Partito alla grande a metà gennaio, continua a riscuotere importanti apprezzamenti e interesse il corso di fotografia bilingue guidato dai colleghi Lucio Vidotto e Željko Jerneić presso la Comunità degli Italiani di Palazzo Modello, nell’ambito del quale i presenti hanno avuto modo di incontrare la nota fotoartista austriaca Barbara Essl. A quello di lunedì scorso, introdotto dai due fotoreporter, ha partecipato anche la curatrice del progetto Le Vie delle foto e della neoinaugurata esposizione “Le petit monde, il Microcosmo di Barbara Essl”, allestita presso l’albergo DoubleTree by Hilton di Trieste, Linda Simeone, che ha presentato in breve il lavoro dell’evento. A seguire Essl, rifacendosi al ciclo di opere esposte negli spazi del sodalizio fiumano (visitabile fino al 15 febbraio), avente come soggetti i “lost places/luoghi abbandonati”, ovvero aree ed edifici (cinema, teatri e palazzi storici) in decadenza da Fiume (l’ex Cartiera, la piscina di Scoglietto col Bagno Ilona, Teatro Fenice e altri) e Trieste a Venezia, Vienna e oltre, ha tenuto una conferenza sulla tematica della fotografia di architettura, che ha concluso con un interessante filmato relativo alle sue modalità di lavoro in loco. Tante le curiosità da parte dei corsisti, soprattutto inerenti alla tecnica usata per la serie di scatti fotografici, che Barbara ha spiegato essere stampati su alluminio spazzolato a mano per dare l’illusione di un effetto tridimensionale, che ben si presta a presentare immagini dei luoghi dismessi. Non sono mancate quelle riguardanti la scelta dei soggetti, dei luoghi, dei colori, delle tecniche in generale, delle prospettive e altro. A fine incontro il gruppo, accompagnato dall’artista, affiancata da Jerneić e Vidotto, ha effettuato un tour della mostra, nel corso del quale Essl ha raccontato le sue opere nei dettagli.
Esperienza e professionalità
Come accennato, i corsisti si sono detti entusiasti dell’iniziativa e del corso in generale. In tale contesto la giornalista del nostro quotidiano, Viviana Car, ci ha riferito che “seguo il laboratorio con il desiderio di imparare a fotografare. Lo trovo molto interessante e sono felice ci sia stata data la possibilità di conoscere la fotografa Barbara Essl, un vero pezzo da novanta, e seguire la sua lezione. La stessa si è dimostrata utilissima in quanto, facendoci fare un tour della sua attuale mostra – “Lost places/Luoghi abbandonati”, allestita nella Sala mostre e lungo i corridoi del sodalizio fiumano, ci ha illustrato le immagini e le sue modalità di lavoro. Željko e Lucio sono molto bravi nel presentare la materia del corso, soprattutto per la loro capacità di avvicinare i contenuti ai corsisti”. Sulla falsariga delle sue parole Diletta Morese e Giada Tubia hanno rilevato di essersi iscritte al workshop per approfondire le conoscenze, specificando che “ci piace fare foto, ma giusto per avere un ricordo, non per fattori artistici. Qui è possibile imparare molto e cercheremo di applicare i consigli ricevuti. Gli insegnanti sono fantastici, anche perché traducono i concetti in simultanea dal croato in italiano e viceversa, il che, essendo italiane, ci permette di frequentare il corso. All’inizio hanno fatto una panoramica delle varie lezioni, tra cui anche come affrontare i vari soggetti, com’è stato fatto anche per ciò che concerne l’architettuta durante la lezione di Barbara Essl, il che ci interessa molto. Abbiamo avuto modo di conoscere il suo lavoro all’inaugurazione della sua mostra presso la CI e l’abbiamo apprezzato tanto, nello specifico l’immagine del solaio di Palazzo Modello”. Non da meno la soddisfazione di Neven Ivanić, il quale ha rilevato che “l’arte della fotografia mi affascina in quanto cattura in modo artistico l’essenza di un momento, a differenza del video, che ha certamente i suoi vantaggi. Ho sempre desiderato imparare a farlo a livelli più alti, ma inizialmente disponevo solo di normali macchine fotografiche. In seguito ne ho acquistata una migliore, più attrezzata, ma non ho mai affrontato sistematicamente la tematica. Quando ho saputo che Željko avrebbe guidato il corso, non ho più esistato e mi sono iscritto. Oltre a essere un caro e vecchio amico, è un ottimo fotografo, che vanta una lunga esperienza e una miriade di premi. Insieme a Lucio Vidotto stanno facendo un lavoro lodevole, proposto in due lingue. Grazie ai loro insegnamenti, tutto quello che credevo di sapere e le sensazioni che avevo relative alla fotografia ha assunto connotazioni completamente diverse e ora ho la consapevolezza della differenza tra uno scatto di buona o cattiva qualità. Oggi (ieri per chi legge, nda) abbiamo avuto anche un’ospite speciale, la quale ha contribuito a modo suo a farci comprendere questo mondo, le cui foto esposte negli spazi del sodalizio, dall’incredibile impatto visivo, mi hanno conquistato. Da un lato i motivi scelti sono fantastici, dall’altro la tecnica, di cui ci ha parlato durante la conferenza, è davvero unica”. Molto compiaciuta anche l’artista, che a fine incontro ha dichiarato di essere molto contenta dell’esperienza, per lei del tutto nuova, ribadendo che “spero di avergli trasmesso dei contenuti che li aiuteranno nel loro lavoro. Sono sempre felice quando ritorno a Fiume, in quanto un pochino la ritengo casa mia. Anche il tour pomeridiano per la cittadinanza della mostra “Lost places/Luoghi abbandonati”, effettuato insieme all’architetto Olga Magaš, è andato benissimo e mi ha dato grandi soddisfazoni. Il seguente è previsto per lunedì prossimo, con inizio alle ore 17”.
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