Un Palazzo non più Modello

A colloquio con la presidente della Comunità degli Italiani, Melita Sciucca, che lancia l’allarme per evitare il totale degrado di uno degli edifici più rappresentativi della città

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Un Palazzo non più Modello

Palazzo Modello, uno degli edifici più belli e rappresentativi della Città, sta andando in rovina. Per quanto sia bello visto da fuori, entrando si nota tutto il degrado in cui versa. Serve un importante intervento di ristrutturazione degli interni, a partire dall’ingresso che versa in pessime condizioni.

Ne abbiamo parlato con la presidente della Comunità degli Italiani, Melita Sciucca. “È davvero triste che l’interno di uno dei palazzi più belli si trovi in queste condizioni. Il portone d’entrata rimane sempre aperto perché non c’è il citofono, e quindi l’atrio si trasforma molto spesso in un WC pubblico. Le persone vengono a fare le minzioni in un angolo dell’atrio un po’ appartato lasciando ‘tracce’ senza pensarci due volte. L’altro giorno ho fotografato degli escrementi umani. Recentemente qualcuno ha legato un cane a una colonna e lo ha lasciato lì, molto probabilmente per recarsi comodamente al mercato. Per non parlare dei mozziconi di sigarette. Insomma, cose inaudite”, ci racconta Melita Sciucca, ribadendo che l’itervento più urgente è quello di risolvere il problema del portone d’ingresso installando il citofono di modo che rimanga sempre chiuso.

Nessuna risposta

Salendo i gradini si osserva come la vernice stia cadendo dai muri a causa dell’umidità che proviene dal cortile interno dell’edificio. Gli infissi sono fortemente danneggiati, come pure le colonne che adornano la scalinata, nonché gli stessi gradini, molti dei quali sono sono scalfiti o con i margini rotti, e quindi pericolosi.
“Molto probabilmente sarebbe necessario ristrutturare anche il tetto. Infatti, quando piove si verificano infiltrazioni d’acqua che hanno già danneggiato le pareti della Scuola Modello e che arrivano anche nei corridoi della Comunità” – prosegue la presidente della CI, che nel frattempo ha contattato il Dipartimento per la conservazione dei beni culturali, considerato che Palazzo Modello è sotto tutela –. Ho scritto al sindaco Vojko Obersnel, al Dipartimento cittadino per la cultura, alla Rumat, che è l’amministratore della struttura, ma per il momento non ho avuto alcuna risposta”.
Oltre al sodalizio, che è in affitto in quanto i vani sono di proprietà della Città, nel palazzo si trovano pure la sede dell’Unione Italiana, l’ufficio legale dell’avvocato Oskar Skerbec, la Scuola Modello, la direzione del Teatro Ivan de Zajc, un ambulatorio di medicina del lavoro e un appartamento privato. Siccome tutti pagano l’indennizzo condominiale alla Rumat, Melita Sciucca sta tentando di capire quanti mezzi finanziari ci siano sul conto del palazzo, in quanto la CI non ha mai ricevuto i resoconti che gli amministratori condominiali sono in dovere di presentare almeno una volta all’anno ai condomini. Inoltre, la CI paga pure la tassa sui monumenti.

Situazione critica

Situazione critica anche nelle sede della Comunità degli Italiani, dove gli infissi delle porte del Salone delle feste, quelle rivolte verso il Mercato cittadino, sono pericolanti. Il legno è talmente marcio che non riesce più a reggere i vetri. Inoltre, la colonna che si trova nel balconcino è danneggiata. Si notano inoltre delle crepe e quindi esiste il pericolo reale che i pezzi della colonna si stacchino e cadano sull’asfalto.
Melita Sciucca ha parlato con una restauratrice, inviata dal Dipartimento per la conservazione dei beni, che dopo aver valutato la situazione, ha fatto un preventivo delle spese: 90mila kune soltanto per le tre vetrate del Salone delle feste. Per quanto riguarda tutto il palazzo, la restauratrice ha concluso che la cosa migliore da fare sarebbe quella di preparare un progetto che possa essere finanziato attraverso i fondi europei.
“Sarebbe necessario riverniciare le pareti, aggiustare il parquet in alcuni punti, acquistare un climatizzatore. Per questi lavori esiste la possibilità che ci vengano erogati dei mezzi dall’Unione Italiana, 30mila euro circa. Per il resto spero che qualcosa si smuova nelle prossime settimane. Conto di ricevere qualche risposta dalla Città, alla quale mensilmente paghiamo 14mila kune d’affitto. È una vergogna che Palazzo Modello versi in questo stato d’incuria, soprattutto in vista del 2020, quando Fiume porterà il titolo di Capitale europea della Cultura”, ha concluso Melita Sciucca.

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