Albona. C’è voglia d’italiano

Il Console generale a Fiume, Davide Bradanini, a colloquio in Municipio con il sindaco Valter Glavičić e la vicesindaco Federika Mohorović Čekada. In seguito la visita al Teatrino della CI e alla Zona imprenditoriale di Vines. Presenti i rappresentanti della CI e dell’Unione Italiana

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Albona. C’è voglia d’italiano

Davide Bradanini, Console generale d’Italia a Fiume, ha visitato ieri Albona. È stata la sua prima visita ufficiale in questa Città e la seconda alla Regione istriana dall’inizio del suo mandato. Accompagnato dalla collaboratrice Ileana Jančić, ha iniziato il suo soggiorno albonese con un incontro con il sindaco Valter Glavičić, al quale hanno partecipato pure la vicesindaco Federika Mohorović Čekada, Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, e Daniela Mohorović, presidente della Comunità degli Italiani “Giuseppina Martinuzzi” di Albona.
L’italianità

L’incontro in Municipio

“Il nostro sostegno alla ricostruzione del Teatrino della Comunità degli Italiani albonese è anche un investimento nella salvaguardia della cultura e della lingua italiane in questa parte dell’Istria. E non ci fermeremo qui”, ha detto Glavičić durante la riunione, mentre la sua vice ha confermato che la Città farà “tutto il possibile affinché negli asili e nelle scuole croate del territorio la lingua italiana venga studiata e parlata di più”. “Scriviamo una bella storia per quanto riguarda la promozione dell’italianità”, ha affermato la presidente della CI, ricordando che il Teatrino della Comunità, sottoposto a interventi di restauro dal novembre 2017, avrebbe dovuto essere inaugurato domenica 1.mo marzo. L’inaugurazione è stata rimandata a causa di improvvisi impedimenti dei membri della famiglia Surian, autori dell’adattamento dello spettacolo “Jalta, Jalta” che avrebbe dovuto essere eseguito sul nuovo palcoscenico della storica struttura, che il Console generale Bradanini ha visitato ieri, con i padroni di casa, dopo la riunione in Municipio. “Qui promuovere la lingua e la cultura italiane significa anche cercare di promuovere un’interazione socioeconomica tra queste terre e l’Italia”, ha dichiarato Bradanini, il quale vorrebbe rilanciare quegli investimenti che alcune società italiane hanno già realizzato ad Albona, in particolare nella Zona imprenditoriale di Vines, dove il Console generale ha visitato ieri le ditte “Carel Adriatic” e “Bibetech”, che solo soltanto alcune delle imprese italiane in loco.
Le carenze
“Vorrei promuovere investimenti produttivi che possano attrarre ingegneri o architetti e generare nuova ricchezza”, ha sottolineato Bradanini, rilevando che alcune delle ditte già presenti ad Albona stanno pensando di ampliare gli stabilimenti e le loro attività. I loro rappresentanti hanno confermato a Bradanini di trovarsi benissimo ad Albona e di essere molto contenti del rapporto con le autorità locali e regionali. Tuttavia, c’è un momento di incertezza costituito dalla carenza di manodopera e da quella di abitazioni a un prezzo accessibile. “Penso di avere la soluzione per quest’ultimo problema”, ha detto il sindaco Glavičić dopo aver illustrato un modello di costruzione di case popolari (per gli operai) che vorrebbe vedere realizzato ad Albona. In altre parole le società interessate potrebbero finanziare la costruzione dei palazzi destinati ai loro dipendenti “esterni”, che verrebbero a lavorare ad Albona, mentre la Città potrebbe dare il suo contributo rinunciando alle tasse che nel caso di simili progetti confluiscono nelle casse cittadine. Inoltre i dipendenti che andrebbero ad abitarci sarebbero tenuti a pagare nei primi dieci anni un affitto agevolato. Scaduto il termine, entro il quale si prevede che i lavoratori potrebbero raggiungere una certa stabilità economica, gli stessi affittuari inizierebbero con la procedura di acquisto degli alloggi. Secondo il sindaco, il primo palazzo potrebbe essere edificato a circa 200 metri dalla Zona imprenditoriale di Vines. Nella stessa area si prevede la costruzione del nuovo asilo di Vines, che si spera possa essere inaugurato l’anno prossimo.
I salari troppo bassi
Secondo Glavičić, i rapporti con le ditte italiane nella Zona imprenditoriale di Vines sono ottimi, però “gli stipendi sono un po’ troppo bassi”. “Dovranno aumentare i salari se vorranno mantenere la qualità dei loro prodotti. Anch’io desidero che la Zona rimanga tra le migliori aree imprenditoriali in Croazia”, ha sottolineato il sindaco, confermando di avere già parlato con i datori di lavoro italiani presenti a Vines, i quali “si sono messi d’accordo di allineare gli stipendi dei loro dipendenti”. Questa è forse l’unica cosa che dovrebbe migliorare un po’, ha aggiunto il sindaco, secondo il quale, lo stesso problema con i salari si è avuto negli anni scorsi nel turismo, a Porto Albona, dove la “Valamar Riviera” aveva investito 80 milioni di euro nelle proprie strutture innalzando il livello a 4 e 5 stelle. Tutto era bellissimo, però l’anno successivo si erano trovati a fare i conti con il problema della carenza di manodopera qualificata. Per poter mantenere i servizi ai livelli necessari, hanno dovuto aumentare gli stipendi. Oggi la paga minima nella “Valamar” è di 5.000 kune. Dopo l’aumento delle paghe, vi sono andate a lavorare pure alcune persone che prima lavoravano nella Zona imprenditoriale di Vines, come pure una parte del personale dell’azienda alberghiera “Maslinica”, la terza ditta visitata dal Console generale ieri, la quale era stata pure costretta ad aumentare i salari. “Ne parlerò con loro”, ha detto Bradanini a conclusione dell’incontro.

Il console nella sede della CI

I partecipanti alla riunione hanno visitato poi il Teatrino della CI, il cui rinnovo è iniziato nel 2017 in base alla documentazione progettuale finanziata con 40mila euro dall’Italia. A ciò si sono aggiunti i mezzi cui hanno provveduto l’Unione Italiana anche per il tramite di alcuni fondi croati e la Città di Albona. Hanno contribuito pure le ditte italiane “Carel Adriatic”, “Bibetech”, “Euronewpack” e “Novation Tech”. Secondo Marin Corva, l’UI investirà quest’anno 140mila kune nella sostituzione degli infissi e nel rinnovo dei bagni della sede della CI.

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