Ad Albona il primo negozio dell’usato della Humana Nova

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Ad Albona il primo negozio dell’usato della Humana Nova

ALBONA | Dopo aver inaugurato nel novembre 2017 in Piazzale il primo Centro e magazzino di raccolta dei materiali di recupero in Istria, la Cooperativa sociale “Humana Nova” ha aperto nei giorni scorsi ad Albona il suo primo negozio istriano con abbigliamento, accessori e calzature di seconda mano. Il punto vendita è allestito in uno dei vani commerciali accanto alla Scuola elementare “Ivo Lola Ribar”, nella piazza dedicata ai minatori albonesi.

50 kune al chilo

“La merce in vendita in questo negozio proviene dai nostri magazzini di raccolta ad Albona e a Umago, ma anche da una serie di istituzioni e ditte che l’hanno scartata, tra cui la Croce rossa, che spesso non riesce a distribuire gli indumenti raccolti”, ci ha detto Marijan Galović, coordinatore della Cooperativa sociale, confermando che il prezzo di 50 kune al chilogrammo dell’abbigliamento e di altri prodotti tessili disponibili nel punto vendita aperto, è adatto anche al potere d’acquisto delle fasce meno abbienti. Tuttavia, i cittadini in situazione di grave disagio economico saranno informati nello stesso negozio della possibilità di rivolgersi a organizzazioni come la Croce rossa. “Questo negozio è un progetto commerciale, ma è anche un modo in cui vogliamo diventare più visibili, con le nostre attività, alla comunità locale. Vogliamo che i cittadini si rendano conto delle quantità della merce che viene scartata e del fatto che, invece, tutto ciò può essere riutilizzato per la realizzazione di un’iniziativa interessante e accessibile anche ai meno abbienti”, ha dichiarato Galović.

Posti di lavoro per gli svantaggiati

I 70 metri quadrati del vano commerciale sono di proprietà privata, presi in affitto al prezzo di mercato. Sono stati arredati con mobili e attrezzature di seconda mano, già utilizzati in alcuni punti vendita. In accordo con gli obiettivi per cui è stata fondata la Cooperativa, i dipendenti del negozio, come nel caso del Centro e magazzino di raccolta, sono persone con disabilità o appartenenti a un’altra categoria di cittadini marginalizzata e meno competitiva sul mercato del lavoro. A trovarvi un posto di lavoro è stato Marijano Miletić, per il quale il lavoro nel magazzino albonese della “Humana Nova” è un lavoro piuttosto interessante, che gli dà la possibilità di guadagnare uno stipendio e di uscire con gli amici. Stando a Galović, lo stipendio di Miletić e quelli degli altri quattro dipendenti del Centro e magazzino, tra cui uno ora sarà responsabile della vendita nel nuovo negozio, sono generati dal processo di gestione e piazzamento sul mercato della merce finita nel magazzino albonese. “Per questo motivo, siamo convinti di essere sufficientemente stabili dal punto di vista finanziario per portare avanti anche il punto vendita”, ha detto Galović, ricordando il sostegno di 150mila kune ottenuto dall’Ente per la perizia, la riabilitazione professionale e l’assunzione di persone con disabilità per la ricostruzione e l’attrezzatura degli spazi del magazzino della “Humana Nova”, dati in affitto dalla municipalizzata “1. Maj”.

Dall’Istria all’oceano Pacifico…

Parlando dei risultati dei primi sette mesi del Centro e del magazzino di raccolta, Galović ha detto che essi, oltre a confermare la sostenibilità economica del progetto, dimostrano che la “Humana Nova” riesce a trovare una soluzione per il riutilizzo della merce raccolta, nella sua forma e funzione originale, per più del 90% dei prodotti consegnati ai suoi magazzini. Il resto viene sottoposto a processi di riciclaggio. Secondo Galović, le quantità di abbigliamento, accessori e calzature raccolti in tale periodo sono state di circa 60 tonnellate, di cui 45 tonnellate sono finite in alcuni Paesi dell’oceano Pacifico, oltre che europei. Entro la fine dell’anno la cooperativa intende aprire altri due negozi con merce di seconda mano in Istria, mentre l’investimento successivo potrebbe essere un Centro per la riparazione e la vendita di mobili e apparecchi usati, tramite il quale la “Humana Nova” continuerebbe a contribuire alla prevenzione e alla riduzione dei rifiuti.

Meno consumi, meno rifiuti

L’importanza di quest’ultimo aspetto dei progetti della Cooperativa è stata sottolineata pure da Renata Kiršić, la quale promuove a livello della sua famiglia la strategia “zero rifiuti”, volta ad annullare o ridurre sensibilmente la quantità di rifiuti da smaltire. Negli ultimi 5 anni buona parte del suo abbigliamento e di quello dei membri della sua famiglia è stata donata alla “Humana Nova” di Čakovec e alla sua sezione istriana. “Oggi l’80 per cento dei miei indumenti è di seconda mano, il resto lo compro in negozi classici, con merce nuova. E devo dire che nei punti vendita di usato si trovano capi d’abbigliamento vintage che vanno di nuovo di moda, mentre un capo simile in negozi ‘normali’ costerebbe diverse centinaia di kune”, ha concluso la Kiršić.

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