
L’Istituto per la pianificazione territoriale della Regione litoraneo-montana e la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Fiume hanno presentato un nuovo studio scientifico e tecnico intitolato “Inventario delle frane nella Regione litoraneo-montana – parte della microregione del Gorski kotar”.
Si tratta della ricerca più dettagliata finora condotta sulle frane in quest’area, realizzata su una superficie di 474 km², con l’obiettivo di comprendere meglio i rischi geologici e fornire una base più solida per la pianificazione territoriale e la prevenzione dei danni.
“La ricerca è stata condotta secondo una metodologia sviluppata nell’ambito del progetto scientifico PRI-MJER – Ricerche applicate sulle frane per lo sviluppo di misure di mitigazione e prevenzione del rischio, cofinanziato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale, tenendo conto anche dei più recenti progressi scientifici. Lo studio ha interessato otto unità di autogoverno locale – le città di Buccari, Čabar e Delnice, e i Comuni di Fužine, Lokve, Čavle, Jelenje e Klana – e in cinque di queste è stata confermata la presenza di frane”, ha spiegato Gorana Ljubičić, dell’Istituto regionale per la pianificazione territoriale.
“Sulla base di un’analisi geomorfologica sono state identificate complessivamente 6.312 frane, che occupano circa 12 km², pari al 2,5% della superficie dell’area studiata. Nelle zone con predisposizione naturale al dissesto, questa percentuale sale fino all’11%. La densità media di frane è di 13 per km², ma in alcune aree geologicamente più sensibili si arriva fino a 61 per km². Il maggior numero di frane è stato registrato nel territorio della Città di Delnice, con ben 2.864 frane, che interessano oltre la metà dell’area indagata”, ha affermato Petra Jagodnik, ricercatrice dell’Università di Fiume.
“Per quanto riguarda il meccanismo di movimento, prevalgono gli scivolamenti (96%), mentre il resto è rappresentato da scivolamenti-colamenti. La maggior parte delle frane è giovane e superficiale (75%), ma quelle più antiche, seppur meno numerose, hanno un impatto spaziale significativamente maggiore”, ha detto ancora la ricercatrice.
Lo studio rappresenta un importante passo avanti nel monitoraggio e nella comprensione dei pericoli naturali in Croazia. Il database realizzato e la Carta inventario delle frane in scala 1:5.000 permettono una pianificazione precisa delle misure di protezione e decisioni informate a livello locale e regionale.
I risultati indicano che l’area del Gorski kotar è particolarmente soggetta al dissesto del suolo, il che richiede grande attenzione nella pianificazione dello sviluppo territoriale e nella realizzazione di edifici e infrastrutture.
Nel contesto dei cambiamenti climatici e delle precipitazioni estreme sempre più frequenti, l’importanza di questo tipo di ricerca è in ulteriore crescita. Lo studio contribuisce anche allo sviluppo di strategie di adattamento alle nuove condizioni climatiche e alla riduzione del rischio per la popolazione locale, l’ambiente e il patrimonio edilizio.
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