Vendita del lotto in Žabica. Možemo! per il referendum

La piattaforma rappresentata nel Consiglio cittadino propone altre vie per costruire l'autostazopme

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Vendita del lotto in Žabica. Možemo! per il referendum
La vendita del lotto in Žabica fa sempre più discutere. Foto: RONI BRMALJ

La piattaforma “Možemo!” vuole il referendum per far decidere direttamente i cittadini se vendere o meno i 15.000 metri quadrati previsti per la costruzione dell’Autostazione in Žabica. Ad annunciarlo a mezzo stampa, Nebojša Zelič, membro del Consiglio cittadino, assieme ad Ana Marković, che negli ultimi mesi lo affianca in occasione degli incontri con i media.

Come introduzione all’argomento, bisogna ricordare che a inizio maggio la Città ha pubblicato un bando per la vendita dell’area edificabile nella zona occidentale di Žabica in cui costruire la nuova Autostazione con 14 corsie, un autosilo con 800 posti e locali per ospitare contenuti commerciali. Dopo un mese è stato reso noto che alla gara ha partecipato una sola impresa, l’austriaca “Best in parking” che a Fiume gestisce già due parcheggi. Il prezzo raggiunto supera di oltre il 20 p.c. la cifra iniziale. Ora spetta al Consiglio cittadino approvare o meno l’opzione di vendere l’area all’unico offerente. Torniamo alle posizioni di “Možemo!”, formazione che ha già espresso il proprio disappunto per la vendita, ritenendo che vi siano delle soluzioni che, a lungo termine, dovrebbero essere più vantaggiose per la Città e i cittadini. “Inviteremo i membri del Consiglio cittadino a sostenerci nell’indizione di un referendum e ci rivolgeremo in tal senso a tutti i gruppi consiliari. Ci servono undici firme che sostengano quello che è il quesito che intendiamo porre. Vendere o non vendere? Sappiamo che il referendum non è semplice da attuare, ma riteniamo questa situazione come un’occasione per educare i cittadini e renderli consapevoli dell’esistenza di questo strumento per decidere su determinate questioni di carattere locale”.

Nebojša Zelič e Ana Marković.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

La piattaforma “Možemo!” offre delle alternative alla vendita? Sappiamo che la questione dell’Autostazione anima le polemiche politiche da vent’anni. “Si era puntato, circa dieci anni fa, a una forma di partenariato pubblico-privato, ma l’idea non ha avuto successo e non è stata implementata. L’idea di vendere – ha detto Ana Marković –, è arrivata all’improvviso, da un giorno all’altro, senza che fosse preceduta da un dibattito. Riteniamo che vi siano delle forme alternative per realizzare il progetto dell’Autostazione, modificandolo e cercando in questo modo di attingere le risorse necessarie dai fondi dell’Unione europea. Vendere è forse la soluzione più veloce, ma non è detto che sia la migliore”, ha concluso.

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