Vaccino anti HP: la campagna può iniziare

Iniziativa congiunta dell’Istituto regionale di salute pubblica e dell’Ateneo di Fiume rivolta agli studenti universitari con l’obiettivo di prevenire l’insorgere di tumori

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Vaccino anti HP: la campagna può iniziare
Marijana Turčić, Nataša Dragaš-Zubalj, Željko Linšak, Snježana Prijić-Samaržija e Lara Par. Foto: RONI BRMALJ

L’obiettivo principale del vaccino anti HPV (virus del papilloma umano) è la prevenzione di malattie molto serie, quali il tumore al collo dell’utero. Motivo per cui l’Istituto regionale di salute pubblica, in collaborazione con l’Università di Fiume, ha introdotto una campagna di vaccinazione gratuita volta a produrre una progressiva immunizzazione della popolazione giovane esposta al rischio d’infezione. La stessa verrà effettuata nel corso della giornata di domani nell’ambulatorio del Campus e nel succitato ente. A parlarne in conferenza stampa sono stati il direttore dell’Istituto, Željko Linšak, la sua sostituta Nataša Dragaš-Zubalj, la rettrice Snježana Prijić-Samaržija, il medico Marijana Turčić e la presidente dell’Unione studentesca dell’Ateneo, Lara Par.

“L’Università promuove una vera apertura al concetto stesso di vaccinazione e, a dire il vero, in tal senso abbiamo anche riscontrato una serie di polemiche. Siamo dell’idea che bisogna avere rispetto nei confronti dei risultati scientifici e costruire la fiducia nella scienza, che è molto importante. A tale riguardo, quest’anno, siamo partiti in due grandi direzioni. Una è l’organizzazione della campagna vaccinale precedente, attinente al coronavirus, all’influenza e allo pneumococco, l’altra quella odierna. Facciamo tutto il possibile per sensibilizzare gli studenti e facilitare le procedure d’inoculazione. Ciò che promuoviamo e abbiamo sempre promosso è l’educazione alla salute, in particolare a quella sessuale e, in questo segmento, qualcosa in cui ci sono meccanismi molto efficienti per rendere la vita più sana e migliore”, ha spiegato Prijić-Samaržija.
A seguire Linšak ha spiegato che “trattasi della continuazione di un’iniziativa sanitaria pubblica che realizzeremo qui, negli spazi comuni dell’Istituto di sanità pubblica e dell’Università. Già da qualche tempo, vi opera un team di medicina generale, al quale ora stiamo integrando anche quello degli epidemiologi. Vi sono, poi, i nostri psichiatri e psicologi. Effettivamente, è nel nostro interesse che Fiume, che è una città di studenti, ricominci a vivere e noi siamo qui in qualità di supporto, per aiutare gli studenti di tutti i segmenti della società a ottenere il diritto legalmente garantito all’assistenza sanitaria. Il nostro ruolo è quello di raggiungere tutte quelle posizioni in cui ci sono gli studenti e, in tal senso, questo è il prosieguo dell’iniziativa alla quale, in un primo momento, per una ragione o per l’altra, alcuni di loro non hanno potuto aderire”.
Sulla falsariga delle sue parole Nataša Dragaš-Zubalj ha detto: “Abbiamo organizzato quest’azione in quanto alcuni di loro, purtroppo, non avevano approfittato dell’opportunità offertagli mentre frequentavano l’ottava classe elementare, quando la vaccinazione contro l’HPV è stata inserita nel calendario vaccinale consigliato. La campagna li invita a vaccinarsi contro malattie precancerose e maligne, che possono anche provocare il cancro. Nel mondo la vaccinazione anti-HPV è raccomandata fino ai 45 anni d’età, mentre da noi fino ai 25, a partire dai 9 anni”. In conclusione, Marijana Turčić ha segnalato che l’Istituto effettuerà la vaccinazione al pianoterra del Padiglione 1, dove agli studenti viene offerto tutto ciò di cui hanno bisogno in relazione all’assistenza sanitaria, (principalmente quella preventiva) e viene loro risposto a tutti i quesiti e curiosità inerenti alla tematica. “Il vaccino è di alta qualità – ha specificato –, 9-valente e protegge contro i 9 sierotipi di HPV più pericolosi”. A seguire, Lara Par ha ringraziato l’Istituto e l’Ateneo per lo sforzo profuso nella preservazione e promuozione della salute presso l’Università di Fiume.
Secondo il parere delle studentesse Lana Domitrović, Edita Halačević e Matea Jurčić, tutte e tre vaccinate già all’epoca della scuola elementare, il vaccino va effettuato e, nel caso non l’avessero assunto allora, l’avrebbero fatto ora. Ciò con cui le ragazze non sono d’accordo è il fatto che il vaccino figuri nel calendario di quelli obbligatori, in un’età in cui non possono decidere da sole, bensì la scelta spetta ai genitori.

Lana Domitrović, Edita Halačević e Matea Jurčić.
Foto: RONI BRMALJ

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