Un rifugio di speranza per i cani abbandonati

Tra passeggiate, addestramento e adozioni: abbiamo fatto visita al Rifugio per cani di Viškovo guidati da Mateja

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Un rifugio di speranza per i cani abbandonati
L’interno del canile con la cagnetta Petra. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Il Rifugio per cani di Viškovo dell’“Associazione per la protezione degli animali di Fiume” (Društvo za zaštitu životinja Rijeka), è un posto ben noto agli abitanti di Fiume e dintorni, che si occupa di accogliere e prendersi cura di animali abbandonati e in difficoltà, cani in primis. Appena arrivati nei pressi del cancello d’ingresso abbiamo notato un accumulo di coperte e tessuti destinati al rogo non appena le condizioni atmosferiche lo permetteranno. Facendo qualche passo in più, ci siamo imbattuti in Mateja, che con grande disponibilità ha risposto a tutte le nostre domande, fornendoci informazioni preziose.

La nostra interlocutrice Mateja.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Non lavoro ma passione
Un tempo volontaria, oggi è una dipendente del centro e racconta di amare profondamente gli animali, in particolare i cani. Per lei lavorare qui è una passione più che un impiego: “Quando ami ciò che fai, spesso ti dimentichi di stare a lavoro”, ci confida con un sorriso.
Attualmente il rifugio ospita circa ottanta cani, ai quali si aggiungono una quarantina di cuccioli in affido temporaneo. La gestione quotidiana è ben organizzata, ma con l’allungarsi delle giornate a causa del cambio d’orario, anche il lavoro si protrae più a lungo: “L’orario standard va dalle 8 alle 16, ma ora alcuni iniziano alle 10 e terminano alle 17, mentre altri si trattengono fino a mezzogiorno e oltre”, spiega Mateja.
Una delle difficoltà più pressanti riguarda la carenza di coperte, asciugamani e lenzuola, indispensabili per offrire un po’ di calore e comfort agli animali. Il maltempo ha danneggiato molte di queste forniture e, come se non bastasse, alcuni topi hanno infestato i depositi, costringendo lo staff a eliminare il materiale compromesso. Come già menzionato, non appena il vento di questi giorni si sarà calmato, il grande mucchio di coperte, lenzuola e asciugamani darà vita ad un grande rogo.
La routine quotidiana al rifugio, racconta Mateja, segue una precisa scansione: al mattino, i cani vengono liberati in diversi spazi recintati per espletare i loro bisogni. La struttura dispone di più aree all’aperto, tra cui un cortile vicino all’ingresso, un parcheggio, un’area centrale, un cortile principale e spazi dedicati a categorie specifiche di cani, come i cuccioli (detti “teenager”) o determinate razze come i pitbull.

Foto: Roni Brmalj

Mancanza di cibo
Le visite e le escursioni con i cani si svolgono generalmente tra le 10 e le 14. Successivamente, alle 14, viene servito il grande pasto, abbondante ma anche l’unico della giornata. A causa delle ristrettezze economiche, il cibo scarseggia: ogni giorno vengono consumati quattro grandi sacchi di crocchette, oltre a scatolette di carne, fondamentali per i cani con esigenze alimentari particolari, come i pitbull, spesso soggetti a intolleranze alimentari. “Purtroppo abbiamo quasi terminato le scorte di questi alimenti specifici, che sono più costosi del normale”, ci spiega Mateja. “Se non seguono la loro dieta, rischiano reazioni allergiche, pruriti e lesioni cutanee”. Per questo motivo, ogni donazione è preziosa.
Nel rifugio ci sono cani di ogni tipo: alcuni sono ospiti da tutta la vita, come Bleki e Bela, che vi risiedono da oltre un decennio; altri sono stati abbandonati, trascurati o persino gettati nella spazzatura da cuccioli. Alcuni cani crescono in branco, mentre altri vengono catturati dai servizi comunali e portati qui o a Lič, nel Gorski kotar, un centro che accoglie cani considerati più problematici. Non mancano poi i randagi che semplicemente si sono persi e vagano senza meta.
Per favorire la socializzazione e il recupero comportamentale, il rifugio si avvale della collaborazione di un addestratore, che lavora con i dipendenti utilizzando tecniche basate sul clicker e il guinzaglio per insegnare ai cani le buone maniere. Il clicker è una tecnica diffusa che prevede l’uso di un piccolo dispositivo (clicker) che, come si evince dal nome, emette un suono quando viene premuto. Il rumore del dispositivo è un indicatore di rinforzo positivo che il cucciolo imparerà ad associare all’esecuzione di determinate azioni e al suo buon comportamento, insieme alle ricompense. “Abbiamo dovuto anche sottrarre cani a proprietari che li tenevano legati tutto il giorno, una pratica assolutamente inaccettabile”, racconta Mateja.
Mentre parliamo, attorno a noi si aggira Petra, un meticcio di taglia grande, arrivata due o tre settimane fa. All’inizio era estremamente timorosa, rifiutava di entrare nei box e non si lasciava nemmeno sfiorare. Oggi, grazie alla pazienza e all’affetto dei volontari, sta lentamente iniziando a fidarsi: “Nei primi giorni non riuscivamo neanche a toccarla, ora invece posso vantarmi di essere riuscita ad accarezzarla”, dice Mateja con orgoglio.
Il team del rifugio è composto da impiegati stabili come da Mateja, Merima (la direttrice), Sanja, Gabriela, Margareta, Tina, Dunja, Larisa… Ogni giorno, inoltre, vi operano due o tre volontari, con una maggiore affluenza nel fine settimana, soprattutto tra gli studenti. “Grazie al nostro volontario Matija, siamo riusciti a coinvolgere una professoressa, che ora organizza passeggiate per i cani con i suoi studenti”, ci racconta Mateja. “Hanno già creato un gruppo e la scorsa settimana sono riusciti a portare a passeggio quasi tutti i cani”. Il rifugio dispone di diversi percorsi per le passeggiate: uno conduce al cimitero seguendo la strada principale con la quale si arriva al canile (utile per abituare i cani al traffico), mentre altri sentieri si addentrano nel bosco, offrendo spazi più ampi per il gioco e l’esercizio.
Per quanto riguarda l’adozione, la maggior parte degli adottanti arriva attraverso i social media del rifugio: Facebook, Instagram e TikTok, sotto il nome “Društvo za zaštitu životinja Rijeka”. Alla domanda su cosa serva di più al rifugio, Mateja risponde senza esitazioni: coperte, asciugamani, lenzuola, cibo in scatola per cani, in particolare alimenti ipoallergenici. “Ogni piccolo aiuto è prezioso – sottolinea – e vale oro.”

Il lCanile vive anche grazie alla donazioni estere.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Concerto di beneficenza
Il rifugio non ha un programma di membership ufficiale, ma può contare su una rete di volontari fedeli, con i quali la comunicazione avviene attraverso un gruppo WhatsApp. Infine, Mateja annuncia un importante evento di beneficenza in programma questo sabato (5 aprile): un concerto che si terrà presso la Casa della Cultura Croata di Sušak (HKD), organizzato dalle cantanti Nikolina Tomljanović e Tina Vukov, entrambe volontarie attive del rifugio. L’intero ricavato dei biglietti, dal costo di 15 euro, sarà devoluto al rifugio. Tra gli artisti che si esibiranno sul palco, spiccano i nomi di Darko Jurković Charlie, Luana Špelić, Antonela Doko e il gruppo Crooks & Straights. Un’occasione straordinaria per unire musica e solidarietà, nella speranza di garantire un futuro migliore a questi meravigliosi animali.

I dati del canile.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

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