Albona. Viaggio alla ricerca delle radici per raccontare l’anima dell’Istria

Bruno Zaro ha intrapreso una camminata di 500 chilometri nella terra di suo padre Salvino

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Albona. Viaggio alla ricerca delle radici per raccontare l’anima dell’Istria
Bruno Zaro, Daniela Mohorović e Tullio Vorano nella sede del sodalizio albonese. Foto: TANJA ŠKOPAC

Esaudire il desiderio di suo padre Salvino di tornare nella sua terra d’origine, ma anche sentire l’anima dell’Istria. Sono questi i motivi per cui Bruno Zaro, di Cumiana, nei pressi di Torino, ha deciso di compiere una camminata (circolare) di circa 500 chilometri che lo ha portato ieri fino ad Albona. Arrivando, a qualche settimana dalla partenza da piazza Unità di Trieste, nel centro storico albonese, dove è stato accolto da Daniela Mohorović e Tullio Vorano, rispettivamente presidente della Comunità degli Italiani “Giuseppina Martinuzzi” e presidente della Giunta esecutiva della stessa CI, finora ha percorso circa 320 chilometri, numero che corrisponde all’altezza sul livello del mare del colle sul quale è situata la Cittavecchia di Albona.

“L’ho fatto soprattutto in memoria di mio papà, che era di Isola. Era nato nel 1928; oggi non c’è più. Era un esule, se ne andò negli anni Cinquanta, ma voleva sempre tornare a vivere in Istria, dove veniva spesso a fare visita alla sorella, che era rimasta, e al nonno. Ora è finalmente tornato: ho portato le sue ceneri a Isola, le ho versate un po’ sulla terra, un po’ in mare”, ha raccontato in una breve intervista rilasciata per il nostro quotidiano Bruno Zaro, il quale iniziò la sua carriera professionale come tecnico robottista, prima di cambiare vita e cominciare a lavorare come contadino. Oggi è in pensione e, oltre alle camminate, la sua passione è anche la scrittura. Ha scritto tre libri, tra cui una favola, tutti ispirati e dedicati alla passione di camminare.

La piccola vita vissuta
Ha intenzione di raccontare l’esperienza che sta vivendo in questo momento in Istria in quello che sarà il suo quarto libro. “Sto amando l’Istria ancora di più di quanto l’amavo prima”, ha sottolineato Zaro, dicendo di aver avuto, durante i primi 320 chilometri, incontri memorabili con molte persone. È molto grato a tutte le CI istriane che lo hanno accolto. “Spero che potrò contraccambiare con questo libro, che sarà dedicato alla storia dell’Istria e degli istriani che sono rimasti”, ha affermato Zaro, il quale intende continuare a intervistare i connazionali che vorranno raccontarsi. Tutte le testimonianze saranno raccolte nello stesso volume. Farà delle interviste anche a chi se n’è andato, soprattutto agli esuli residenti a Torino. “Il mio sarà un libro senza giudizi. Perché non si può fare giudizi sul dolore, vissuto sia da quelli che se ne sono andati via, sia dalle persone rimaste. Oggi dobbiamo cambiare pagina. La storia è stata quella che è stata. Non si può tornare indietro. Bisogna guardare avanti ed è con questo spirito che io voglio scrivere”, ha confermato Zaro, sottolineando di essere interessato alla “piccola vita vissuta”.
“Sarà anche un viaggio per i miei figli, che oggi hanno ormai più di 30 anni. Nel loro caso, dell’istriano è rimasto soltanto il cognome. Con questo libro potranno capire di più. Spero che torneranno almeno per visitare la penisola un po’ meglio. Faccio tutto questo anche perché voglio sentire l’anima dell’Istria. E l’anima la si capisce tramite le parole dell’altro, tramite il volo di un uccello, il soffio della bora, un sasso, una casa… è questo che voglio sentire”, ha aggiunto Zaro, dicendo che a conclusione del suo percorso ad anello, che finirà, quindi, a Trieste, sempre in piazza Unità, potrà dire di aver visitato le due coste dell’Istria, il punto più meridionale, Promontore, come pure quello più settentrionale, Piedimonte (Podgorje). Nei prossimi giorni sarà a Bersezio, Draga di Moschiena e Abbazia. Si concederà un unico tratto in bus, da Fiume a Pinguente. Al suo quarto libro vorrebbe dare un titolo in istroveneto, con un adattamento in istrioto. Probabilmente sarà intitolato “Ogni casa ga la sua storia”.
Accompagnato dai due esponenti della CI albonese, i quali gli hanno parlato della storia di Albona e di quella del sodalizio albonese, compresa la collaborazione con gli esuli, Zaro ha visitato ieri anche la sede della CI, come pure il resto del centro storico di Albona.

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