Albona. Una mostra per conoscere meglio Giuseppina Martinuzzi

Parte dei materiali della sua biblioteca sono ora esposti negli spazi del Museo popolare

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Albona. Una mostra per conoscere meglio Giuseppina Martinuzzi
Valter Glavičić, Renata Kiršić e Olja Višković. Foto: TANJA ŠKOPAC

L’Università popolare aperta (UPA) di Albona e il Museo popolare attivo in seno alla stessa istituzione intendono dedicare nei prossimi anni maggiore attenzione e spazio a Giuseppina Martinuzzi (1844 – 1925). Lo ha confermato Renata Kiršić, direttrice dell’UPA, all’inaugurazione di una mostra che presso il Museo albonese sarà visitabile fino alla fine di questo mese previo appuntamento e che è dedicata alla grande insegnante, letterata e socialista albonese, conosciuta anche per la sua lotta per i diritti degli oppressi, per l’uguaglianza tra i popoli e per quella tra uomini e donne.
Come ha detto l’autrice dell’esposizione, Olja Višković, curatrice del Museo popolare di Albona, oltre ai pannelli con testi in cui sono ricordati i particolari legati alla vita e all’opera dell’illustre albonese, la mostra comprende pure una parte dei materiali del lascito librario che la Martinuzzi voleva appartenessero alla sua città natale, Albona, compresi alcuni di quelli che furono spostati a Fiume, a causa dell’inadeguatezza delle condizioni per la loro conservazione ad Albona. Nel 2019 i materiali “fiumani”, che fanno parte della biblioteca alla quale Giuseppina diede il nome dei suoi genitori, chiamandola “Biblioteca Giovanni Antonia Martinuzzi” e definendola “la cosa più preziosa che possedesse”, erano stati restituiti dall’odierna Biblioteca universitaria di Fiume ad Albona, grazie all’impegno e all’iniziativa del già direttore del Museo albonese, il professor Tullio Vorano. Così, tra gli scritti, i libri e le opere della Martinuzzi scelti per la stessa mostra, vi sono, per esempio, alcune copie delle riviste letterarie fondate e dirette da Giuseppina, “Pro Patria” e “Pro Patria Nostra”. Per quanto riguarda i materiali che negli anni ‘40 rimasero ad Albona, vi è il suo “Manuale mnemonico”, del 1886, con 29 tavole sinottiche con cui l’autrice volle facilitare l’apprendimento agli alunni delle scuole in cui insegnava.
“Era da 40 anni che avevo quest’idea fissa di far tornare il materiale ad Albona. Non era facile anche perché nel nostro Museo e nella nostra città in generale non c’erano le condizioni adatte per custodire in maniera appropriata la biblioteca. Ciò cambiò con il restauro degli spazi museali. Per la città la restituzione della parte ‘fiumana’ della Biblioteca della nostra Martinuzzi è un grande successo perché ora, tutti coloro che desiderano studiare Giuseppina hanno tutti i materiali qui”, ha dichiarato Vorano, il quale ha confermato, come la Kiršić, che la mostra dovrebbe essere un’introduzione a un’esposizione più grande che s’intende realizzare per il centenario della morte della Martinuzzi, che ricorrerà il 25 novembre 2025.
“Giuseppina Martinuzzi merita un’attenzione molto più grande di quella che le è stata dedicata finora nell’ambito del Museo popolare di Albona”, ha concluso Kiršić. Grazie ai materiali “fiumani”, ora nel Museo ci sono le condizioni per dedicare anche una stanza intera o di più alla grande albonese, la cui opera e i cui ideali sono promossi pure dalla locale CI che porta il suo nome. Ad inaugurare la mostra è stato il sindaco albonese Valter Glavičić. Oltre alla Città e all’UPA, ha sostenuto la realizzazione della mostra pure il ministero della Cultura e dei Media della Croazia.

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