«Voglio riportare la gente in Comunità»

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«Voglio riportare la gente in Comunità»

Piena di idee, proposte e buona volontà. Si presenta così Melita Sciucca, neo presidente della Comunità degli Italiani di Fiume, che abbiamo incontrato a Palazzo Modello per sentire le sue prime impressioni e per scoprire che cosa ci attende nei quattro anni del suo mandato.

Sei felice della fiducia dimostrata nei tuoi confronti?
“Sono molto contenta di questo mio nuovo ruolo, anche se so che non sarà facile. Sono del parere, però, che tutti i problemi debbano venire risolti uno alla volta per poi potere funzionare come si deve. Non voglio pensare a eventuali cose brutte, mi concentrerò solo su quelle belle e positive”.
Tra i consiglieri eletti ci sono anche tantissimi giovani.
“Ci sono sì tantissime persone giovani piene di idee e voglia di fare, il che mi conforta tantissimo. Hanno proposte e progetti che sicuramente prenderò in considerazione”.
Immagino che anche tu sei piena di idee…
“Ho tantissime idee. Il mio primo compito sarà di riportare in Comunità le persone che con gli anni si sono… perse per strada. Molti sono delusi, altri hanno cambiato sodalizio… Ci sono tanti dettagli da prendere in considerazione, ma anche offrire programmi e contenuti per tutte le età, dai prescolari di 3 anni agli anziani di 90. Una delle novità molto positive è il fatto che a ottobre riapre il bar con il nuovo gestore e quindi oltre alle bevande ci sarà anche da mangiare. Questo potrebbe venire abbinato a varie serate, come ad esempio quelle dedicate alla musica o al cinema italiano, dove si potrà venire ad ascoltare musica e prendersi un aperitivo, senza alcun obbligo. Voglio che finalmente i nostri connazionali vengano a prendersi un caffè qui piuttosto che in uno dei bar in Corso. E poi vorrei riproporre tutte quelle attività per le quali noi da bambini o ragazzi frequentavamo la CI: il karaoke, le serate sociali, il cinema… La gente ha bisogno di divertimento e di stare in compagnia. Se lo farà cantando o cucinando non importa. L’importante sarà trovare un filo che unisca nuovamente grandi e piccini in modo da ridare vita a questi spazi. Ciò non significa che non dedicheremo largo spazio anche alla cultura. Penso che l’idea fondamentale sia quella che la cultura italiana è parte integrante della storia di questa città. La CI deve essere portatrice sia della cultura italiana che della fiumanità. Dobbiamo aprirci alla maggioranza”.
Esiste la possibilità di riaprire la Scuola modello?
“La Scuola modello ha funzionato per oltre 20 anni occupandosi della diffusione della lingua italiana, un’attività contemplata anche nel nostro Statuto. Diffondere la lingua italiana significa anche avere i libri bilingui o trilingui dell’Edit, promuovere la Comunità fuori dai confini della città, renderla partecipe nella preparazione dei programmi nell’ambito del progetto Fiume, Capitale europea della cultura 2020, elevarla a un alto livello. Per il momento non so come raggiungere tutti questi obiettivi. Non posso promettere nulla in quanto quattro anni sono pochi. Però, affronterò questo tipo di problemi affiancata da collaboratori giovani. La Scuola modello deve ricominciare la sua attività. Non sarà facile dopo un anno di chiusura, anche perché nel primo anno di attività si verificheranno senza dubbio delle perdite. Non mi aspetto tanti allievi all’inizio, però sono convinta che l’interesse ci sarà. Inizieremo con un gruppo e poi si vedrà. Per quanto riguarda gli insegnanti ho già delle idee, però attendiamo la fine di agosto”.
Quali sono i primi passi da fare?
“Prima di tutto, dobbiamo discutere le modifiche dello Statuto. Infatti, è slittata la nomina dei due vicepresidenti, del presidente del Comitato esecutivo, nonché del presidente e dei membri del Comitato dei garanti e del Giurì d’onore. Le cariche verranno designate il prossimo 23 agosto, quando si riunirà l’Assemblea per trattare, per l’appunto, le modifiche dello Statuto, in base alle quali verranno poi scelte le suddette funzioni. Inoltre, vorrei cambiare la tradizione di convocare un’Assemblea per ogni attività. A mio parere, quest’organo deve deliberare soltanto sulle cose importanti ed essere attivo. L’Esecutivo, invece, dovrà continuare a incontrarsi più spesso e avere i propri gruppi di lavoro. Questo è il cambiamento di base sul quale stiamo lavorando. Dopo avere risolto la parte amministrativa, avvierò gli incontri. Vorrei presentare il nostro lavoro e i nostri progetti alla Città, alla Regione, a tutte le istituzioni e anche a tutti i partiti politici a Fiume. Vorrei curare un legame molto più forte con le nostre scuole, gli asili, la radio, la casa editrice Edit, il Dramma italiano. Stiamo lavorando bene sul bilinguismo affinché nessuno abbia nulla da ridire. In seguito bisognerà, a livello di Comunità, mantenere le cose che funzionano e svilupparne delle altre. Mi propongo di organizzare delle riunioni con tutti i membri della ‘Fratellanza’, non solo con i dirigenti, per sentire i loro desideri e per inserire in seguito un loro rappresentante ufficiale nello Statuto”.
Come stanno le cose con i mezzi finanziari?
“Ora sto aspettando le consegne ufficiali però credo che non ci saranno dei gravi problemi. Tante delle attività previste non richiedono molti mezzi e quindi penso che il programma sarà fattibile”.
Ci saranno collaborazioni con le altre Comunità della Regione?
“Certamente. Ho un’ottima collaborazione con tutte loro, per cui sono sicura che ci saranno incontri legati a qualche attività”.
Qualche novità da svelare?
“Come già detto vorrei riproporre serate che tanti anni fa attiravano le persone in Comunità. E poi introdurre attività come il tennis da tavolo, il calcio balilla, il gioco delle carte. Mi piacerebbe organizzare delle gite di un giorno per i nostri connazionali. Si tratta di uscite che non richiedono molti mezzi, ma fanno stare le persone assieme. Penso anche alle gare sportive tra le CI. Si potrebbero organizzare dei balli e le feste di compleanno per i piccolini in collaborazione con il bar., e altro ancora. Le idee non mancano, poi si vedrà”.

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