Bisogna ancora pazientare per poter assistere ai passi concreti volti al rinnovo dell’edificio dell’ex farmacia, ormai una rovina, situato in via Aldo Negri, lungo la salita che porta alla Cittavecchia. Come confermato nei giorni scorsi dal sindaco albonese Valter Glavičić in un programma dell’emittente “Radio Labin”, la Città ha avviato una causa legale contro la ditta che aveva acquistato la struttura nel 2021, nell’ambito della sesta procedura di vendita pubblicata dalla Città. Infatti, conformemente al contratto di compravendita, l’acquirente, l’azienda “Aksijal” di Zagabria, aveva un termine di due anni per richiedere il permesso di costruire e/o di iniziare con i lavori di ricostruzione dell’edificio, ovvero per il suo adattamento in uno spazio a uso commerciale.
Non avendolo fatto, sempre secondo quanto previsto dal contratto firmato con la Città e conformemente al diritto di prelazione, l’azienda in parola avrebbe dovuto restituire la struttura all’autonomia locale che l’ha venduta, allo stesso prezzo d’acquisto, ossia 801mila delle vecchie kune (circa 110mila euro). “A causa dei problemi interni della stessa azienda, di cui non ha senso parlare pubblicamente, non siamo riusciti a concordare il riacquisto in maniera pacifica, per cui abbiamo dovuto procedere per le vie legali”, ha dichiarato il sindaco, il quale durante la seduta del Consiglio cittadino tenutasi nel maggio 2024 aveva confermato il desiderio della Città di attuare il diritto di prelazione. Nella stessa occasione Glavičić aveva detto che il piano dell’acquirente prevedeva la demolizione dell’attuale struttura, un bene culturale protetto, e la costruzione di una nuova, una replica, un progetto bocciato dagli addetti alla Sovrintendenza ai Beni culturali di Pola.
“Ci vorrà, senza dubbio, ancora qualche mese, ma alla fine riusciremo a riavere l’edificio”, dice Glavičić, secondo il quale anche il riadattamento dei Grandi bagni dell’ex complesso minerario in Piazzale o l’edificio dell’ex scuola a Ripenda si presentavano come dei progetti complessi, che sembravano infiniti, ma ora si è in attesa dei finanziamenti e dell’avvio dei lavori edili. “A volte conviene portare pazienza. Forse è questa la via da seguire anche per la struttura dell’ex farmacia”, ritiene il sindaco.
Da rilevare che il primo tentativo di vendere la struttura a privati, come un edificio in cui realizzare un albergo o un altro spazio a uso commerciale, risale al 2017. Dai 2,65 milioni delle allora kune, a quanto era stimato il valore della struttura per la prima procedura di vendita, il prezzo iniziale ha continuato a scendere nelle procedure successive, per arrivare alle 690.000 kune dell’ultimo concorso, nell’ambito del quale la “Aksijal” aveva offerto 801mila kune.
L’edificio fu costruito negli anni ‘30 dello scorso secolo. La maggior parte della struttura era un albergo, mentre al pianterreno era operante una farmacia, spostata in questi ambienti dalla Piazzetta nel centro storico di Albona dai proprietari, la famiglia Patelli. La farmacia chiuse i battenti negli anni ‘80.
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