
Verso la metà di settembre dovrebbe entrare in funzione il nuovo terminal container in Molo Zagabria. Con l’arrivo delle prime portacontainer si comprenderà l’importanza dei lavori che si stanno svolgendo a monte, più precisamente a Valscurigne, nell’area in prossimità dello svincolo autostradale.
L’infrastruttura stradale sarà pronta ad accogliere le centinaia di tir al giorno, quelli diretti allo scalo portuale e quelli che si muoveranno nella direzione opposta. Valscurigne rappresenterà uno snodo cruciale. Nel popoloso rione, infatti, si intersecano il già congestionato traffico cittadino, quello autostradale sulla tangenziale e quello legato al terminal container. Per non compromettere ulteriormente la circolazione nel quartiere di Valscurigne, è stato necessario realizzare due rotatorie. Macano giorni, o al massimo settimane, per l’apertura di entrambe in tutte le direzioni, vie di collegamento tra la tangenziale, la statale D403 che proviene dal terminal e via Osijek, una delle strade più trafficate di Fiume. Mancano soltanto dei lavori di rifinitura, mentre il resto è ormai completato, dalla carreggiata alle infrastrutture sottostanti. È visibile fin d’ora che manca poco alla fine delle operazioni.
Cosa succederà a settembre? La D403, come sappiamo, era la prima condizione per poter pianificare la costruzione del terminal che avrà una capacità di 650mila TEU all’anno. A questa cifra si arriverà gradualmente, ma smistare i container e spedirli verso l’etroterra sarà una grande sfida. Il trasporto su gomma, cioè sui tir, è quello meno economico e, allo stesso tempo, il meno sostenibile se si parla di ecologia. La ferrovia è insufficiente, osoleta, distante dagli standard europei. Una parte dei container che arriveranno in Molo Zagabria verrà dirottata, con navi più piccole per il servizio feeder verso altri porti dell’alto Adriatico. Il mercato, alla fine, sarà a decidere quali percorsi seguiranno i container che giungeranno a Fiume. Per i residenti nel quartiere di Valscurigne non è lo stesso. Se gran parte dei container dovesse proseguire il cammino dal mare verso l’entroterra su gomma, ci saranno centinaia e centinaia di automezzi pesanti a incidere su vari aspetti, non per ultimo, quello dell’inquinamento. La D403, al momento una comoda e veloce strada cittadina, potrebbe smettere di essere tale con l’arrivo dei tir. La ferrovia di pianura a doppio binario tra Fiume e Zagabria potrebbe risolvere il problema, ma, per ben che vada, sarà percorribile non prima del 2032.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.