Come annunciato, nella tarda serata di lunedì è stata parzialmente riaperta alla circolazione via Adamich, rimasta chiusa in seguito al crollo dell’impalcatura e di una porzione della facciata dell’edificio dell’ex Posta avvenuto giovedì scorso. Al traffico è stata aperta la corsia sud (quella di sinistra), mentre quella nord (di destra) rimarrà interdetta ad oltranza, in quanto occupata dalla nuova impalcatura innalzata per effettuare le riparazioni necessarie. Sono state riaperte anche le vie Fiumara, Ribarska (via dei Pescatori), Scarpa e Veslarska (via dei Remai), nonché piazza Jelačić. Inoltre, giungendo dalla Riva, è tutt’ora vietato svoltare a sinistra verso via Ignazio Hencke, onde consentire una maggiore fluidità della viabilità.
La riapertura è stata subito chiamata alla prova del nove ieri mattina durante l’orario di punta e l’“esame” è stato superato. Ovviamente, con una sola carreggiata e il limite di velocità fissato a 30 km/h, era da mettere in preventivo qualche piccolo ingorgo, ma comunque nulla di che se confrontato con gli incolonnamenti dei giorni scorsi. Anche al pomeriggio il traffico è rimasto relativamente scorrevole. E intanto anche l’Autotrolej ha ripristinato l’abituale percorso dei propri autobus. Tutte le linee deviate sono infatti tornate a transitare lungo la Adamich.
Lavori in via Martiri antifascisti
Ad ogni modo, la Polstrada e la municipalizzata Rijeka promet continuano a invitare gli automobilisti a continuare a utilizzare i percorsi alternativi in direzione ovest, ovvero la tangenziale e il corridoio piazza Tito-Scoglietto-Ivan Grohovac-Martiri antifascisti-Pomerio-Fiorello la Guardia. Ieri però, proprio in via Martiri antifascisti, sulla corsia dello svincolo verso via Frano Supilo, hanno preso il via i lavori alla rete di distribuzione dell’energia elettrica da parte della HEP. Dall’Ufficio per la viabilità della Città di Fiume hanno fatto sapere che si tratta di un intervento che rientra nell’ambito del progetto “Rasplet” e che i lavori si concluderanno entro pochi giorni. Insomma, nulla di trascendentale: certo è che hanno scelto proprio il momento meno opportuno.
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