Acque reflue: si volta pagina

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Acque reflue: si volta pagina

ALBONA Gennaio 2019 è il termine ultimo entro il quale dovrebbe essere pronta la versione finale dello Studio di fattibilità per il progetto di ricostruzione del sistema di smaltimento delle acque reflue per l’agglomerato Albona-Arsia-Porto Albona. Lo ha confermato all’ultima seduta del Consiglio cittadino di Albona il sindaco Valter Glavičić nell’ambito del question time e parlando del suo operato nei primi sei mesi del 2018.

Tutte le fasi di un accordo
“Il progetto legato allo smaltimento delle acque reflue ha dimostrato che l’Albonese sa essere unito e agire nell’interesse del bene comune”, ha detto Glavičić, sottolineando l’accordo raggiunto tra Albona e Arsia riguardo alla realizzazione di un progetto congiunto di un valore di 357 milioni di kune, l’episodio più importante della prima metà del 2018. Si sono concluse, infatti, nei mesi primaverili le trattative con il Comune di Arsia avviate dopo la decisione di quest’ultima di non accettare la variante del progetto promossa da Albona dal 2016, sin dalle prime presentazioni dello Studio di fattibilità, elaborato dalla ditta “WYG savjetovanje” di Zagabria e sottoposto alle modifiche nei mesi scorsi. Inizialmente si parlava, di un depuratore delle acque reflue provenienti da un’area dell’Albonese con 18mila abitanti ubicato nelle vicinanze di Valpidocchio (Bršica), ma Arsia riteneva tale soluzione inadatta innanzitutto dal punto di vista ambientale, ovvero pericolosa per Arsia stessa, il fiume Arsa e la baia in cui esso sfocia, Canale d’Arsa.

Questioni di proprietà
La nuova variante del progetto prevede la costruzione di un depuratore con filtrazione a membrana (MBR) e un trattamento delle acque reflue di terzo grado in un’altra area del territorio del Comune di Arsia, ma più distante dalla baia menzionata. Si tratta della zona dell’ex centrale termoelettrica Vlaška nella valle dell’Arsa, proprietà della HEP. “La settimana scorsa abbiamo avuto una riunione con il presidente del Consiglio d’Amministrazione della HEP e ci è stato detto che l’azienda elettroenergetica statale intraprenderà nelle prossime settimane le misure necessarie per far sì che il terreno nell’area di Vlaška venga assegnato al Comune di Arsia e, in un secondo tempo, alla nostra Vodovod”, ha detto Glavičić, ribadendo che per poter ospitare il futuro impianto – sarà finanziato anche dai fondi europei –, il terreno in questione deve essere di proprietà del titolare del progetto, cioè della municipalizzata albonese che si occupa della gestione dell’infrastruttura idrica e di quella di smaltimento delle acque reflue. Di conseguenza, dovrà essere modificata la documentazione di pianificazione territoriale di Arsia. Saranno necessarie anche delle modifiche del Piano territoriale di Albona dal momento che lo Studio prevede pure la costruzione di un impianto di depurazione a Girandella, per le acque reflue di Porto Albona. Il tutto dovrebbe essere pronto entro le prime settimane del 2019.

Gli altri progetti
“Appena l’anno prossimo vedremo quanto abbiamo fatto finora”, ha detto Glavičić, soffermandosi sui progetti per la cui realizzazione la Città ha ottenuto mezzi dai fondi europei e dicendosi molto soddisfatto dei risultati conseguiti. È stata elencata in questo contesto l’iniziativa “Mine Tour”, che vedrà la ricostruzione della torre mineraria ad Albona, come pure il prosieguo del progetto “Atrium”, nell’ambito del quale negli anni scorsi Albona e Arsia sono entrate a far parte di una rotta culturale del Consiglio d’Europa che collega città e regioni con architetture tipiche dei regimi totalitari. Per quanto riguarda i progetti cittadini, entro la fine di settembre si terrà una presentazione pubblica del progetto di costruzione della tanto attesa Casa di riposo per anziani, che dovrebbe essere realizzata a Stare Kature, su un’area di 6.500 metri quadrati. “Traffico e mancanza di parcheggi ad Albona e a Porto Albona sono una questione che nel prossimo periodo deve diventare una delle priorità della Città”, ha detto il sindaco rispondendo a Daniel Mohorović, consigliere dell’SDP. Secondo quest’ultimo, Glavičić avrebbe dovuto essere più preciso nel suo resoconto riguardo al progetto di trasformazione dell’attuale parcheggio in un parcheggio a due livelli.

Gli obblighi del sindaco
“Anche sul sito web della Città dovrebbe esserci un documento in cui sarebbero elencati i progetti cittadini con la specificazione di quanto realizzato rispetto al piano iniziale, della fase in cui essi si trovano, ma anche con un’eventuale spiegazione perché qualcosa non sia stato realizzato”, ha suggerito Mohorović. Secondo Silvano Vlačić, degli “Indipendenti insieme”, oltre ad adottare la proposta di Mohorović, il sindaco dovrebbe presentare ogni anno ai consiglieri cittadini un piano di lavoro e coinvolgere nei progetti di massima il maggior numero possibile di cittadini già nella fase preparatoria di tali documenti, non alla fine del processo.
Che il resoconto sull’operato del sindaco dovrebbe essere “modernizzato”, lo ha sottolineato anche il consigliere Željko Ernečić (SDP), il quale ha notato che il sindaco non ha ancora adempiuto a un altro obbligo previsto dalle leggi che regolano il lavoro dei sindaci: Glavičić, infatti, dovrebbe presentare al Consiglio un resoconto annuale sulle eventuali richieste da parte degli investitori privati interessati alle modifiche della documentazione di pianificazione territoriale della Città. Secondo Glavičić, la relazione sarà presentata entro la fine dell’anno. “La cosa più importante è la soluzione trovata per il progetto di smaltimento delle acque reflue, che ‘copre’ tutti i difetti che potrebbero essere individuati in questa sede”, ha detto Darko Martinović di “Indipendenti insieme”.

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