A Daila dove si fondono storia, bellezza e funzionalità

0
A Daila dove si fondono storia, bellezza e funzionalità

CITTANOVA | Il Ministero del Turismo ha stanziato 434mila kune per l’assestamento della spiaggia di Daila-Belvedere, nell’omonima baia dove sorge pure l’ex convento dei frati Benedettini. Si tratta di un’area che racchiude una storia millenaria, un paesaggio incantato che però ha bisogno di qualche miglioria, soprattutto nella spiaggia che vuole aprire a un turismo più competitivo nell’ambito del progetto “Green beach”, avviato dalla Città di Cittanova e da realizzarsi nel 2019.

Il progetto è stato sottoposto all’attenzione del Ministero del Turismo e ha ottenuto luce verde. Questo significa che verrà finanziato, come si sperava, dal Fondo per lo Sviluppo del Turismo.
I lavori interesseranno un tratto di spiaggia di 900 metri quadri e della lunghezza di 200 metri. In realtà, il valore dell’investimento è di 950mila kune, dunque quasi il doppio dei finanziamenti ottenuti, per cui il contributo della municipalità sarà determinante al fine della sua realizzazione.

Spiaggia, innovativa e tecnologica

Il progetto prevede la pavimentazione del bagnasciuga con lastre di pietra, la messa a punto delle aree verdi, la costruzione di punti d’accesso alla spiaggia, adattati anche all’accesso per le persone diversamente abili. Fra le novità di rilievo, va detto che le aree d’accesso e di balneazione saranno adattate con segmenti utili per il movimento delle persone non vedenti. In altre parole, la spiaggia sarà per tutti, e tutti certamente troveranno il modo di utilizzarla al meglio nelle sue peculiarità e forme, dall’accesso al mare alle docce. Le banchine, le docce e l’illuminazione saranno ecologiche e tecnologiche, il che da una parte consentirà pure di risparmiare, mentre dall’altra le renderà accessibili a tutti i bagnanti. Oltre a questo ci saranno punti di ricarica per le biciclette elettriche, la torre del bagnino e, in un angolo a parte, anche l’area grill per i barbecue estivi.
Nella realizzazione del progetto ideale della spiaggia Daila- Belvedere è stato preso in considerazione anche l’aspetto diciamo “verde”, promosso dal progetto europeo “EU projekt Mitomed+”. Nell’ambito di questo progetto Cittanova ha già ottenuto la Bandiera verde per la spiaggia di Carpignano. Adesso, la struttura di Daila-Belvedere dovrebbe diventare una delle spiagge più belle della costa istriana, innovativa e di grande richiamo turistico. Il progetto è stato elaborato dall’architetto Toni Lazarić, della ditta cittanovese “Konzola arhitektura“.

Il turismo cittanovese col vento in poppa

La riqualifica delle spiagge è un progetto che vede Cittanova impegnata da tempo. Dal 2013 al 2016 la municipalità ha ottenuto dal Ministero del Turismo già 1,7 milioni di kune, che sono serviti per la progettazione e la realizzazione di spiagge nuove come quella, molto gettonata, chiamata “Rivarela”. La muncipalità comunque precisa che nelle spiagge, nell’insieme, sono stati spesi 5 milioni di kune e che i risultati oggi sono ben visibili nel comparto turistico, che va davvero a gonfie vele.
Mare e spiaggia sì, ma non basta. Infatti, non si può parlare di Daila senza ricordare qualcosa della sua storia. Infatti, il turista che godrà i benefici delle vacanza sulla nuova spiaggia, lo farà a poche decine di metri dall’ex convento dei Benedettini, che tanto ha fatto parlare negli ultimi anni per un contenzioso fra lo Stato croato e il Vaticano.
Daila si è sviluppata attorno alla baia omonima: nella sua parte nord troviamo Carigador, pittoresco porticciolo di pescatori, che si trova però nel comprensorio di Verteneglio. Nell’età romana l’intera costa era abitata e ancor oggi sono visibili i resti di diverse ville rustiche, iscrizioni varie e tombe. Nel VI secolo nell’area è sorta la prima basilica cristiana. Il convento esisteva già nel VI secolo, mentre il cenobio benedettino risale al IX secolo. Il toponimo è stato registrato per la prima volta nel 1028 come Ayla, quando il patriarca d’Aquileia l’ottenne in possedimento. Nel XIII sec. questi venne abbandonato per cause ignote ed entrò in possesso dei vescovi di Cittanova, che lo assegnarono alla famiglia nobile dei Sabini. Costoro eressero il castello, che divenne il centro del grande possedimento. In seguito però cadde in totale abbandono. Nel 1736 venne acquistato dalla famiglia capodistriana Grisoni, che lo ristrutturò ed edificò il nuovo complesso del palazzo e dell’area signorile con il parco nel centro, che giunge fino al mare. Il vecchio castello venne demolito nel 1830. Il nuovo palazzo in stile neoclassico è stato progettato da Le Terrier de Manetot; i lavori furono stati portati a termine nel 1839. I Benedettini tornarono in loco nel 1858, per abbandonare il convento nel 1948, in seguito alla nazionalizzazione dei beni conventuali. Grande storia, quindi, per questo pezzo di terra. E pure grande bellezza e funzionalità. Aspettiamo la fine degli interventi.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display