
Il 3 e 4 novembre 1944, la battaglia di Cucciani (Kučibreg) vide la perdita di oltre 120 combattenti delle unità partigiane della II Brigata della 43ª Divisione istriana, del Battaglione italiano “Alma Vivoda” e dei partigiani sloveni del Capodistriano. Ottant’anni dopo, sulle pendici di questo piccolo villaggio istriano, precisamente a Hrvoi, situato al confine tra Croazia e Slovenia, si è tenuta una solenne commemorazione per onorare il sacrificio e il coraggio di coloro che lottarono contro le forze nazi-fasciste, difendendo i valori di libertà e giustizia.
Il raduno commemorativo è stato organizzato congiuntamente dai rappresentanti delle Città e dei Comuni dell’ex Buiese, dall’Associazione degli antifascisti del Buiese e di quella di Grisignana e Portole, dall’Unione delle associazioni degli antifascisti dell’Istria, dall’Associazione dei combattenti per i valori della guerra di liberazione nazionale di Ancarano, Isola, Capodistria e Pirano e dalla sezione di Muggia dell’ANPI.
Alla cerimonia, di carattere internazionale, hanno partecipato rappresentanti del mondo politico e civile provenienti da Croazia, Italia e Slovenia, tra cui l’ex presidente sloveno Milan Kučan, l’ambasciatore sloveno in Croazia Gašper Dovžan, la vicepresidente della Regione istriana Jessica Acquavita, i parlamentari dietini Dalibor Paus e Loris Peršurić, il sindaco di Umago, nonché presidente dell’SDP istriano, Vili Bassanese, il sindaco di Cittanova Anteo Milos e, in rappresentanza dei padroni di casa, il sindaco di Buie Fabrizio Vižintin nonché diverse figure istituzionali croate, italiane e slovene. Presenti anche le associazioni antifasciste e i rappresentanti dei veterani delle forze partigiane, uniti nel ricordo di un passato comune e nell’impegno per un futuro di pace e fratellanza.
Con la deposizione delle corone di fiori ai piedi del monumento eretto nel 1959, in perenne ricordo dei combattenti appartenenti a tutti e tre i popoli (italiani, croati e sloveni), le delegazioni del Buiese, del Capodistriano e del Muggesano hanno reso omaggio a tutte le vittime di quegli avvenimenti osservando un minuto di raccoglimento. Sono seguiti interventi ed esibizioni artistico-culturali, che hanno reso omaggio alla battaglia e ai suoi eroi.
“Questo evento è una testimonianza dell’amicizia e della solidarietà che lega le nostre comunità – ha dichiarato Vižintin –. La battaglia di Cucciani incarna lo spirito dell’Istria e rappresenta l’unità tra croati, sloveni e italiani che si unirono nella lotta contro il fascismo e il nazismo. L’antifascismo è il fondamento della nostra civiltà e democrazia, valori che dobbiamo custodire e difendere”. Vižintin ha concluso il suo intervento ricordando l’importanza della pace, del dialogo e del rispetto dei diritti umani come pilastri su cui costruire il futuro.
Anche Ada Damjanac, vicepresidente della Federazione nazionale delle associazioni antifasciste e presidente delle associazioni antifasciste dell’Istria, ha sottolineato il ruolo storico dell’antifascismo per la Regione. “Senza il sacrificio delle forze antifasciste, l’Istria non sarebbe oggi la Regione europea, aperta e multiculturale che conosciamo. Siamo qui per ribadire che non permetteremo che la lotta antifascista e il suo significato vengano dimenticati o sminuiti”, ha dichiarato.
Jessica Acquavita ha posto l’accento sull’importanza del sacrificio dei partigiani, sottolineando come l’eredità di quei valori sia tutt’oggi presente nello stile di vita istriano, basato sulla convivenza e il rispetto reciproco. “Da quella lotta è nato il nostro modo di essere, quello che ci rende unici e di cui siamo profondamente orgogliosi”, ha rimarcato.
A rendere omaggio ai caduti con note e parole sono stati la Banda d’ottoni della Comunità degli Italiani di Buie e i cori “Korona” di Umago e “Lavanda” di Cittanova. A chiudere la cerimonia, il coro partigiano di Trieste “Pinko Tomažić”, che ha rievocato le note della resistenza, offrendo un concerto carico di significato. Il passaggio delle bandiere antifasciste, portate con orgoglio dai portabandiera delle associazioni partigiane, ha reso ancora più intensa l’atmosfera della commemorazione.
La cerimonia di Cucciani rappresenta un importante richiamo a una memoria storica che accomuna i popoli dei tre Stati uniti dal sacrificio di coloro che combatterono contro l’oppressione per lasciare alle generazioni future un’eredità di libertà, pace e giustizia.

Foto: ERIKA BARNABA

Foto: ERIKA BARNABA
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