Vakula: «Prepariamoci ai migranti climatici»

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Vakula: «Prepariamoci ai migranti climatici»

La settimana scorsa è balzata agli onori della cronaca la notizia della formazione del primo uragano mediterraneo della storia, che ha investito la Grecia e lambito le coste calabresi e siciliane. Ciò era dovuto al fatto che il tratto di mare compreso tra il Mar Ionio, il Mar Egeo e il Mar libico, risultava più caldo rispetto alla norma, con valori anche di 8 gradi superiori alla media del periodo. Il contrasto tra le correnti fredde di matrice atlantica e la calda superficie marina, ha quindi dato origine a una struttura ciclonica di particolare violenza che in pochi giorni ha assunto le caratteristiche di un vero e proprio uragano. Sebbene i cicloni mediterranei in passato abbiano già più volte raggiunto delle caratteristiche paragonabili a una tempesta tropicale, questa volta ci siamo trovati di fronte per la prima volta a un uragano, con venti di forza oltre i 160 chilometri orari. In gergo tecnico, volendo scomodare gli inglesi, tale fenomeno è chiamato “medicane” e deriva dall’accostamento delle parole MEDIterranean hurriCANE, ovvero urgano del Mediterraneo. Un ulteriore e inequivocabile segno dei cambiamenti climatici. E proprio il clima “impazzito” è stato uno dei principali temi dell’appassionante lezione sulla meteorologia tenuta in occasione della manifestazione “Un(a) Fiume di tecnologia”, da uno dei volti più celebri e simpatici della tv nazionale croata (HRT), il meteorologo Zoran Vakula.

«Non date retta a Trump»

“Proviamo a riflettere un attimo: com’è stata quest’estate? Meno calda rispetto al solito, non è vero? Ebbene sì, abbiamo sudato meno che in passato, eppure l’estate appena trascorsa, a livello nazionale, è risultata essere una tra le più calde degli ultimi 20 anni. Come mai non ce ne siamo accorti? Semplicemente perché stiamo lentamente iniziando ad abituarci ai cambiamenti climatici, e se le temperature non raggiungono i 40 gradi, abbiamo la sensazione che l’estate sia al di sotto della media, quando in realtà non è così. Stamattina poi (mercoledì 26 settembre, nda) sullo Zavižan sono stati registrati -4 gradi: da quando esistono le rilevazioni sullo Zavižan, ossia dal 1953, a settembre la temperatura non era mai scesa sotto lo zero. Insomma, per quanto Donald Trump continui a negarlo, sì, siamo in balia dei cambiamenti climatici, o più precisamente del riscaldamento globale”.

L’Europa al sicuro dai tornado

Accanto al recente “medicane”, negli ultimi anni stiamo assistendo anche alla formazione di uragani che sempre più spesso investono l’Europa occidentale e le isole britanniche, tanto che c’è chi ipotizza addirittura l’origine di tornado o cicloni tropicali anche sul continente europeo. “Malgrado gli eventi sempre più estremi, è molto improbabile che ciò avvenga in Europa – assicura Vakula –. Uno dei fattori indispensabili per la loro formazione sono elevatissimi tassi di umidità. Gli Stati Uniti e il Sud-est asiatico sono particolarmente conformi poiché circondati da due oceani, mentre in Europa questo non è il caso. Abbiamo ‘in compenso’ le trombe d’aria che di anno in anno si fanno sempre più violente, ma è molto improbabile che possano raggiungere la forza dei tornado”.

Non siamo preparati

Tra le conseguenze che derivano dai cambiamenti climatici, c’è anche un fenomeno ancora troppo spesso sottovalutato, se non addirittura ignorato.
“Forse non ce ne stiamo rendendo conto, ma i migranti climatici sono ormai diventati realtà. Prendendo in considerazione l’innalzamento delle temperature e le stime di crescita della popolazione mondiale, è lecito attenderci un incontrollato aumento delle persone costrette a lasciare la propria terra a causa di inondazioni, uragani e siccità. Lo scenario più allarmante parla di 143 milioni di migranti climatici entro il 2050, e onestamente non so se siamo preparati ad affrontare un’emergenza di tale portata”.

Preparati e professionali

Negli ultimi anni alcune tv commerciali croate come RTL e Nova TV hanno lanciato sul piccolo schermo giovani meteorologi, sia uomini che donne, di bella presenza, che però all’inizio hanno spesso suscitato commenti negativi.
“Dal momento che in alcuni Paesi a condurre le previsioni in tv sono modelle in abiti succinti, è normale che vedendo una giovane meteorologa, magari anche carina, la gente abbia dei pregiudizi. Però posso assicurare che i miei giovani colleghi delle emittenti concorrenti non sono modelli o modelle, ma sono tutti laureati in fisica, oltre a essere persone estremamente preparate e professionali”, ha concluso Zoran Vakula.  

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