
Ne sentiamo parlare quando ci sono delle emergenze. Ora ne parliamo in occasione di un anniversario, ovvero del 25º compleanno del Centro operativo regionale (ŽOC), festeggiato ieri a Malinska sull’isola di Veglia, nel nuovo Centro interpretativo. È una struttura organizzativa che mette insieme una serie di servizi, di istituzioni e di aziende, mobilitate quando succedono degli incidenti in mare, con particolare riferimento alla salvaguardia dell’ambiente. Alla festa di compleanno era stato invitato il vicepremier e ministro del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture, Oleg Butković, che non si è presentato all’appuntamento in quanto impegnato in altre questioni. Non ci vuole molto per intuire che dietro ci possano essere quelle legate alla compagnia di navigazione “Jadrolinija”.
Torniamo all’anniversario dello ŽOC, al cui comando c’è il capitano Darko Glažar. Tra i numerosi ospiti, Vojko Braut, vicepreseidente della Regione litoraneo-montana, il capitano Siniša Orlić, a capo della Direzione per la sicurezza del traffico marittimo in seno al Ministero e, come padrone di casa, il sindaco del Comune di Malinska-Dubašnica, Robert Anton Kraljić, assieme ai rappresentanti dei Centri operativi di altre regioni costiere, ai direttori delle Autorità portuali, ai rappresentanti della Regione, ai rappresentanti delle Capitanerie, dell’Istituto per la medicina d’urgenza, dell’Istituto per la salute pubblica, della polizia e dell’azienda fiumana “Dezinsekcija”, punto di riferimento quando si parla di emergenze ambentali in mare. Presenti anche le imprese “Rijekatank” e “Ind-Eko” che, a loro volta, prendono parte alle operazioni di bonifica.

Foto: Željko Jerneić
Vasto raggio d’azione
Il capitano Glažar ha illustrato com’è strutturato il Centro operativo, che copre l’area amministrativa della Regione litoraneo-montana, ma che assume la direzione delle operazioni quando un incidente interessa il mare sotto la giurisdizione di altri Centri operativi, quelli delle altre Regioni dell’Alto Adriatico, dall’Istria a quella della Lika e di Segna fino a quelle di Zara e Sebenico e Knin. Il Centro operativo regionale ha sede nella Capitaneria di porto fiumana, equipaggiata con un moderno sistema per le comunicazioni realizzato con una donazione USA ricevuta nel 2021.
Il Centro organizza costantemente dei programmi di prevenzione, esercitazioni pratiche, per poi potere agire in caso di emergenza. Di emergenze ce ne sono state tante da quando è stato formalmente istituito lo ŽOC su decisione dell’Assemblea regionale. Gli incidenti più recenti hanno riguardato rispettivamente la raffineria INA a Kostrena e i vicini stabilimenti della centrale termoelettrica dell’HEP. Nel marzo del 2021 vi fu una fuoriuscita di idrocarburi dai serbatoi dell’INA all’interno della baia di Buccari dove si resero necessari tre mesi di lavori di bonifica della costa. Il caso più recente e più grave si verificò il 9 novembre del 2022. Dalla centrale di Urinj si riversarono in mare quantità notevoli di mazut durante operazioni di collaudo degli impianti, da anni fuori servizio, per un possibile utilizzo dovuto alla crisi energetica globale che si prospettava in quel periodo. In questo caso venne identificato il responsabile che ha provveduto a pagare le spese di bonifica della costa imbrattata, sia a Kostrena che in alcune zone della costa liburnica e istriana.

Foto: Željko Jerneić
Cerimonia e simulazione
Oltre alla cerimonia di consegna di riconoscimenti a tutti coloro che hanno contribuito allo sviluppo del Centro in questi 25 anni, è stata organizzata anche un’esercitazione, simulando un incidente nel Quarnero, dovuto alla presenza di una chiazza oleosa in mare che si avvicinava a Draga di Moschiena. Due gruppi di “addetti ai lavori” hanno avuto il compito di organizzare a tavolino un sistema per affrontare il problema. Solventi, sì o no? Strumenti meccanici? Panne protettive? In altre parole, i due team che hanno gareggiato, sono usciti sconfitti entrambi. In certi casi le operazioni si rendono difficili, come in questo caso specifico simulato, a causa delle condizioni del mare. La dimostrazione pratica della parte che precede l’intervento vero e proprio, ha dato l’idea della complessità del sistema che deve venire attivato. Dopo l’emergenza “a tavolino” si è affrontata quella in mare, fortunatamente simulata, con l’entrata in azione di rimorchiatori e navi spazzamare, affiancati dalle unità della polizia e della Capitaneria.

Foto: Željko Jerneić
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