Un anno di sfide, impegno e grandi soddisfazioni

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Un anno di sfide, impegno e grandi soddisfazioni

Il 2018 sta per concludersi e come di consueto questo è il periodo in cui fare i bilanci di un anno che se ne va; non soltanto quelli di carattere finanziario, che sono stati piuttosto complessi, ma anche delle attività in generale e dei progetti realizzati in particolare. Poi ci sono le aspettative e le sfide per il 2019, un anno importante per la Regione litoraneo-montana, in quanto nel 2020 Fiume sarà Capitale Europea della Cultura (CEC), un progetto impegnativo e affascinante che, in un modo o nell’altro, coinvolge tutti i settori, gli enti e le istituzioni presenti sul nostro territorio. Il presidente della Regione, Zlatko Komadina, fa il punto della situazione con una carrellata degli avvenimenti che hanno caratterizzato il 2018.

La diversità e la complessità del territorio sono una sfida importante. La problematica delle isole è completamente diversa da quella del Gorski kotar e delle zone rurali. Poi ci sono anche i centri urbani. Un quadro davvero complesso. Com’è gestire una Regione come la nostra?

È una sfida continua e un lavoro molto impegnativo, ma anche una grande soddisfazione, perché, credo che mi darete ragione, viviamo nella Regione più bella del Paese, particolare proprio per tutte queste diversità che avete citato. Le competenze legislative che abbiamo come autogoverno locale sono ben definite e con ciò anche le nostre priorità nella costruzione, ristrutturazione e manutenzione degli edifici scolastici in primo luogo, ma anche delle istituzioni sanitarie di cui siamo fondatori, delle Case di riposo per anziani, dei porti e dell’infrastruttura portuale. Con pluriennali e costanti investimenti siamo riusciti a migliorare lo standard degli edifici e dell’attrezzatura delle nostre scuole in tutta la Regione. Sono stati ristrutturati e attrezzati tutti i nostri enti sanitari, i quali offrono servizi di ottima qualità. Gli investimenti nel settore scolastico e nella sanità sono voci dominanti nel Bilancio regionale. Quest’anno quelli inerenti alle scuole hanno superato i 50 milioni di kune. Il progetto comprendeva pure la riqualificazione energetica di 9 scuole, finanziata nella maggior parte con i fondi europei. Ci siamo preparati a dovere per i bandi di concorso del Ministero dello Sviluppo regionale e dei Fondi europei ed è per questo motivo che la maggior parte degli edifici inclusi nel progetto di riqualificazione energetica è nella nostra Regione. Non ci fermeremo qui, continueremo a costruire e rinnovare ovunque ciò sia necessario, perché il nostro obiettivo è che le condizioni di studio dei nostri ragazzi siano uguali in tutte le parti della Regione. Lo stesso vale per la qualità della vita degli abitanti.

Come giudica l’operato della Regione, dei vari dipartimenti e dell’Assemblea?

Tutti questi investimenti, la preparazione dei progetti e la loro candidatura ai fondi europei sono attività che vengono svolte dai dipartimenti amministrativi. Considerata l’enorme mole di lavoro eseguita quest’anno, posso soltanto dire che lo hanno svolto in maniera impeccabile e li ringrazio per questo. Comunque, nulla sarebbe potuto accadere senza il consenso dei consiglieri, i quali hanno approvato tutte le attività programmatiche, gli investimenti e i progetti. Siamo stati concordi anche per quanto riguarda i temi nazionali, sostenendo all’unanimità il cantiere “3. maj”, respingendo il progetto del terminal LNG sulla terraferma a Castelmuschio (Omišalj) a causa della discutibile sostenibilità ambientale della tecnologia proposta e dando il pieno sostegno allo sviluppo del Gorski kotar. Sono molto soddisfatto dell’alto livello di responsabilità politica dimostrato dai consiglieri dell’Assemblea regionale.

Quale voto darebbe al suo operato?

Non sono propenso a valutare me stesso. Sono un funzionario e il mio operato lo giudicano gli elettori. Il fatto che questo sia il mio quinto mandato come presidente della Regione è la prova che godo della fiducia degli elettori.

La crisi del cantiere “3. maj” non accenna a placarsi. Quale sarebbe, secondo lei, il modo migliore per uscire da questo “tunnel” e per assicurare un futuro alla cantieristica quarnerina?

Personalmente, ma anche tramite i dipartimenti amministrativi, mi sono impegnato al massimo nella comunicazione con il governo e con i proprietari del “3. maj” per trovare una soluzione sostenibile e riuscire a salvaguardare il cantiere di Cantrida. Anche se non abbiamo le dovute competenze formali per quanto riguarda questo settore, ci stanno molto a cuore il futuro del cantiere e la sua sopravvivenza, che è importante per l’economia di tutta la Regione. Ci preme anche tutelare i posti di lavoro. Per questi motivi abbiamo proposto diverse iniziative al governo e ai proprietari. Mi dispiace che il governo non abbia riconosciuto per tempo la complessità della problematica del gruppo Uljanik, permettendo a entrambi i cantieri di arrivare a un passo dal fallimento. L’agonia, purtroppo, continua, ma io sono ottimista e credo che il “3. maj” possa continuare a costruire navi di qualità a livello mondiale, come ha sempre fatto nei decenni scorsi.

Un altro problema scottante riguarda il Centro regionale per la gestione dei rifiuti di Marišćina…

Marišćina è il primo Centro regionale per la gestione dei rifiuti costruito nel nostro Paese ed è un progetto nazionale. Siamo stati i primi perché eravamo l’unica Regione ad avere effettuato tutti i preparativi per potere costruire una struttura del genere con i fondi europei. Il titolare dell’investimento era lo Stato, attraverso il Fondo per l’energetica e la tutela dell’ambiente. La Regione è uno dei quattro comproprietari, assieme alla Città di Fiume, al Comune di Viškovo e alla municipalizzata Čistoća. Il Centro è stato concesso in gestione all’azienda Ekoplus. Nel frattempo, un centro analogo è stato costruito anche in Istria, a Castion, dove sono stati adottati lo stesso modello e la stessa tecnologia. Anche in altre Regioni sono attualmente in corso i preparativi per dare il via alla costruzione di centri per la gestione dei rifiuti. Si tratta quindi di un progetto completamente statale. Naturalmente la nostra Regione era molto interessata alla costruzione di un Centro per la gestione dei rifiuti all’avanguardia, per potere finalmente chiudere la discarica di Viševac a Marinići e tutte le altre esistenti in Regione. La Regione figura tra i fondatori dell’Ekoplus, al posto di tutte le altre unità d’autogoverno locale e delle loro municipalizzate. Agli abitanti della Regione bisogna assicurare un sistema di qualità per quanto concerne la gestione dei rifiuti, ma bisogna anche poter garantire condizioni di vita accettabili ai residenti di Viškovo e Marčelji, che vivono a due passi dalla discarica. A causa del cattivo odore che molto spesso si sprigiona, la loro qualità della vita è compromessa seriamente e hanno ragione di lamentarsi e organizzare manifestazioni di protesta. Facendo un sopralluogo mi sono convinto personalmente e più volte che in determinate giornate, soprattutto nelle ore serali, l’aria risulta irrespirabile.
Alla direzione dell’Ekoplus è stato assegnato il compito di eliminare le cause di questi miasmi e di individuare una soluzione tecnica adatta affinché ciò non si ripeta. La Regione detiene la quota di maggioranza nell’azienda Ekoplus, il 48,72 per cento, ed è inclusa al posto delle Città e dei Comuni che hanno un interesse diretto per il funzionamento del Centro. Siccome il Centro si trova sul territorio del Comune di Viškovo, avevo proposto di trasferire completamente, oppure in parte, i diritti di fondazione nell’Ekoplus. In questo modo potrebbero avere una maggiore ingerenza nella gestione del Centro e maggiori profitti derivanti dall’attività dell’Ekoplus. Molto spesso alla Regione viene chiesto di risolvere il problema, ma poi viene chiamata a rispondere se la soluzione crea insoddisfazioni, se non è gradita oppure se non viene trovata abbastanza in fretta.
Nel caso di Marišćina, la Regione non figura come investitore e non ha nemmeno scelto la tecnologia. Siamo pronti, però, ad appurare le cause del problema, pagare una perizia indipendente e chiedere alla direzione di risolverlo. Se non sono in grado di farlo, devono assumersi le proprie responsabilità. Il Centro deve funzionare come viene indicato nel certificato di agibilità.

L’aeroporto di Veglia sta registrando ottimi risultati e offre un importante contributo allo sviluppo del turismo…

Negli ultimi 19 anni, dal 1999 al 2017, sono stati investiti 55 milioni di kune per la ristrutturazione e l’ammodernamento, nonché per la rivitalizzazione dell’aeroporto di Veglia. La Regione ne ha investiti 15. Negli ultimi sei anni, tramite il dipartimento regionale per il demanio marittimo, il traffico e le comunicazioni, sono stati investiti 3.752.500 kune nei progetti strategici. Nel 2011 la Regione, assieme alla Città di Fiume e agli enti turistici regionale e cittadino, ha firmato un accordo della durata di cinque anni che prevedeva di accomunare i mezzi finanziari allo scopo di potenziare il traffico aereo nello scalo di Veglia. Per le attività pianificate nel 2013 sono state spese 562.500 kune e altre 570.000 nel 2014. Quest’anno nel Bilancio regionale sono state assicurate 950.000 kune. Complessivamente, in questi otto anni sono stati messi a disposizione cinque milioni di kune. Tutte le attività di promozione che sono state realizzate hanno prodotto dei benefici. È stata registrata una notevole crescita del traffico aereo e un aumento del numero delle linee dirette verso numerose destinazioni europee. Credo che anche lo Stato abbia riconosciuto l’importanza dello sviluppo dell’aeroporto di Veglia e che finalmente deciderà di effettuare investimenti importanti. Per noi è fondamentale lo sviluppo del Quarnero, anche come una destinazione aerea, oltre che turistica.

La Regione investe molto nello sviluppo del Platak…

Il progetto della costruzione del sistema di irrigazione che permetterà l’innevamento artificiale del Platak concluderà il pluriennale ciclo di investimenti nell’infrastruttura, nell’attrezzatura e nei vari contenuti che vengono offerti. Dal 2009 a oggi dal Bilancio regionale e da quello della Direzione regionale per le strade (ŽUC) in questo progetto sono stati investiti oltre 42 milioni di kune. Con la costruzione del sistema di irrigazione la spesa supererà i 60 milioni. Già adesso il Platak è un centro sciistico e ricreativo di tutto rispetto, che offre numerosi contenuti in tutte le stagioni. Per uno sviluppo maggiore bisognerebbe ampliare le capacità ricettive con la costruzione di strutture alberghiere, ma anche di una nuova e moderna funivia. Gli interventi più importanti e complessi sono portare l’acqua sul Platak e assicurare l’infrastruttura comunale per la costruzione di strutture ricettive. Credo che eventuali investimenti sul Platak potrebbero interessare anche gli albergatori.

Il 2019 sarà importante anche in vista di Fiume Capitale Europea della cultura (CEC 2020). Quali sono i progetti europei più importanti in Regione?

La Regione litoraneo-montana dispone di un patrimonio storico-culturale molto ricco che fa parte dell’identità del territorio e delle persone che, attraverso i secoli, vi si sono insediate, ma anche di tutti noi che viviamo qui. Il nostro obiettivo è quello di tutelare il patrimonio culturale e includerlo nella nostra offerta, perché siamo consapevoli del suo potenziale economico e di sviluppo. Già nel 2005 abbiamo iniziato a investire nella ristrutturazione dei castelli dei Francopani. Il progetto della rotta turistico-culturale “Il percorso dei Francopani” è il prosieguo della valorizzazione e rivitalizzazione di questo prezioso patrimonio. Include l’offerta culturale, gastronomica e turistica del territorio e dimostra il collegamento della nostra storia medievale con l’Europa. Inoltre, sarà di grande aiuto allo sviluppo del Gorski kotar e delle aree interne della Regione. Infatti, la maggior parte dei contenuti si trova al di fuori delle zone costiere che sono quelle più attraenti. L’obiettivo è trasformare la ricchezza del nostro patrimonio culturale in punti di forza per il turismo. Tutto ciò rappresenta un contributo aggiuntivo della Regione a favore del progetto Fiume, CEC 2020, nel quale siamo inclusi con due programmi: Lungomare e 27 vicinati. Accomunando sapere e creatività si può sempre fare di più. È così per il progetto CEC 2020, come pure per tutti gli altri ai quali lavoriamo quotidianamente. Più teste pensano meglio di una sola e noi dobbiamo fare in modo che queste teste restino qui. Questa è la responsabilità di tutti i livelli amministrativi: statale, locale e regionale.

Il Bilancio è stato approvato. Quali sono i progetti più importanti?

Nel 2019 proseguiranno i progetti già avviati e pianificati nel bilancio. Sono previsti 43,8 milioni di kune per la conclusione del progetto “Il percorso dei Francopani”, quindi 3,9 milioni per la riqualificazione energetica degli edifici delle scuole elementari. Altri 12 milioni serviranno per il Platak, mentre 3,8 milioni andranno a favore del Centro per la tutela degli animali selvatici. In programma anche nuovi progetti, tra cui il maggiore, del valore di 11,2 milioni di kune, riguarda la costruzione di una Casa della salute a Novi Vinodolski. Diversi progetti riguardano il settore scolastico: la ricostruzione e l’ampliamento dell’elementare Jelenje-Dražice e la costruzione di una palestra, quindi la costruzione della palestra nella Scuola media superiore di medicina, l’ampliamento dell’elementare Dr. Andrija Mohorovičić a Mattuglie e la preparazione della documentazione progettuale di una nuova scuola a Marinići. È stato istituito un Fondo specifico per il Gorski kotar, per il quale, nei prossimi tre anni, sono previsti complessivamente 10 milioni di kune.

L’SDP sta perdendo consensi a livello nazionale. Il 2018 è stato un anno molto difficile. Quali sono le prospettive per il 2019?

L’SDP non può essere soddisfatto di questa tendenza e della perdita di consensi, ma credo che questo sia un processo di “verifica” del partito che porterà alla stabilizzazione e quindi alla crescita del rating. Comunque, io sono una persona che sostiene che le elezioni siano le uniche a poter consolidare la fiducia nei partiti politici. Si avvicinano le elezioni per il parlamento europeo, che dimostreranno sicuramente il parere degli elettori.

Come giudica il rapporto con le varie istituzioni della minoranza italiana?

La Regione sostiene i programmi e le attività delle associazioni di tutte le minoranze, tra cui anche quella italiana, soprattutto attraverso la Comunità degli Italiani di Fiume. Lo stesso vale per tutti gli altri programmi che vengono candidati per le sovvenzioni tramite i nostri concorsi annuali. Per noi in Regione la collaborazione con le minoranze nazionali non è soltanto protocollare, ma è concreta e programmatica.

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