Albona. In arrivo le rampe per la «Krilo Labina»

A dividersi i costi a metà saranno lo Stato e la Città

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Albona. In arrivo le rampe per la «Krilo Labina»

Le due rampe d’accesso per disabili la cui costruzione si pianifica all’ingresso negli spazi della Casa di cultura “Riko Milevoj” di Vines destinati a diventare un Centro diurno dell’associazione “Krilo Labina” saranno realizzate con un sostegno che sarà stanziato dal Bilancio statale. Lo hanno confermato gli addetti alle pubbliche relazioni della Città in un comunicato stampa, dicendo che si tratta di una delle due buone notizie recenti per l’organizzazione in parola, fondata dai e per i genitori dei giovani con disabilità.

Come si legge nella nota, dopo l’approvazione da parte del Consiglio cittadino della delibera in base alla quale le associazioni civiche che si occupano dell’assistenza sociale e del sostegno alle persone con disabilità possono essere esonerate dal pagamento dell’affitto per gli spazi cittadini, è arrivata la bella notizia secondo la quale lo Stato parteciperà al finanziamento del progetto coprendo il 50 per cento dei costi totali, che ammontano a poco meno di 83mila kune. L’altra metà sarà a carico della Città.

Nei giorni scorsi il sindaco Valter Glavičić ha firmato il contratto di cofinanziamento del progetto, che era stato candidato all’Invito pubblico per il cofinanziamento dei progetti finalizzati alla soluzione dei problemi d’accessibilità alle strutture per i disabili con i mezzi del Bilancio statale nel 2022 nel territorio della Repubblica di Croazia. L’Invito era stato pubblicato dal Ministero dei Difensori croati.

Come confermato dagli uffici cittadini competenti, la realizzazione delle rampe si prevede per l’inizio del 2023. Nel caso, sarà necessario superare un dislivello che, vista la configurazione del terreno, è di 20-40 centimetri.

La costruzione delle rampe è necessaria per facilitare ai membri dell’associazione l’utilizzo dei servizi e la partecipazione ai programmi dell’organizzazione, che in questo momento comprendono le terapie per i figli dei membri dell’associazione, dei laboratori ludici, come pure l’assistenza psicosociale per le famiglie e i genitori. Quest’ultimi sono, purtroppo, spesso costretti ad aiutare i propri figli a superare le varie barriere architettoniche portandoli in braccio, anche quando si tratta di giovani che hanno più di 18 anni.

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