Viktorija? No, sconfitta

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Viktorija? No, sconfitta

Il Viktorija, in via Manzoni, è l’ennesima vittima della burocrazia. In tanti ci siamo chiesti, passandogli accanto, come mai lo storico locale nel rione di Braida, muto testimone del passato, ma anche di un presente non lontanissimo, sia chiuso ormai da anni. Lo vediamo lì, immobile, in balia del degrado e del tempo, abbandonato a sé stesso e a chissà quale sorte, ricordando con nostalgia la sua epoca d’oro, in cui era un ristorante-pizzeria di tutto rispetto, molto amato dai fiumani, e una delle immancabili tappe del giovedì sera dedicato al ballo e alla musica dal vivo. Come dimenticare il suo ambiente accogliente, arredato in stile rustico, la sua offerta gastronomica, semplice ma buona, il suo personale gentile e professionale, la sua terrazza avvolta nel verde, estremamente gradevole, anche se affacciata su una delle strade più trafficate della città? Con la sua chiusura avvenuta nel settembre del 2011, è sparito un pezzo importante della storia cittadina, di un passato destinato a non ripetersi e a cui eravamo tutti molto affezionati. Che ne sarà dell’amato spazio in via Manzoni? Il proprietario dell’immobile che lo ospitava sta facendo qualcosa per ridargli vita? Le condizioni in cui versa oggi rimarranno tali in eterno? Sono tutto domande alle quali abbiamo tentato di dare una risposta interpellando il Dipartimento cittadino per la gestione degli immobili, dal quale ci è stato spiegato che la situazione non è così semplice come potrebbe apparire essendo l’edificio del Viktorija sotto l’ingerenza della Repubblica di Croazia, e non più della Città di Fiume. Il passaggio di proprietà, come ci è stato detto, è avvenuto nel 2009 in esecuzione della relativa Legge, secondo la quale lo Stato matura il diritto di iscriversi come proprietario degli immobili finora gestiti dalle unità di autogestione locale, di cui non si conosce, o non si conoscono però i titolari.

Tutto iniziò nel lontano 1927

La storia del palazzo che ospita il Viktorija iniziò nel lontano 1927, quando vi si iscrisse come proprietario l’italiano Giuseppe Fontanella, rimanendoci fino al 1959, anno in cui l’immobile venne nazionalizzato. Il titolare lo avrebbe perso comunque, avendo optato per l’Italia nel 1949, con l’avvio e l’avanzare dell’esodo. Per cinquant’anni, l’edificio è rimasto sotto l’ingerenza della Città di Fiume, fino al 2009 appunto, quando è passato in mano alla Repubblica di Croazia. Sei anni dopo, nel 2015, il Dipartimento cittadino per la gestione degli immobili ha avviato una causa “in via pacifica” allo Stato per riavere il palazzo. La richiesta è stata però definita “prematura”, per cui un primo esito non è potuto essere che negativo. Da quanto abbiamo avuto modo di appurare, la pratica oggi è ancora in alto mare e bisognerà attendere tempi migliori, ovvero la conclusione del processo di armonizzazione dei libri fondiari con il registro dei contratti di proprietà relativi all’intero edificio, che oltre al Viktorija, comprende anche alloggi privati. La cosa che più preoccupa è che il procedimento potrebbe durare per anni. La burocrazia, come sappiamo, ha tempi lunghissimi e quando un caso finisce in Tribunale, non c’è speranza che si risolva presto.

Volontà inesistente

Tutto questo, però, non dovrebbe incidere sull’attività di un eventuale locale, in questo caso del Viktorija, che è comunque rimasto aperto fino al settembre del 2011, quando era già sotto l’ingerenza dello Stato. Il motivo per il quale ha chiuso i battenti è relativo al mancato pagamento dei conti da parte dell’ultimo gestore, Miro Kasipović, il quale ha diretto lo storico ristorante per poco più di dieci anni, precisamente dal 1º luglio 2000 al 1º luglio 2010, quando gli è stato rinnovato il contratto di locazione per un altro decennio, con scadenza il 19 maggio 2020. Kasipović ha saldato puntualmente i suoi obblighi verso il locatore fino alla seconda metà del 2011, dopo di che ha iniziato ad accumulare debiti. Ben presto è intervenuto l’Ufficio del fisco, vietando l’esercizio allo storico locale di via Manzoni. Il 9 maggio 2014, il titolare ha svuotato in via esecutiva lo spazio, consegnando le chiavi all’affittuario, la Repubblica di Croazia, che però lo mantiene vuoto senza mostrare la benché minima volontà di ripristinare l’attività di un tempo. “Speriamo che la questione non duri a oltranza e che riavremo lo storico edificio, anche perché l’interesse pubblico per il Viktorija è altissimo. Ci sono persone che investirebbero volentieri nell’ex locale, ma per il momento purtroppo abbiamo le mani legate”, ci è stato spiegato. In conclusione ci è sembrato di capire, dunque, che non tutto è perso e che l’amato spazio in Braida potrebbe un giorno riaprire i battenti. La volontà della Città c’è, per cui non resta che attendere tempi burocratici più veloci.

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