Un super bolide nel cielo quarnerino

Questa mattina una palla di fuoco è stata avvistata in direzione del Monte Maggiore. «È improbabile che qualche frammento possa aver raggiunto la superficie terrestre», spiega Korado Korlević

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Un super bolide nel cielo quarnerino

Un forte boato seguito da una palla di fuoco accompagnata da una scia luminosa. È questo ciò che raccontano di aver udito e visto alcuni testimoni questa mattina verso le 10.30 nel cielo in direzione del Monte Maggiore. La prima ipotesi paventata è che si fosse trattato dell’esplosione di una meteora. Supposizione confermata successivamente dalla Rete meteorica croata. La deflagrazione è stata così violenta che in altre parti del Paese, in particolare a Zagabria e a Karlovac, sono tremati i vetri delle abitazioni facendo pensare a una scossa di terremoto, al punto che anche i sismografi del Centro sismologico mediterraneo europeo (EMSC) hanno registrato un evento tellurico. Oltre alla Croazia nordoccidentale, diverse segnalazioni sono giunte dalle regioni italiane, tra cui Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Umbria. Poco dopo è comparso in rete anche un primo video girato a Fano (provincia di Pesaro e Urbino) da un automobilista che casualmente dal proprio abitacolo è riuscito a catturare il passaggio e l’esplosione del corpo celeste. Per capire meglio il fenomeno verificatosi sopra le nostre teste, ci siamo rivolti a Korado Korlević.
90 volte la velocità del suono

Korado Korlević. Foto: Goran Žiković

“Si è trattato di un super bolide, quindi di una meteora di elevata luminosità – spiega l’astronomo parentino –. Il boato che molti hanno avvertito è dovuto allo sfondamento del muro del suono, in quanto è entrato in atmosfera a una velocità elevatissima, molto probabilmente sui 30 chilometri al secondo, quindi 90 volte la velocità del suono. Il movimento rilevato dai sismografi è invece dovuto all’esplosione. L’altissima velocità, unita a una minore densità della meteora, hanno fatto sì che una volta entrata negli strati più densi dell’atmosfera, la sua struttura interna sia collassata di schianto disintegrandosi completamente”.
Gli esperti dovranno ora individuare la posizione esatta alla quale si è verificata l’esplosione.
“È molto difficile effettuare misurazioni astrometriche di giorno, ma il video di Fano ci tornerà molto utile. Prima però ci affideremo alle rilevazioni dei sismografi vicini al punto dell’esplosione, quindi a quelli dei centri croato, sloveno, italiano e ungherese. Se abbiamo registrato qualcosa dall’Osservatorio di Visignano? No, perché non facciamo osservazioni di giorno. Tuttavia, qualora fosse successo di notte, le nostre telecamere sarebbero andate fuori uso perché per via dell’altissima luminosità prodotta dalla deflagrazione”.
Già successo 15 anni fa
Eventi di questo genere sono relativamente rari, anche se uno molto simile si era verificato non molto tempo fa.
“Era successo una quindicina di anni fa più o meno alla stessa latitudine, e più precisamente nella zona tra Karlovac e Skrad, con la differenza che quella volta una ventina di chili di materiale precipitarono al suolo. Avevamo anche organizzato una spedizione alla ricerca dei resti, ma alla fine siamo tornati a mani vuote perché quella zona è estremamente impervia e quindi inaccessibile”, ha concluso Korado Korlević.

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