A Tizzano un parco per non dimenticare

Rinnovata e inaugurata l’area dedicata agli 84 partigiani uccisi l’11 settembre 1943

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A Tizzano un parco per non dimenticare
Un momento della cerimonia svoltasi a Tizzano. Foto: DENIS VISINTIN

L’11 settembre 1943 un gruppo di valorosi partigiani scarsamente armati tentò di fermare l’avanzata dell’“Afrika Korps” di Rommel sulla strada verso Pola, il cui porto, dopo la caduta dell’Italia di pochi giorni prima, era importante per i tedeschi. Caddero allora 84 combattenti, molti dei quali colpiti alla testa a sangue freddo. Nel luogo in cui si svolse la battaglia, a Tizzano, è stata inaugurata poi l’area commemorativa con al centro la serie di monumenti realizzati dall’ingegner Zdenko Sila di Fiume: sette blocchi di pietra d’Istria con incisi i simboli, ovvero gli strumenti usati dai contadini nel loro lavoro, tra cui mazza, forcone, falce e ascia, diventati armi con cui fu affrontata la colonna tedesca.

In ricorrenza dell’81° anniversario della battaglia di Tizzano, l’area è stata rinnovata ed è stato inaugurato il Parco memoriale. L’area, con le sculture esistenti di Sila, è stata divisa in tre parti simboliche, circondate da passerelle circolari e dai filari alberati, per il momento non ancora impiantati. Saranno 84 in tutto, uno per ogni vittima, provvisoriamente sostituiti da altrettante rose. Il parco è una combinazione di spazio stimolante con le dignitose sculture dell’architetto fiumano, i cui interventi nel paesaggio naturale natura hanno trovato espressione nell’architettura commemorativa. L’organizzazione spaziale del Parco memoriale, con i monumenti esistenti, è stata progettata dall’architetto Filip Tadin. Alle sculture esistenti si è aggiunta quella dell’eroe popolare Jože Šuran, spostata qui da Visignano.
Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Visignano Angelo Mattich, la presidente dell’Assemblea regionale Sandra Ćakić Kuhar, l’assessore regionale alla Cultura e alla Territorialità Vladimir Torbica, Ada Damjanac, presidente dell’Associazione antifascista regionale, Mirko Buić, presidente dell’Associazione parentina dei veterani e volontari della Guerra patriottica, Arduino Matošević, presidente dell’Associazione parentina degli antifascisti, il vicesindaco di Parenzo in quota CNI Ugo Musizza, il sindaco di Umago e presidente dell’SDP regionale Vili Bassanese, i nipoti di Jože Šuran e i famigliari delle vittime, alcune delegazioni della associazioni antifasciste istriane. Durante la cerimonia, iniziata con l’intonazione dell’Inno nazionale e di quello regionale da parte del “Duo Little Whispers”, sono state deposte le corone floreali in tre punti del Parco. Hanno partecipato al programma gli alunni della Scuola elementare “Jože Šuran” di Visignano, che all’inizio hanno letto i nomi dei caduti e in seguito recitato e ballato.

«Bella ciao»
Nel suo discorso di circostanza, Angelo Mattich ha riassunto l’idea sorta una quindicina d’anni fa, che ha portato alla creazione del Parco, con l’appoggio del Consiglio comunale e dell’Associazione degli antifascisti parentina, avviata con l’acquisto di alcune superfici circostanti la precedente area memoriale. Arduino Matošević ha ricordato gli ideali per cui gli 84 combattenti hanno immolato le loro vittime, la libertà e la convivenza, condannando i tentativi di revisionismo della storia. Valori a cui si è richiamata anche Ada Damjanac. Ugo Musizza, esprimendosi in italiano e in croato, ha visto nel Parco un luogo sublime che riassume la memoria in una terra, quella rossa, che ispira a guardare avanti, a custodire la memoria, a essere coscienti “di chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo andare”. Richiamandosi alla libertà e alla pace, ha invitato i presenti ad alzarsi in piedi e a cantare con lui “Bella ciao”, cosa questa accolta dal pubblico. Vili Bassanese ha invitato a tutelare ciò che ci è stato tramandato, trasmettendolo alle generazioni future. L’incontro è terminato con la socializzazione del numeroso pubblico presente.

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