Quella del maestro è una figura che rimane impressa nei ricordi di ogni alunno. Tutti (o quasi) ricordiamo il primo giorno di scuola e la persona che ci ha accolto tra i banchi quando stavamo iniziando un nuovo percorso a noi sconosciuto. Alcuni bimbi amavano studiare e seguire le lezioni, per altri i compiti erano un peso, altri ancora vedevano la scuola come un luogo dove combinare marachelle, ma per tutti quell’edificio ha rappresentato una seconda casa, un luogo nel quale trascorrere le mattinate assieme ai compagni di classe e agli insegnanti.
Nel passato nei paesini più piccoli, l’edificio scolastico era un punto di riferimento, il quale rivestiva un ruolo ancora più importante di quello che aveva nelle città. “Al tempo il sindaco, il maestro e il prete erano le persone più importanti del paese” è un detto che spesso viene citato. Così a Castagna, borgo situato nel territorio del Comune di Grisignana, il maestro raffigurava una persona che faceva parte del tessuto sociale del luogo, in contatto con le famiglie, sempre pronto a dare una mano e offrire una parola gentile. Oggi quella scuola, sede della sezione periferica della SEI di Buie, è chiusa e viene rinnovata poco alla volta dagli abitanti per renderla un luogo di aggregazione per i compaesani. Ma che fine ha fatto l’insegnante? Marino Dussich ha ricoperto quel ruolo per ben 17 anni, iniziando la sua carriera scolastica proprio lì, nel settembre di 50 anni fa. Per l’occasione è stato organizzato un ritrovo con tutti gli alunni che si sono susseguiti nel tempo e che per quasi vent’anni hanno seguito le lezioni del maestro Marino. “Sapete perché ci ritroviamo qui proprio oggi, in questa data? Perché il 10 settembre 1974 iniziava l’anno scolastico e quello è stato il mio primo giorno d’insegnamento”, ha commentato Dussich emozionato davanti ai suoi alunni, ormai diventati adulti.
Tra sorrisi e nostalgia
All’incontro erano presenti decine di ex scolari, che con il sorriso in volto e un po’ di nostalgia hanno ripercorso quei giorni felici tra i banchi di scuola, tra aneddoti divertenti e riflessioni sulla spensieratezza dell’infanzia. La rimpatriata è iniziata nel più classico dei modi: con l’appello fatto dal maestro, dove tutti gli allievi diligentemente, uno ad uno, hanno alzato la mano per confermare la loro presenza. Oltre a loro, erano presenti anche il sindaco di Grisignana Claudio Stocovaz e Gaetano Benčić, che recentemente ha scritto il libro “Bastia, il porto fluviale dell’Istria”, nel quale si parla anche di Castagna.
Il sindaco ha portato una sorpresa per tutti i presenti, nei lavori di ristrutturazione e pulizia dell’edificio sono stati svuotati tutti gli armadi e al loro interno erano rigorosamente custoditi vecchi documenti, verifiche, ritagli di giornale, lavoretti e diari che sono stati recuperati e salvati. Così i ragazzi, anche quelli della prima generazione, hanno potuto sfogliare e farsi una risata davanti ai loro compiti in classe e ai loro temi, alcuni brillanti, altri un po’ meno… Non sono mancati i ritagli de “La Voce del popolo” e “Panorama” in cui si parlava del borgo, così come della sua scuola. Il concorso “Un fiore per la mamma” ha fatto la storia del nostro quotidiano per quanto riguarda la collaborazione con le scuole. Martedì è stata l’occasione per molte persone di rileggere i propri componimenti dedicati alla mamma e pubblicati sulla carta stampata, sorridendo e ritornando indietro nel tempo.
Una serata piacevole finita tra canti, risate, un omaggio e una torta dedicata ai 50 anni d’insegnamento di Marino Dussich. Non è mancato l’album dei ricordi con fotografie in bianco e nero, sfogliato con gli occhi pieni di nostalgia e grandi sorrisi, ricordando un’infanzia spensierata e gioiosa. L’insegnante ha regalato a Fiorella Biloslavo, Giuliana Dešković, Maurizio Dešković, Stefano Biloslavo e Dario Biloslavo (alunni della sua prima generazione) la classica foto di classe risalente ai giorni di scuola, che poi è stata prontamente riscattata 50 anni dopo, questa volta a colori.
Aneddoti lontani nel tempo
Una rimpatriata apparentemente come tante a ricordare aneddoti che sembrano lontani nel tempo: la merenda portata da casa, l’intervallo di mezz’ora che durava molto di più, l’ora di ginnastica in mezzo alla natura, i ritardi perché al mattino prima di andare a scuola bisognava portare a pascolare gli animali, il maestro che oltre a insegnare aiutava le famiglie nella vita quotidiana, la “fićo” blu e gialla con cui raggiungeva la scuola e molto altro ancora. Memorie di un altro mondo, che spesso, quando riaffiorano, forse ci fanno apprezzare un po’ di più le comodità odierne. Così come ci fanno riflettere su che cosa significasse 50 anni fa insegnare in una scuola italiana di un paesino tra le colline istriane, in cui pochi insegnanti avrebbero voluto andare a lavorare e lottare per il mantenimento della nostra lingua e della nostra cultura. Nonostante ciò, Marino Dussich per 17 anni ha cresciuto generazioni su generazioni, battendosi affinché la scuola non venisse dismessa e rimanesse aperta.
Nel 1992 il maestro lasciò Castagna per ricoprire l’incarico di direttore della SEI di Buie, di cui la scuola era una delle sedi periferiche. Due anni dopo, purtroppo, l’edificio smise di svolgere la sua funzione di istituzione scolastica e fu chiuso. Nel corso del tempo il Comune di Grisignana ha rifatto il tetto, in modo da tutelare la struttura, e negli ultimi anni gli abitanti del luogo hanno messo mano all’edificio per riportarlo a essere un punto di riferimento per la vita dell’abitato. Il borgo si sta ripopolando e l’idea di riaprire la scuola è di nuovo viva tra i neogenitori. Forse si tratta solo di un bel desiderio, ma intanto parte dell’edificio è di nuovo agibile e ospita eventi e rimpatriate come questa.
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