Ammontava a circa 34 miliardi di kune (oltre 4,5 miliardi di euro) il tesoretto che i cittadini croati custodivano… “sotto al materasso”. Almeno stando alle stime ufficiali rese note quando era ormai scontato che la Croazia avrebbe aderito all’eurozona. Negli ultimi mesi buona parte di questo denaro è stata depositata in banca o è stata spesa. Queste due azioni, d’altronde, erano state suggerite dalle autorità alla domanda cosa fare con le kune in contanti che si hanno da parte in prospettiva che la valuta nazionale venisse sostituita dalla moneta unica il 1ºgennaio del 2023.
In circolazione c’erano tre miliardi di monete di kune e lipe. Stando ai pronostici soltanto un terzo di questo ammontare è stato (o sarà convertito) in euro. A Fiume, passeggiando in centro, soprattutto in prossimità delle zone nelle quali si sono svolti il veglione pubblico e i party di Capodanno privati, per strada si potevano notare mucchi di monete (prevalentemente di lipe) abbandonate, nonostante per spenderle nei negozi ci sia tempo fino al 14 gennaio, per depositarle in banca perlomeno un anno e per convertirle in euro 36 mesi. Un capitale dissipato. Zio Paperone dissentirebbe.
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