
Cinquant’anni d’attività artistica e trent’anni di quella espositiva. Sono gli importanti traguardi raggiunti dal pittore albonese Vinko Šaina, il quale iniziò ufficialmente il suo percorso nel campo della pittura nel 1973, e dalla galleria “Alvona”, fondata nel 1993, che il noto artista albonese gestisce insieme alla consorte Alis Šaina.
Anniversari significativi, quindi, che la famiglia Šaina ha voluto celebrare nei giorni scorsi con i suoi amici e il pubblico albonese, allestendo nei propri spazi espositivi, ovvero nell’ex chiesa della Madonna del Carmine, in via Giuseppina Martinuzzi nel centro storico di Albona, una mostra dei lavori che hanno segnato i cinque decenni di lavoro di Vinko Šaina, che in agosto festeggerà il suo 70.esimo compleanno. Intitolata “Slikar svjetla” (Pittore della luce), l’esposizione è stata inaugurata nell’ambito di una cerimonia durante la quale a ricordare gli inizi della galleria “Alvona” è stata Alis Šaina, mentre a soffermarsi sull’opera del pittore è stato lo storico dell’arte Berislav Valušek, collaboratore pluriennale della famiglia e autore, con il compianto professor Roberto Tessari, della monografia dedicata all’opera di Šaina pubblicata nel 2017.
“Portare avanti tutto questo lavoro per così tanto tempo non sarebbe stato possibile senza l’amore e l’entusiasmo. Tutti i meriti vanno a mio marito, che ha pensato a lungo chi presentare, con una mostra, in una giornata così speciale come questa. Io, invece, sapevo fin dal primo momento chi fosse la persona più adatta. Questa è, ovviamente, lui stesso, che da 30 anni si dedica a tutto questo”, ha dichiarato Alis Šaina, dicendo che la prima esposizione personale di suo marito risale al 1973. Fu allestita nel Museo della Città di Rovigno e a contribuire furono due albonesi, Krešimir Farkaš e Zdravči Valent Vihtelič. Per quanto riguarda la galleria, questa opera negli spazi inaugurati il 16 luglio 1993, in occasione della festa della Madonna del Carmine, alla quale era dedicata la chiesa che vi operò e che, dopo un complesso processo di rinnovo, fu adattata all’odierna galleria espositiva. Alis Šaina ha ricordato pure l’allora vescovo di Parenzo e Pola, Antun Bogetić, e il consenso della Chiesa per l’adattamento degli spazi.
«Pieni di mare e cielo»
“In 30 anni sono state allestite 193 esposizioni, di cui 166 personali e 27 collettive. A presentarsi in questi spazi sono stati artisti provenienti per lo più da varie parti dell’Istria e della Croazia, ma anche dall’estero, Italia, Austria, Germania, cui quest’anno si aggiungerà la Repubblica Ceca”, ha detto Valušek, sottolineando quanto investito nell’iniziativa trentennale, ovvero “idee, sforzi, amore, tempo, emozioni, energia, professionalità, momenti di quello che Charles Baudelaire chiamerebbe inebriamento, ma anche mezzi, amicizie nate da una collaborazione professionale, i numerosi quadri dipinti per una mostra allestita negli spazi e i molti autori, i contributi di storici dell’arte, fotografi, traduttori e altri professionisti ingaggiati per le esigenze della galleria… E tantissimi visitatori, che è forse l’aspetto più importante. E quanti giovani hanno deciso di imboccare la strada dell’arte dopo una visita a un’esposizione in questa galleria?”, ha aggiunto, invitando tutti a un applauso per Vinko e Alis.
Valušek ha ricordato la risposta data dal pittore a una domanda giornalistica riguardo ai motivi del suo interesse per la sfera pubblica. “Dato che non ho il braccio sinistro, per il quale dicono che sia destinato a ricevere, ma soltanto quello destro, destinato a dare, di conseguenza anche questi aspetti della mia attività sono tutti indirizzati verso il dare. È il più bel sentimento che si possa vivere”, è stata la risposta. Proveniente da una famiglia operaia, Vinko dovette scegliere all’inizio del suo percorso quella che dal punto vista esistenziale è l’incerta strada dell’arte, la sua vocazione, dettata e voluta dal talento, o le orme degli antenati. “Egli è quello che negli Stati Uniti direbbero ‘self-made man’”, ha aggiunto Valušek.
Ricordata pure l’ispirazione per i quadri per i quali Šaina è conosciuto: si tratta di una sua immagine dei paesaggi albonesi e istriani visti a volo d’uccello, di quadri “pieni di mare e cielo”. Il tutto ebbe inizio dopo il volo per la Normandia, durante il quale il pittore rimase profondamente colpito dai panorami, che decise di non immortalare con una fotografia, consapevole che un’esperienza del genere vada “salvata nel proprio intimo per essere trasportata poi nella pittura”.
A congratularsi con Vinko e Alis Šaina è stata nell’occasione pure la vicesindaco Federika Mohorović Čekada, secondo la quale, nei tre decenni d’attività la galleria “Alvona” è diventata un’istituzione locale, un importante luogo di ritrovo e un atto culturale. Dopo i ringraziamenti di Alis Šaina, a tutti i sostenitori, agli amici e al pubblico, come pure ai figli Toni, Mateo e Veronika Foška, la serata è proseguita con un rinfresco e un programma musicale di Ivan Valušek. La mostra rimane aperta fino al 28 luglio.
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