
L’Aula consiliare di Palazzo municipale in Corso ha ospitato ieri una tribuna pubblica in occasione della Giornata mondiale della salute. L’appuntamento ha visto una grande partecipazione di studenti accorsi soprattutto dalla Facoltà di Studi sanitari, ma anche professionisti del settore sanitario e cittadini interessati, tutti riuniti per riflettere e confrontarsi sul tema scelto quest’anno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): “Un inizio sano, un futuro pieno di speranza (Zdravi početak, budućnost puna nade)”. Una scelta che pone al centro del dibattito pubblico la salute delle madri, dei neonati e dei bambini in età prescolare, con l’obiettivo di sensibilizzare l’intera comunità sull’importanza di garantire loro condizioni di vita dignitose fin dai primissimi momenti. Tre sono state le relatrici con altrettanti temi in agenda.
A introdurre il dibattito è stata la dottoressa Svjetlana Gašparović Babić, specialista in sanità pubblica, che ha ricordato come il diritto alla salute sia universale, ma non sempre realmente accessibile a tutti. In molte aree del mondo, ha spiegato, mancano ancora le condizioni minime per una nascita sicura: strutture igieniche adeguate, assistenza medica, vaccini e farmaci essenziali. Anche l’allattamento al seno, pur essendo raccomandato come pratica salutare e naturale, è spesso ostacolato da mancanze sistemiche o da una cultura poco informata. “In Croazia – ha dichiarato – abbiamo fatto grandi progressi, ma non possiamo permetterci di fermarci. C’è ancora molta sfiducia nella scienza, e troppo spesso sottovalutiamo problematiche reali come la depressione post-partum, che colpisce numerose donne e rischia di compromettere il benessere dell’intera famiglia”.
La dottoressa ha insistito sulla necessità di un’assistenza sanitaria non solo fisicamente accessibile – attraverso ospedali, ambulatori, strutture per il parto sicuro – ma anche mentalmente e socialmente inclusiva. Serve una rete di supporto che accompagni le madri in tutte le fasi della maternità, garantendo ascolto, comprensione e assistenza personalizzata. “Quando una madre sta bene, sta bene tutta la famiglia – ha aggiunto – e una società che si prende cura delle sue madri, dei suoi neonati e dei suoi bambini è una società più sana e resiliente”. Il tema della resilienza è stato poi ripreso da Zrinka Selestrin, pedagogista sociale, che ha presentato, un innovativo programma educativo europeo introdotto dallo scorso anno in alcuni asili di Fiume e di Spalato. Il progetto mira a sviluppare nei bambini in età prescolare competenze socio-emotive fondamentali, come la consapevolezza di sé, l’empatia, la gestione dei rischi e la capacità di trasformare limiti e difficoltà in occasioni di crescita. Attraverso attività ludiche, racconti, scenette teatrali e il supporto di due simpatiche mascotte animali, i bambini imparano a riconoscere e affrontare le sfide quotidiane con strumenti nuovi e creativi.
Secondo Selestrin, i primi riscontri sono molto positivi: educatori e genitori notano nei bambini una maggiore capacità di gestire le emozioni e di relazionarsi con gli altri in modo consapevole. “Non abbiamo ancora dati scientifici consolidati – ha spiegato –, ma l’entusiasmo di chi partecipa è già un indicatore importante. Gli educatori sono impazienti di proseguire e ampliare il programma, convinti del suo valore educativo e formativo”. Il progetto, nato nel 2015 con la collaborazione di diverse università europee – tra cui anche la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Zagabria – rappresenta un esempio concreto di come la prevenzione e il sostegno allo sviluppo personale possano iniziare già dalla prima infanzia.
La tribuna si è conclusa con l’intervento di Magdalena Kurbanović, ostetrica certificata e docente presso la Facoltà di Studi sanitari. Il suo intervento, intitolato ”Allattamento al seno: un inizio sano per un futuro sicuro”, ha sottolineato il ruolo chiave delle ostetriche nella tutela della salute di madri e neonati.
“Le ostetriche – ha spiegato – sono professioniste insostituibili. Accompagnano le donne in uno dei momenti più delicati e trasformativi della vita: la gravidanza, il parto, l’allattamento. Sono presenti, competenti, capaci di ascoltare e di intervenire in maniera mirata”.
Tuttavia, secondo Kurbanović, in Croazia manca ancora il pieno riconoscimento del valore di questa professione. Le ostetriche non sono sempre messe in condizione di operare al massimo delle loro capacità, e questo rappresenta un limite che incide negativamente sui risultati clinici.
“Investire in ostetricia significa investire nel futuro – ha affermato – perché un’assistenza competente e continuativa riduce la mortalità, migliora la qualità di vita, e costruisce una società più equa”. Rivolgendosi agli studenti presenti, ha ricordato loro l’importanza della formazione, della passione e del coraggio di cambiare le cose. Ha anche affrontato un tema spesso trascurato: il legame tra salute e ambiente. L’allattamento, ha detto, non solo protegge il bambino e rafforza il legame madre-figlio, ma è anche una scelta sostenibile dal punto di vista ecologico. In questo modo i bimbi crescono sani non diventando un peso per il sistema sanitario che può così girare i fondi per cercare di scardinare altri tipi di malattie. Riducendo l’uso di risorse industriali, imballaggi, trasporti e produzione di latte artificiale, l’allattamento contribuisce concretamente alla salute del pianeta. In un’epoca segnata dalla crisi climatica, anche questi aspetti devono essere considerati nella definizione delle politiche sanitarie.
L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito del progetto ”Fiume – Città sana” e ha visto la collaborazione tra la Città di Fiume, l’Istituto didattico per la sanità pubblica della Regione litoraneo-montana, la Facoltà di Studi sanitari e la Scuola media superiore di medicina. La partecipazione attiva degli studenti, unita alla presenza di numerosi cittadini, ha dimostrato che la salute pubblica è un tema sentito e condiviso, capace di unire professionisti e comunità in un dialogo costruttivo.
La Giornata mondiale della salute, che viene celebrata ogni anno il 7 aprile, è un’occasione preziosa per riflettere su sfide vecchie e nuove. E quest’anno, più che mai, ci ricorda che il benessere futuro dell’umanità si costruisce fin dai primi respiri. Sostenere le madri, proteggere i neonati, educare i bambini alla resilienza: è questa la strada per una società sana, inclusiva e davvero piena di speranza.
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