Un ventaglio di attività contro l’emarginazione

L’Aula consiliare ha ospitato una tribuna sociale arricchita dalle testimonianze dei fruitori degli alloggi provvisori messi a disposizione dalla municipalità

0
Un ventaglio di attività contro l’emarginazione
La tribuna è stata seguita dagli operatori sociali del programma cittadino. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Sono circa 400 i cittadini che fruiscono degli alloggi provvisori siti in tre località distinte, precisamente nelle vie Mihačeva draga e Antun Mihić a Valscurigne e in via Ivan Žorž a Drenova. Sono persone comuni, spesso sole e senza una famiglia su cui poter contare. In molti casi di tratta di anziani e ammalati e pertanto senza una possibilità di impiego, seppure modesto. Per loro, la Città ha allestito queste strutture provvisorie che, per molti, rappresentano l’unica abitazione. Quali sono le aspettative di questa categoria di cittadini e qual è il supporto della società? Se n’è discusso durante la tribuna sociale svoltasi nell’Aula consiliare in Corso sul tema “Anch’io sono qui”, organizzata dall’Associazione per i senzatetto e per le persone a rischio di povertà “Oaza”. La stessa rientra nel programma “SoloSolA – non lo sono!”.

Incentrato su testimonianze dirette rese dai fruitori stessi, l’appuntamento ha presentato pure una mostra di lavori artistici realizzati dagli assistiti durante gli incontri che si svolgono settimanalmente.
“Mentre i fruitori dei rifugi per senzatetto hanno uno specifico programma da seguire, comprendente consultazioni e assistenza psico-sociale, incontri per un futuro lavoro, attività di supporto, gli assistiti del centro sociale che soggiornano negli alloggi provvisori erano finora abbandonati a sé stessi. D’ora in poi, grazie anche al Centro ‘Nuova via’, che offre assistenza e sostegno e programmi educativi volti a facilitare l’integrazione di questa categoria, è stato varato un progetto volto a far uscire allo… scoperto queste persone, che spesso, a causa della loro situazione sociale, soffrono di solitudine e depressione”, ha illustrato Dajana Lukač, coordinatrice del programma. “Tutti loro vengono invitati a frequentare i corsi artistici, a socializzare, a creare nuove amicizie e, con l’aiuto degli operatori sociali, a uscire dal guscio rendendosi conto di poter trovare un proprio posto nella società”. L’incontro ha compreso pure delle testimonianze dirette di alcune persone. Così Divna Šainović, una signora sessantenne, ha affermato di essere rimasta senza lavoro, senza la possibilità di potere pagare le spese del piccolo appartamentino in affitto. “Avevo toccato il fondo, ma ero consapevole di potere chiedere aiuto e così è stato. Tramite i servizi sociali mi è stato assegnato un alloggio a uso sociale. A causa dell’età e della salute cagionevole, non ho più potuto trovare un impiego. Questo progetto è ideale e mi sta aiutando nella mia battaglia contro la depressione. Ci incontriamo tra noi simili, fraternizziamo e creiamo qualcosa di utile, grazie pure al supporto psicologico dei terapeuti che sono il nostro grande sostegno”.
Dean Travica, presidente dell’associazione “Oaza”, ha affermato che ogni persona ha il diritto di essere supportata nel difficile cammino di risocializzazione. “Questo programma sta dando degli ottimi risultati per le persone a rischio di povertà che si prestano alle varie attività al fine di rendersi utili alla società”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display