro le sbarre, anche perché è stata esclusa la possibilità che possa uscire su cauzione.

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