Una famiglia allargata che illumina la vita

Grazie al personale dell’Istituto per l’infanzia e l’adolescenza «Ivana Brlić Mažuranić» di Laurana, gli assistiti trascorrono il tempo libero occupandosi di numerose attività che li renderanno autonomi una volta usciti dal... guscio

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Una famiglia allargata che illumina la vita

La Casa per l’infanzia e l’adolescenza “Ivana Brlić Mažuranić” di Laurana non merita di essere definita brefotrofio. L’ente pubblico fa parte del Ministero del Lavoro, del sistema pensionistico, della famiglia e delle politiche sociali. La Casa si prende cura di bambini e ragazzi allontanati dalle proprie famiglie per vari motivi, fornendo servizi non istituzionali determinati dalla Legge sulla Previdenza Sociale e dallo Statuto dell’istituto.

 

Missione importante

Tutto il personale, sia tecnico che professionista del settore – ovvero educatori, istruttori, pedagogisti, psicologi e assistenti sociali, bidelli e cuoche – dà il massimo per alleviare tutti i brutti momenti vissuti dai bambini e dai giovani di genitori privati della patria potestà, o con difficoltà familiari. Più che un lavoro, per questo gruppo di persone è una vera e propria missione, in cui non ci sono orari da rispettare anche se a casa ci sono le famiglie che aspettano, sempre a disposizione per rendere quanto meno acuto il dolore dell’abbandono, per essere di conforto a ogni singola creatura, starle vicino quando sta male, educarla e istruirla nei compiti, inculcarle valori che in una famiglia vengono dati per scontati, ma soprattutto accompagnarla nel suo cammino di vita per renderla una persona adulta onesta e capace di affrontare al meglio il mondo che la circonda.

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Città di Fiume, un supporto importante

“Il nostro istituto opera in due sedi distinte – ci illustra la direttrice Suzana Mravinac, durante una visita alla struttura –: una è situata a Fiume e funziona nell’ambito degli asili, occupandosi dei bimbi a partire dalla loro nascita e fino ai 6-7 anni d’età, quando vengono trasferiti nel palazzone che sovrasta Laurana dove, se non accolti in affido provvisorio, si trattengono fino al raggiungimento della maggiore età. Abbiamo, poi, tre soggiorni diurni, due nel capoluogo quarnerino e uno nella nostra sede lauranese. Grazie all’interessamento della municipalità fiumana, ci è stato concesso l’usufrutto di due appartamenti di cui uno a disposizione per i nostri protetti quando escono dalla struttura per un periodo di adattamento a una vita autonoma, e l’altro per l’accoglienza delle ragazze madri. Per la ristrutturazione e la messa a punto dei due vani familiari e in parte del soggiorno locale, per il rinnovo dell’area esterna della sede di Laurana, l’acquisto di tre veicoli, indispensabili per lo spostamento degli assistiti, e l’assunzione di cinque professionisti per le attività extraistituzionali, tra cui un team mobile per le consultazioni che si occupa delle visite a domicilio, abbiamo partecipato a due progetti europei, precisamente al Fondo per l’infrastruttura e a quello sociale, che ci ha finanziati con oltre 5 milioni di kune. In totale, attualmente nelle due strutture soggiornano 37 bambini e adolescenti, di cui 20 nella casa a Fiume. Inoltre, ci sono 27 bambini che vengono seguiti tramite il soggiorno diurno. Il nostro compito principale nonché il più importante, è offrire un soggiorno sicuro e completamente adatto a ogni singolo bambino che ne ha bisogno”.

La direttrice della Casa, Suzana Mravinac
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Attività didattiche che suscitano interesse

L’istituto potrebbe essere definito “un organismo vivo” in quanto offre supporto in ogni campo. Tutti i bambini e giovani in età scolare frequentano le scuole, vengono seguiti nei compiti scolastici, ma viene pure organizzato il loro tempo libero con tante attività adatte all’età. Allo stesso tempo viene data loro la possibilità di decidere a quali attività partecipare, dove si sentono più sicuri per esprimere la loro creatività e innalzare l’autostima che, spesso, manca nei singoli. Purtroppo, come specifica la direttrice, la pandemia ha posto dei limiti soprattutto con la didattica a distanza, dove si è capito sin da subito che questi bambini non sono differenti dagli altri, ma hanno bisogno di socializzare, di fare amicizia e di stare assieme ai loro compagni di scuola e al di fuori dell’istituto. Fortunatamente, rispettando le dovute precauzioni, le difficoltà sono rientrate e la vita procede secondo la (nuova) normalità.

Grazie a un team ben avviato, sono stati ideati, con l’aiuto degli assistiti, vari laboratori che suscitano entusiasmo in tutti coloro che vi partecipano. Oltre ai classici corsi di letteratura e giornalismo, arte e fotografia, agli assistiti è data la possibilità di prendere parte anche ai laboratori di orticultura, ecologia, ceramica, lavorazione del legno, pedagogia e psicologia o supporto e, ultimo ma non meno importante, di economia domestica.

Come spiega l’assistente sociale Katica Dejanović, i corsi che vanno alla grande sono proprio quelli più impegnativi relativi all’orticoltura, alla ceramica, alla letteratura e alla gastronomia, in quanto permettono ai partecipanti di attivarsi, grazie ai vari compiti, sia dal punto fisico che mentale. Molto importante è stato l’allestimento di un orto ecologico, ideato da un piccolo gruppo di ragazzi provenienti da famiglie che possiedono un appezzamento di terreno, e che è stato realizzato negli spazi esterni della struttura grazie all’aiuto del personale tecnico.

Autonomia futura

“La felicità per il lavoro manuale svolto all’aperto, per il fatto di vedere crescere quanto seminato, è grande – si aggrega al discorso l’educatrice Jasna Kalčić Šušak –. I bambini e i giovani si danno molto da fare, controllano quotidianamente l’appezzamento, innaffiano quanto basta, estirpano le erbacce, si prendono cura di tutto. Uno dei punti fermi è l’angolino dedicato alle piante mediterranee quali ad esempio la salvia e la lavanda, con cui gli assistiti creano poi dei sacchettini profumanti che vengono consegnati come regalo ai vari benefattori”.

Sacchettini di lavanda realizzati dagli assistiti

I prodotti della terra, in prevalenza verdure, vengono poi adoperati in cucina e anche qui i ragazzi si danno patecchio da fare in collaborazione con le cuoche della struttura. L’educatrice Ena Plantak spiega che il laboratorio di economia domestica è molto seguito. Gli adolescenti che frequentano l’indirizzo per pasticcieri presso la Scuola di avviamento professionale sono sempre impegnati a impastare qualche prelibatezza aiutati dai loro compagni. Essendo di età diversa, i bambini iniziano con compiti semplici, come lavare e pulire gli ortaggi, preparare gli ingredienti che serviranno al procedimento e via di seguito. “In questo modo vengono incoraggiati ad apprendere le piccole attività domestiche. Per loro è molto importante rendersi autonomi e innalzare il proprio livello di autostima”.

La sezione di ceramica guidata dall’educatrice Anamaria Šimončić, è un’altra delle attività particolarmente seguite. L’arte della ceramica, come la lavorazione del legno, aumentano la forza emotiva di ogni singolo. Spesso i bambini non sono consapevoli della loro creatività, “offuscata” dalle situazioni familiari vissute in passato. Durante gli incontri si tenta di “far aprire loro la mente” e lasciare la fantasia correre. Ne escono lavori molto originali. “Grazie a quest’attività continua, il cantiere navalmeccanico Viktor Lenac ci ha commissionato dei lavori in ceramica da regalare e i nostri corsisti hanno realizzato navi e dock di questo materiale. Quanta felicità e fierezza in tutti loro. Negli ultimi anni abbiamo messo in piedi una piccola manifattura con tanto di logo in ceramica”.

L’educatrice Anamaria Šimončić nel laboratorio di ceramica

Non meno importanti, in seno alla struttura lauranese, i laboratori di arte, letteratura-giornalismo e fotografia. “Mentre l’attività artistica viene svolta in prevalenza dai più piccoli, gli altri corsi sono il regno di chi ama esprimersi in parole e scatti. In questo campo abbiamo realizzato tanto. Ogni anno i lavori dei nostri ragazzi vengono pubblicati nel nostro giornalino Smiješak (Sorriso), che rappresenta un motivo d’orgoglio per tutti noi. A guidare i giovani sono lo psicologo Hrvoje Gligora e l’educatrice Irena Ban, che assieme a loro curano la pubblicazione”.

Lo psicologo Gligora guida anche il laboratorio “Cresciamo insieme” rappresentato da uno specifico programma di salute mentale e di aiuto psicologico adeguato alle necessità di ogni singolo assistito.

“Le varie attività extradidattiche, come pure le piccole attività che rallegrano gli assistiti, non potrebbero venire attuate in maniera adeguata se non ci fossero i numerosi benefattori a cui sta a cuore la felicità dei bambini e degli adolescenti, la cui unica colpa è quella di essere nati in una famiglia disfunzionale e bisognosa di supporto sociale. Sta a noi sostenerli nel loro cammino verso una vita più serena e colma di soddisfazioni”, conclude la direttrice Mravinac.

Il giornalino “Smiješak” esce una volta all’anno

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