
C’è un malessere demografico che entro pochi anni a Fiume potrebbe far scendere sotto centomila il numero di abitanti. I giovani vanno a cercare fortuna altrove, mentre da noi è sempre più accentuata la carenza di lavoratori di ogni profilo. È inspiegabile come in queste circostanze aumenti in continuazione il numero di veicoli con conseguente mancanza di posti parcheggio sia in centro che nei quartieri residenziali.
Cambia il modo di lavorare, con l’introduzione della modalità da remoto che, in qualche modo, dà la possibilità di evitare le code nel traffico urbano. C’è chi è costretto a portarsi il lavoro a casa e chi lo lascia… sotto casa. In questo caso ci riferiamo a quelli il cui lavoro è legato all’uso di camion, furgoni e altri veicoli commerciali. Terminata la dura giornata di lavoro si torna a casa occupando con furgoni e camion i pochi posti disponibili per i residenti. Obiettivamente, non possiamo biasimare più di tanto chi cerca di rendersi la vita più comoda, ma certe volte si va oltre. La questione del parcheggio occupato da veicoli commerciali è meno importante rispetto a quello della sicurezza. Nel corso di alcune settimane abbiamo analizzato la situazione in una delle zone con alta densità di popolazione e quindi di auto, tra via Čandek e via Vukovar, tra Torretta e Podmurvice.

Foto: LUCIO VIDOTTO
Problemi evidenti
Mettiamo da parte i sentimenti, tra disperazione e rassegnazione, quando si capisce che di posti liberi non ce ne sono proprio, per nessuno. Occupati anche quelli in cui non si dovrebbe parcheggiare, in prossimità di incroci, strisce pedonali, fermate dei bus, posti riservati ai disabili e via dicendo. Che sia la disperazione o l’arroganza a spingere la gente a violare consapevolmente le leggi, importa poco. Se lo fa uno con l’utilitaria è grave, ma se uno ci mette un camion o u furgone è decisamente peggio. Sono queste le situazioni che abbiamo segnalato, allegando una collezione di foto, al servizio cittadino dei vigili del traffico e alla polstrada. I vigili del traffico sono quelli che si occupano esclusivamente del traffico in sosta, mentre la polstrada ha l’esclusiva sul traffico in movimento, ma con la possibilità di intervenire anche nelle situazioni che competono al servizio cittadino.

Foto: LUCIO VIDOTTO
Polizia: «Segnalate le violazioni»
La più veloce a rispondere è stata la polizia: “La problematica che riguarda il traffico in sosta, è principalmente di competenza degli organi della Città di Fiume, cioè dei vigili urbani che hanno sede in via Dolac 8. Pertanto, in considerazione del fatto che avete segnalato anche a loro la questione, vi informiamo che gli agenti della polizia stradale di Fiume, della I e II stazione, agiranno con maggiore intensità nell’affrontare questa problematica e, in conformità con la Legge sulla sicurezza stradale, sanzioneranno gli automobilisti irresponsabili che violano le disposizioni di tale legge, naturalmente nei limiti relativi alle priorità e disponibilità.
Allo stesso modo, invitiamo tutti a segnalare immediatamente al numero 192 o tramite l’applicazione del Ministero degli Interni “Sigurnost i povjerenje 3” (Sicurezza e Fiducia 3) la presenza di veicoli parcheggiati in modo da mettere in pericolo gli altri utenti del traffico e, quando possibile, allegando anche una foto che documenti la violazione”.
Non sveliamo certo un segreto di Stato dicendo che anche la polizia dispone di risorse umane insufficienti per risolvere tutti i problemi.
Vigili urbani: «Ci sono delle priorità»
Abbiamo incontrato disponibilità a collaborare e ricevuto delle indicazioni promettenti dalla Direzione dei vigili del traffico: “La Legge sulla sicurezza del traffico stradale definisce chiaramente i luoghi in cui un conducente non può parcheggiare né fermare il veicolo. Pertanto, se un veicolo è parcheggiato in un’area contrassegnata da segnaletica orizzontale, non esiste alcuna norma secondo la quale tale azione possa essere sanzionata dai vigili del traffico. Inoltre, il trattamento dei veicoli parcheggiati in modo inappropriato non fa distinzione tra veicoli privati e veicoli commerciali. Il trattamento è uguale per tutti i conducenti che sono in violazione. Per poter intraprendere azioni specifiche contro il conducente di un veicolo commerciale parcheggiato in un parcheggio pubblico, è necessario che vi sia un’adeguata segnaletica stradale”.

Foto: LUCIO VIDOTTO
«Siamo in pochi»
“I casi di veicoli parcheggiati in modo irregolare si verificano in tutta la città, ma a causa delle risorse umane limitate, i nostri operatori non possono essere presenti costantemente in tutti i quartieri. Per ciò che riguarda i controlli, agiscono in base alle priorità stabilite dal Dipartimento che tengono conto della gravità delle violazioni. Le strade del centro città, dove si registra il maggior flusso di traffico, compreso il trasporto pubblico, hanno la precedenza. Le violazioni più gravi sono relative al parcheggio di veicoli in aree riservate alle persone con disabilità, attraversamenti pedonali e spazi riservati per le consegne.
In base alla vostra richiesta, i nostri operatori collaboreranno con i rappresentanti del Comitato di quartiere di Podmurvice per analizzare in quali strade e parcheggi pubblici questo problema risulta presente quotidianamente e cercheranno di prevenire il parcheggio inadeguato di veicoli commerciali di dimensioni maggiori. Stabiliremo delle misure precise, installando un’adeguata segnaletica stradale al fine di aumentare la sicurezza di tutti, affinché i mezzi commerciali non intralcino la circolazione dei veicoli privati nei parcheggi pubblici”.
Denunciate, gente, denunciate
Se un veicolo commerciale è parcheggiato in modo da ostacolare l’ingresso o l’uscita di altri veicoli dai posti auto o in modo da mettere in pericolo la sicurezza dei pedoni e degli altri utenti della strada, tutti sono invitati a segnalare la situazione al numero di telefono gratuito 0800 51 01 del servizio dei vigili del traffico. Si assicura che gli operatori interverranno tempestivamente.

Foto: LUCIO VIDOTTO
Evitare conflitti
È molto più di un luogo comune. Al volante si diventa un’altra persona e spesso il vocabolario subisce un processo di deterioramento. Si diventa meno inclini al ragionamento e particolarmente sensibili quando si tocca il nervo della consapevolezza per ciò che abbiamo o non abbiamo fatto come si deve, poco disposti a incassare un rimprovero, per quanto legittimo e giustificato possa essere. Non ci si presenta come qualcuno pervaso da sensi di colpa, ponendosi davanti all’interlocutore con aria vendicativa, annunciando un forte rischio di rappresaglia. È meglio lasciare agli “addetti ai lavori” il compito di ricostituire l’ordine universale che bussare con troppa insistenza alla porta della coscienza della persona sbagliata.
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