Antonio Borme, simbolo dell’identità italiana

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Antonio Borme, simbolo dell’identità italiana

ROVIGNO | A 26 anni dalla scomparsa ieri si è svolta al cimitero di Rovigno, organizzata dalla locale CI, la cerimonia commemorativa di Antonio Borme, primo presidente della massima organizzazione rappresentativa della Comunità nazionale italiana.
Con la deposizione di una corona di fiori, è stata ricordata la figura e l’opera di una grande personalità che durante la sua vita si è battuta con tenacia e coraggio per i valori, gli ideali, i diritti e l’autonomia della CNI sul suo territorio d’insediamento storico. Artefice del rinnovamento dell’UIIF nei primi anni Sessanta e, assieme a Luciano Rossit, iniziatore del rapporto, tuttora attivo con l’UPT, Antonio Borme fu il primo presidente della nuova Unione Italiana.
Presenti alla cerimonia, il vicesindaco Marino Budicin, quindi i rappresentanti della nuova dirigenza della Comunità degli Italiani “Pino Budicin”, la presidente Roberta Ugrin, i suoi vice Paolo Paliaga e Patrizia Malusà Morožin, il presidente dell’Esecutivo David Modrušan, la presidente della Società artistico culturale “Marco Garbin”, Nives Giuricin, il ricercatore del Centro di ricerche storiche Nicolò Sponza, la prof. Ines Venier, preside della Scuola media superiore italiana di Rovigno, nonché consigliere dell’Assemblea dell’Unione Italiana.
Alla cerimonia sono state ricordate – dalla neoeletta presidente della CI – anche le altre cariche ricoperte da Borme, il quale, durante il suo operato, è stato anche direttore del Ginnasio di Rovigno, assessore per l’istruzione e la cultura del Comitato popolare di Liberazione della Città di Rovigno, ispettore per le scuole italiane della Zona B del Territorio Libero di Trieste, presidente della Commissione scolastica dell’UIIF, organizzatore dei primi corsi e seminari per l’educazione professionale dei docenti delle scuole italiane in Croazia e delle prime conferenze di docenti, professori ed esperti di Università italiane, iniziatore del reparto di italianistica all’Accademia di pedagogia di Pola e presidente dell’Assemblea dell’UI.
“Il prof. Antonio Borme ha combattuto e si è sacrificato moltissimo per la sopravvivenza e per la dignità della Comunità nazionale italiana dell’Istria e di Fiume. È stato uno dei padri fondatori delle istituzioni della nostra minoranza ed una colonna portante dell’identità italiana nei nostri territori. Ha lavorato e dato tanto per difendere il bilinguismo e la promozione dei diritti della CNI anche in momenti difficilissimi, quando molti si erano tirati indietro” ha rilevato Roberta Ugrin, mettendo in risalto quanto Borme sia stato un grande esempio da seguire per le generazioni future. “Vogliamo onorare la sua memoria lavorando e impegnandoci a continuare a perseguire il percorso da lui tracciato per garantire l’esistenza ed un prospero futuro per la nostra gente”.

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