Tutti assieme contro il discorso d’odio

Il Primo ginnasio croato di Sušak ha ospitato due interessanti laboratori interattivi coinvolgendo un gran numero di allievi

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Tutti assieme contro il discorso d’odio
Esempi di vera street art in giro per la città. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Il Primo ginnasio croato di Sušak ha ospitato ieri una validissima iniziativa ideata dal Ministero degli Interni (Questura litoraneo-montana) consistita in due laboratori interattivi intitolati rispettivamente “Insieme contro il discorso d’odio” (“Zajedno protiv govora mržnje”) e “Tifa con passione, non con distruzione” (“Budi navijač, a ne razbijač”), in cui si è puntato sulla prevenzione del discorso d’odio nella società, in particolare nelle competizioni sportive, ma anche sull’arte di strada, quella dei graffiti.

A parlare davanti agli alunni delle seconde, terze e quarte classi, molto interessati all’incontro, sono stati il graffitaro Krešimir Golubić (in arte Leon, seguito dall’acronimo GSK, che indica l’intero team con cui realizza i graffiti) e il poliziotto Andrija Dražetić del Reparto per la prevenzione della Questura litoraneo-montana.
Dražetić, ha spiegato cosa sia il discorso d’odio e in che modo esso si manifesti nei raduni pubblici, soprattutto in quelli legati allo sport. “Canzoni proibite, messaggi scritti o immagini non consentite – tutto ciò che offende qualcuno e lo mette in una posizione vulnerabile e denigrante è discorso d’odio. E qui, come agenti di polizia, dobbiamo assicurarci che vengano rispettate le leggi sulle manifestazioni pubbliche e la legge sulla prevenzione dei disordini nelle competizioni sportive, affinché non vengano esposti contenuti offensivi. Nel 2023, le statistiche indicano 171 infrazioni legate all’incitamento all’odio, mentre nel 2024 ne sono già state registrate 150. Per quanto riguarda i tifosi, nel 2023 la polizia ha denunciato 1.085 supporter, mentre nel 2024 il numero è simile. Attraverso programmi educativi come questa iniziativa, si cerca di sensibilizzare sugli atteggiamenti indesiderati nella nostra società. Le infrazioni più comuni in base alla legge sulla prevenzione dei disordini sportivi riguardano l’accesso agli stadi in stato di ebbrezza o il tentativo di introdurre materiale pirotecnico illegale. Per questo motivo, oggi tutti i tifosi vengono filmati e sottoposti a controlli. Naturalmente, la partita di calcio è il luogo più frequente di disordini”.

Scritte offensive sui muri cittadini.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Possibili conseguenze
Ha parlato poi del fatto che anche i graffiti inappropriati possono diventare discorso d’odio e offendere qualcuno. Inoltre, disegnare graffiti senza permesso può configurarsi come reato e danneggiamento di proprietà altrui, motivo per cui chi scrive su un edificio senza autorizzazione rischia conseguenze legali e un’indagine della polizia. I graffiti sono consentiti solo dove le autorità locali ne autorizzano la realizzazione.
Leon, non l’artista, ma uno degli alunni presenti, alla domanda su quanto sia diffuso il discorso d’odio tra i giovani e quali siano le possibili conseguenze, ha risposto: “Si può vedere spesso e c’è sempre stato. Il discorso d’odio è molto presente e ogni persona sicuramente l’ha vissuto, ma spero che non tutti ne siano stati bersagliati. Io non vado spesso alle partite, ma so che esistono questi episodi e ne ho sentito parlare. L’odio tra club e tifosi è molto evidente. È qualcosa che divide la nostra società, e invece di unirci, noi ci allontaniamo e diventiamo avversari”.
Le studentesse Una Žeželić e Iris Kauzlarić della seconda classe hanno sottolineato l’importanza di parlare di questi temi. “Secondo me i giovani sono molto tolleranti, ma purtroppo ci sono eccezioni ed esempi negativi. Non sono episodi che succedono di rado e quindi l’educazione è fondamentale per risolvere questo problema nella nostra società”, ha detto Una.
“Penso che il discorso d’odio sia usato troppo, lo troviamo persino in alcune semplici battute, e può colpire qualcuno anche involontariamente. Dipende dalla persona, alcuni sono più sensibili di altri e lo vivono peggio. Chi ha una forte personalità non si lascia abbattere quando sente parole dispregiative su di sé”, ha aggiunto Iris.

Le alunne Una Žeželić e Iris Kauzlarić.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

“I graffiti sono importanti soprattutto perché permettono a qualcuno di esprimersi apertamente, creando arte che può avere molti effetti positivi”, ha affermato Leon GSK, l’artista grafittaro parlato poi dell’avvenimento centrale dell’incontro, annunciando che nel cortile della scuola verrà realizzato, tutti assieme, un graffito e ha chiesto chi tra i presenti non ne avesse mai disegnato uno. Ha invitato i volontari nelle prime file e ha iniziato a realizzare uno schizzo a matita, per poi completarlo con alcuni pennarelli fluorescenti. Ha dato, così, un esempio di quella che è la vera street art creata in un attimo, giocando con i colori e con la dimensione delle parole, dimostrando che l’esperienza conta soprattutto nella rapidità di realizzazione.
Andrija Dražetić ha ripreso la parola spiegando che il discorso d’odio è un atto volto a insultare e sminuire qualcuno o qualcosa. Ha poi parlato del ruolo dei tifosi, in particolare quelli presenti a una partita di calcio. Alla domanda su cosa dovrebbe rappresentare un vero tifoso, uno studente ha risposto: “Il tifoso è un membro di un gruppo subculturale che si definisce tale perché ama i colori della sua squadra e si impegna per sostenerla, senza incitare a infrazioni, disordini, odio oppure ostilità verso chi la pensa diversamente”.

Leon, uno degli alunni presenti all’evento.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
Il poliziotto Andrija Dražetić.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Le diversità come opportunità di crescita
Dražetić ha definito questa risposta perfetta, aggiungendo che “il tifoso tifa e non crea danni”.
Ha poi parlato del fenomeno degli hooligan, elencando una serie di problemi a essi legati: danneggiamento di beni pubblici, furti, azioni in stato di ebbrezza (oltre 0,3‰ di alcol nel sangue), uso di materiali pirotecnici pericolosi, scontri tra tifoserie e risse.
“I raduni pubblici sono spesso teatro di discorso d’odio, che porta a disordini e violazioni della quiete pubblica. Questo accade spesso anche sui social media, dove molte persone agiscono nell’anonimato senza esporsi, sebbene stiano facendo qualcosa di dannoso. La libertà di parola è un diritto, ma questo non significa diffondere odio”.
Tra i consigli dati ai giovani, Dražetić ha suggerito di mantenere i profili social privati e non rendere pubbliche le proprie foto.
Golubić ha poi parlato della storia dei graffiti, sottolineando che essi sono sempre stati un mezzo di espressione. Ha spiegato come questa forma d’arte abbia unito persone di diverse etnie a New York e come sia diventata oggi riconosciuta anche nei libri di storia dell’arte.
“Dai graffiti preistorici alle scritte di Pompei, fino ai primi graffitari dell’epoca austro-ungarica, i graffiti hanno sempre accompagnato l’uomo. Oggi, grazie alla street art, sono un movimento artistico globale”.
Infine, gli studenti hanno realizzato i loro schizzi, scrivendo, ognuno con il proprio stile, la parola “Zajedno” (Insieme). Il miglior disegno ha vinto una maglietta. Dopo la lezione teorica, i partecipanti si sono spostati nel cortile per imparare le tecniche del graffito su un muro provvisorio appositamente allestito.
L’iniziativa è stata sicuramente un’esperienza unica per l’età scolastica dei bambini, con un’ottima combinazione di parte teorica e pratica. Il laboratorio “I graffiti sono arte, non vandalismo” si è mostrato, non solo un luogo dove imparare la tecnica del disegno, ma anche un’opportunità per socializzare e far nascere nuove amicizie, insegnando l’importanza del lavoro di squadra, della tolleranza e del rispetto delle diversità, valori fondamentali per tutta la vita. Con iniziative del genere, bambini che non si conoscono diventano collaboratori, creando insieme arte e gettando le basi per un futuro migliore, in cui la diversità, in tutte le sue forme, diventa un’opportunità di crescita e arricchimento.

Il disegno premiato e il premio donato da Leon GSK.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

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