Nuovo appuntamento del programma innovativo incentrato sulle istituzioni educative in lingua italiana, che punta sulla comunicazione teatrale come strumento educativo nell’esprimersi correttamente in lingua italiana.
Questa volta Petra Bernarda Blašković è stata alla SE Dolac, dove abbiamo un po’ chiesto ai ragazzi cosa ne pensano di questa iniziativa. Matteo Mattel della classe ottava ci ha detto che l’iniziativa e l’interazione con la pedagoga teatrale, nonché attrice, gli è piaciuta perché la reputa utile nel processo di studio. “Mi ha fornito degli strumenti per uno studio più efficiente, facendomi capire che per memorizzare un concetto ci sono diversi modi interessanti. La pedagoga Blašković è molto coinvolgente e aperta al dialogo. Applicherò questo metodo di studio in alcune materie di sicuro. Abbiamo fatto un tipo di apprendimento di gruppo e vi intravedo molti vantaggi. Ora basta abituarsi all’idea che si può studiare anche in questa maniera, che non è sempre semplice da eseguire, però chissà…”. Lola Mijolović ha detto che si è divertita e che, siccome le interessa il teatro, ha potuto vedere da vicino l’energia di un’interpretazione teatrale. La classe è stata tutta soddisfatta con i temi trattati e iniziative come questa e i lavori di gruppo di questo genere a volte sono più efficaci del semplice sedersi in aula e ascoltare la lezione. “Sono ancora più attratta dal teatro e se ne avessi la possibilità, un giorno vorrei sicuramente provare a recitare.”

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
L’insegnante di lingua italiana presso la SE Dolac, Barbara Fatur Juretić, ha speso anche lei parole di elogio: “Iniziative di questo genere sono sempre ben accette sia da noi insegnanti che dai ragazzi, perché si tratta comunque di attività un po’ diverse dalla solita routine. Si muovono nello spazio, interagiscono di più e parlano di più in italiano. Sappiamo che uno dei problemi principali è la loro decisione di comunicare nei corridoi e, in generale, tra di loro in lingue che non sono l’italiano, ma più spesso inglese o croato. Qualche anno fa, la Comunità degli Italiani ha finanziato un progetto simile, dove i relatori vennero a presentare in modo un po’ diverso la lettura di brani. Ed è stato molto interessante e bello. Quindi, iniziative di questo tipo servono ai ragazzi da tanti punti di vista diversi”, ci ha detto, ammettendo anche di aver preso appunti per poter poi applicare alcune nozioni durante le sue ore di lezione.

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
Leonardo Radisi e Lenka Kolić della settima classe si sono detti anche loro divertiti affermando che è stata un’esperienza da ripetere in futuro. Sono stati molto interessati alla storia dell’antica Grecia, alla storia del teatro e ai giochi del mimo. A Lenka è piaciuto questo modo di imparare e il fatto di aver lavorato in gruppi. Secondo lei, si tratta di qualcosa di nuovo, capace di tirare fuori una maggiore motivazione da parte degli alunni. Leonardo, che durante i giochi del mimo ha ricoperto il ruolo di

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
Luigi XIV, ha affermato che gli piace interagire in questo modo con i compagni.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.