Albona. «Sulle tracce dei castelli», quando le lezioni di storia diventano un… gioco

Presentato ieri il sussidio didattico-metodologico creato dagli alunni della SMS «Mate Blažina»

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Albona. «Sulle tracce dei castelli», quando le lezioni di storia diventano un… gioco
L’intervento del preside della SMS albonese Đani Žufić. Foto: TANJA ŠKOPAC

Viviamo meglio noi oggi, con tutti gli impegni dell’era contemporanea, o vivevano meglio i contadini durante il feudalesimo? È una delle domande che potreste porvi se decidete di provare il gioco didattico-metodologico presentato ieri nella Biblioteca civica di Albona. Intitolato “Tragom kaštela – Sulle tracce dei castelli”, è stato creato nell’ambito del progetto delle lezioni di territorialità che la Regione istriana e il suo assessorato alla Cultura e alla Territorialità stanno realizzando, in collaborazione con le scuole e gli asili del territorio, ormai da dieci anni. Gli autori del gioco sono gli alunni della Scuola media superiore “Mate Blažina” di Albona insieme alla loro mentore Dijana Muškardin.

Dijana Muškardin.
Foto: TANJA ŠKOPAC

Come dice il suo nome, il gioco, adatto per tutte le fasce d’età, è incentrato sui castelli istriani, una volta importanti centri di potere, la scoperta dei quali inizia, sulla mappa geografica dell’Istria che fa parte del gioco, ad Albona. I materiali che ne fanno parte sono dadi e pedine, ma anche delle schede bilingui (in croato e in italiano, come le piantine stampate), con le domande riguardanti i castelli istriani, cui bisogna rispondere correttamente per poter procedere nel gioco e per “tornare” ad Albona. Vince chi riesce a farlo per primo.

Imparare per il futuro
Se si sbaglia, il contenuto di ogni scheda comprende pure tutte le informazioni necessarie che il giocatore può leggere, dopodiché può cercare di rispondere in un secondo momento, mentre gli altri, dopo il suo errore, procedono. “Gli studenti, di cui vado particolarmente fiera, sono gli autori del gioco perché ciascuno di loro ha rappresentato una scheda, ovvero un castello. Il mondo digitale al quale siamo ricorsi a causa della pandemia di Covid-19, ci aveva assorbiti tutti, per cui volevamo creare un gioco di questo tipo”, ha dichiarato la prof.ssa Muškardin, la quale, oltre ad aver conseguito un dottorato di ricerca nel campo della storia e oltre a condividere, con grande entusiasmo e impegno, alcune delle sue conoscenze legate al passato dell’Istria con i suoi studenti della SMS, ossia con i partecipanti al gruppo opzionale per la territorialità e la lingua territoriale, insegna pure all’Università “Juraj Dobrila” di Pola.
Si tratta, come ha confermato il moderatore dell’incontro svoltosi ieri, il suo studente Alex Cassioli Bugarin, pure della “migliore insegnante capoclasse”. Secondo la prof.ssa Muškardin, simili giochi sono importanti perché aiutano i giovani ad acquisire e a sviluppare le abilità di cui avranno bisogno anche nel mondo degli adulti e influiscono sull’aumento dell’interesse per lo studio.
“In questo modo si può imparare molto di più rispetto ai metodi d’insegnamento classici. Saper citare i fatti non è tanto importante. Bisogna saper applicare e conservare quanto imparato”, ha detto la Muškardin, sottolineando che giochi come questo aiutano gli alunni a sviluppare abilità motorie, quelle comunicative, di collaborazione, oltre che a conoscere il territorio di appartenenza. Tramite il gioco e l’interazione si scoprono i valori del territorio e la propria identità, ma si impara anche a leggere le mappe. Le conoscenze che ne possono scaturire incuriosiscono tutti, a prescindere dall’età, come dimostra la domanda dell’inizio dell’articolo, posta in seguito a una visita dei creatori dei gioco alla Casa dei castelli di Momiano.

Un’iniziativa vivace
Che si tratti di un ottimo strumento d’insegnamento e apprendimento, lo hanno sottolineato, durante l’incontro, pure i rappresentanti della Regione istriana. Secondo la vicepresidente in quota CNI Jessica Acquavita, il gioco dimostra che l’insegnamento della territorialità è stato un progetto non solo vincente, ma anche vivace, un’iniziativa che “produce anche questo tipo di attività”. Si è complimentata con la SMS di Albona e con la mentore, dicendosi sicura che il gioco sarà un modo per “far conoscere la nostra storia a noi istriani, ma anche a chi magari viene da fuori”, come i due studenti siciliani, Denisa e Giorgio, presenti in sala grazie a un programma di scambio Erasmus.

Jessica Acquavita.
Foto: TANJA ŠKOPAC

“Le lezioni di territorialità sono la storia della nostra identità, di chi siamo e che cosa vogliamo”, ha voluto ricordare l’assessore regionale alla Cultura e alla Territorialità Vladimir Torbica. È intervenuta pure la vicesindaco albonese Federika Mohorović Čekada, la quale ha sottolineato l’importanza del gioco nell’insegnamento a tutti i livelli, mentre il professor Maurizio Levak, esperto del campo della storia medievale e non solo, oltre che mentore della prof.ssa Muškardin, ha voluto lodare l’iniziativa della sua collega. Soffermandosi sull’importanza dei castelli istriani, ha detto di essere sicuro che questa non è l’ultima iniziativa della Muškardin, ma soltanto uno dei suoi tanti progetti “che sono variopinti quanto è variopinto il continente Istria”. Đani Žufić, preside della SMS, ha confermato il desiderio della Scuola di continuare a sostenere iniziative di questo tipo. A spiegare le regole del gioco sono state le studentesse Nina e Agata. Nel corridoio della Biblioteca si poteva visitare pure una mostra dedicata ai castelli istriani, nata nell’ambito dello stesso progetto creativo e di ricerca “I castelli istriani”, dal quale è scaturito pure il gioco, realizzato con il sostegno della Regione.

Vladimir Torbica.
Foto: TANJA ŠKOPAC

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