Un problema sempre più ricorrente

Celebrata la Giornata europea della logopedia con un simposio avente come tema la prevenzione nelle istituzioni prescolari

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Un problema sempre più ricorrente
Grande interesse per il simposio tenutosi ieri pomeriggio nel Campus universitario di Tersatto. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Il 6 marzo si celebra la Giornata europea della logopedia, istituita dall’European Speech and Language Therapist ESLA. In questo contesto, ieri si è tenuto un simposio negli spazi del Campus di Tersatto avente come tema la logopedia nelle istituzioni prescolari. Organizzato dallo Studio di logopedia e dal Centro di logopedia dell’Univeristà di Fiume, in collaborazione con la Città, l’evento è stato dedicato agli educatori prescolari e ai collaboratori professionisti nelle istituzioni prescolari. Un simposio, come detto da Valentina Martan, assistente presso il Centro di logopedia, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica su problemi specifici sempre più frequenti nell’infanzia. “Abbiamo dedicato l’incontro agli educatori in quanto i problemi vanno trattati sin dalla più tenera età. Il nostro scopo è spiegare agli educatori come prevenire tali problemi e come dare un supporto ai bambini e ai loro genitori che in futuro potrebbero riscontrare delle difficoltà a scuola e nella vita di ogni giorno. Spesso sentiamo parlare del fatto che ci sono sempre più bambini che hanno problemi di questo tipo. Credo che non sia tanto l’aumento del numero dei casi, quanto il fatto che oggi sappiamo riconoscere prima eventuali problemi e quindi si reagisce in tempo. Grazie agli studi di logopedia presso l’Università, speriamo di riuscire a intervenire ancora più tempestivamente. L’interesse da parte degli studenti è grande anche perché, trattandosi di un mestiere carente, il lavoro è assicurato”, ha spiegato Martan, la quale ha voluto sottolineare che nella prevenzione i genitori giocano sicuramente un ruolo fondamentale se vengono indirizzati e supportati dal logopedista.

Maja Kelić, docente di studi di logopedia, ha specificato che i disturbi nei bambini possono essere di varia natura. “Si può partire con una difficoltà nel pronunciare una lettera, fino a problemi causati dall’ictus nell’età infantile. Sappiamo che se un bambino non può pronunciare una lettera, probabilmente avrà difficoltà anche con le altre che sono simili. Nella maggior parte dei casi c’è la difficoltà di pronuncia, che però è quella che provoca meno problemi e si risolve prima. Dipende poi da quando si parte con la terapia, che poi potrà durare pochi mesi oppure per anni. I genitori reagiscono in vari modi, alcuni collaborano molto bene e quindi possiamo risolvere il problema velocemente. Altri invece si oppongono per anni, il che poi in futuro provoca dei danni che influiscono sullo studio e sul profitto scolastico”, ha concluso Kelić. Dell’importanza della prevenzione nei bambini con le balbuzie ha parlato Suzana Jelčić Jakšić, mentre Martina Gregorina Tomac ha presentato una guida per logopedisti.

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