
È stata celebrata ieri, con grande emozione, la Giornata della Regione litoraneo-montana, nel cui ambito è stato festeggiato anche il 32º anniversario della costituzione della prima convocazione dell’Assemblea regionale, avvenuta il 14 aprile 1993. Una celebrazione che ha visto l’attuale presidente, Zlatko Komadina, rivolgersi al pubblico in tale veste per l’ultima volta. Infatti, dopo ben 6 mandati, Komadina ha deciso di lasciare il posto a forze, come ha detto, più giovani. Tanti gli ospiti presenti all’evento ospitato dalla Casa croata di cultura di Sušak (HKD), tra cui la rettrice dell’Università di Fiume, Snježana Prijić Samaržija, il presidente della Regione di Krapina e dello Zagorje, Željko Kolar, il suo omologo della Regione di Međimurje, Matija Posavec, la vicepresidente della Regione istriana in quota CNI, Jessica Acquavita e il sindaco di Fiume Marko Filipović. Presenti anche deputati del Parlamento, ex alti funzionari statali della Regione litoraneo-montana, membri del Senato universitario e accademici, ex presidenti, vicepresidenti e membri delle Assemblee regionali, sindaci e capi dei Comuni, presidenti dei consigli comunali e municipali, il questore litoraneo-montano, generali e consoli onorari, nonché presidenti dei Tribunali, eminenti scienziati, operatori culturali, sportivi e pubblici, rappresentanti delle comunità religiose, delle minoranze nazionali ed etniche, rappresentanti delle associazioni derivanti dalla Guerra patriottica, dell’Unione dei combattenti antifascisti, importanti imprenditori e direttori di istituzioni statali, regionali e cittadine.

Foto: GORAN ŽIKOVIĆ
Un grazie a tutti gli elettori
Prima dell’inizio delle cerimonia, abbiamo voluto chiedere a Zlatko Komadina un piccolo résumé di questi 24 anni trascorsi a capo della Regione. “La giornata odierna è per me sicuramente piena di emozioni. Dopo aver trascorso quasi metà della mia vita in questo ruolo, in un certo qual modo questa è l’occasione per salutare tutti quanti e ringraziare i cittadini per avermi dato la loro fiducia. Immagino abbiano avuto i loro motivi per farlo. Abbiamo fatto tantissimo in questi sei mandati, realizzato tanti progetti con una stabilità continua, senza screzi, dove abbiamo curato la tolleranza e la multiculturalità, il che mi rende particolarmente fiero. Per quanto riguarda il mio futuro, per il momento mi distanzierò dalla politica. Ci sono persone giovani che potranno prendere il mio posto e io sarò sempre disponibile per eventuali consigli. Forse entrerò in attività tra i banchi del Sabor per raccontare ancora qualcosa della nostra storia. Dopo tantissimi anni per la prima volta non sarò in campagna elettorale e mi sembra strano. Posso dire che la cosa di cui vado più fiero è la stabilità che abbiamo avuto. Il rimpianto? Non aver pensato di più a me stesso e alla mia salute”, ci ha detto Zlatko Komadina.
Durante il suo discorso ha voluto sottolineare che la “nostra Regione è un esempio per tutti in termini di efficienza e responsabilità in tutti i settori di nostra competenza. Il percorso che abbiamo compiuto è stato pieno di sfide, ma nessuna di queste ci ha mai scoraggiati. Ogni sfida ci ha resi più forti e più uniti. La nostra apertura e tolleranza rendono la nostra Regione speciale, e io sono orgoglioso di far parte di questa storia e di aver contribuito a crearla. Guardo al futuro con ottimismo, nonostante i recenti eventi mondiali. Il mondo sta cambiando irreversibilmente sotto i nostri occhi e spero che in queste nostre terre riusciremo a preservare i nostri valori. Sono convinto che la nostra Regione continuerà a svilupparsi e a progredire. È stato un onore e un piacere essere il vostro presidente”, ha concluso.
Boras Mandić: «È stato un onore»
Ai presenti si è poi rivolto il presidente dell’Assemblea regionale, Marko Boras Mandić, il quale ha dichiarato di essere onorato di aver fatto parte di questa “avventura” e ha voluto ringraziare in particolar modo coloro che lo hanno preceduto, ossia Erik Fabijanić, Miljenko Dorić, Marinko Dumanić, Ingo Kamenar, nonché tutti i consiglieri, che ha lodato per essere stati sempre compatti e aver agito a favore della Regione. Boras Mandić ha poi presentato i quattro vincitori dei premi della Regione per il 2024. L’Assemblea regionale ha deciso di assegnare stavolta due premi alla carriera: a Mirjana Bobuš per il settore culturale (attività musicale), quale una delle cantautrici più rinomate di queste aree, che con le sue composizioni ha dato un contributo inestimabile all’espressione musicale ciacava, e a Dinko Tamarut per la promozione della pace e della tolleranza, nonché per il suo lungo impegno, il contributo e il ruolo di rilievo nella promozione dell’antifascismo nella Regione litoraneo-montana. Nonostante il suo precario stato di salute, Mirjana Bobuš ha intonato i brani “Moja lanterna” e “Del tebe”, suscitando ancora una volta forti emozioni nel pubblico, che ha applaudito a lungo.

Foto: GORAN ŽIKOVIĆ
Due anche i premi annuali a pari merito, ossia a Claudia Juranić Klarić, per la promozione dell’affido familiare, dell’adozione e per il suo impegno a favore dei diritti dei bambini e delle famiglie affidatarie durante l’anno 2024, nonché per aver garantito pari opportunità ai bambini e ai giovani accolti in affido o adottati, e al Coro giovanile “Josip Kaplan”, per l’eccezionale contributo alla cultura e per la promozione del canto corale amatoriale nella Regione litoraneo-montana nel corso del 2024. A ritirare il premio a nome del coro sono state Margarita Širola e Dorina Badurina. In rappresentanza dei vincitori, al pubblico si è rivolto Dinko Tamarut.

Foto: GORAN ŽIKOVIĆ
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