
A pochi giorni da Ferragosto e con l’imminente afflusso di turisti italiani, Valbisca si conferma come il fulcro del trasporto marittimo del Quarnero. Questo scalo traghetti è essenziale per chi intende raggiungere le isole quarnerine. Valbisca è cruciale sia per arrivare a Smergo (Merag) sull’isola di Cherso, da dove si raggiunge anche i Lussini (dopodiché, con ulteriori collegamenti si può arrivare alle isole di Sansego, Srakane Vele, Ilovik-Asinello e Unie), nonché l’isola di Arbe. I viaggiatori diretti ad Arbe possono contare su quattro traghetti giornalieri Valbisca-Loparo gestiti dalla Jadrolinija, risparmiandosi così il lungo percorso attraverso la Litoranea adriatica fino a Jablanac per la connessione Stinica (terraferma)-Mišnjak (Arbe).
Importante prenotare il biglietto
Poiché i traghetti da Veglia ad Arbe partono con una frequenza di circa quattro ore, le prenotazioni sono particolarmente importanti. Alcuni turisti italiani, in viaggio con un camper, hanno espresso preoccupazione per l’imbarco alle 11.45, vista la partenza successiva alle 16 (gli altri orari sono 7.45 e 20.30).
Il molo di Valbisca, assieme a quello di Brestova, rappresenta l’unico punto d’imbarco per Cherso e i Lussini e questa posizione strategica richiede una gestione meticolosa delle connessioni. “Durante l’alta stagione estiva, facciamo del nostro meglio per minimizzare i tempi di attesa e garantire un traghetto ogni ora. Ogni traghetto ha una capacità di 150 veicoli. Quando il… ventre dell’unità, composto da 9 corsie, è pieno, lo chiudiamo temporaneamente e i veicoli rimasti fuori restano in attesa del traghetto successivo. Una volta che un traghetto è partito e il suo interno è stato svuotato, apriamo l’accesso ai nuovi veicoli”, ha spiegato Miran Toljanić, impiegato della Port Authority di Veglia. Analoghe operazioni vengono svolte a Cherso dalla Port Authority di Cherso.

Foto: LUKA ZIVKOVIC
«I prezzi sono aumentati»
Tra i turisti che incontriamo, Alessia e Rosario da Como, che hanno scelto di passare una giornata a Cherso prima di spostarsi a Rovigno per Ferragosto. “Evitiamo ingorghi grazie alla moto”, ci dice Alessia. “Per me non è la prima volta in Croazia, ma per Rosario sì”. Il commento di quest’ultimo è breve, ma chiaro: “La Croazia è molto bella, ordinata e ben organizzata, da quello che vedo potrei paragonarla alla Svizzera”. Alessia osserva invece che i prezzi sono aumentati. “Alcuni servizi, come gli ombrelloni, sono piuttosto costosi”. Questo è il tipo di considerazioni che ci interessava sentire, come anche un commento legato al tipo di trattamento ricevuto. “Da questo punto di vista, qui sono tutti molto cordiali e, cosa fondamentale, ci sentiamo tanto al sicuro; sembra che il tasso di criminalità sia minimo”. Ci spostiamo un po’, cerchiamo targhe italiane e ci dirigiamo verso la corsia destinata alle macchine dirette ad Arbe, dove Daniele di Treviso scambia volentieri due chiacchiere con noi: “Vengo in Croazia spessissimo, dal 2010, e questa è la seconda volta ad Arbe. Le dirò dei prezzi perché vedo che tutti si lamentano un po’: è ovvio che se ti piace la comodità e vai sempre al ristorante, il costo diventa alto. Se invece ti adegui e fai come noi, che abbiamo preso un appartamento e ci impegniamo a cucinare spesso da soli, notiamo meno la differenza di prezzo. Se ti sai organizzare bene, ce la fai senza problemi, questo è il mio pensiero. Ho sentito di tanti, ho visto dei TikTok di persone che si sono fatte fregare, ma del resto tutto il mondo è così: se non stai un attimo attento, subito qualcuno cerca di approfittarsene. Credi che in una Venezia sarebbe diverso? Certo che no. Per i servizi, io mi sono sempre trovato bene, anche se mi dispiace un po’ che non ci siano più traghetti per Arbe. Al ponte di Veglia avevamo deciso di girare per di qua anche se magari sarebbe stato meglio proseguire verso Jablanac, ma una volta avvistata la colonna da Veglia verso il ponte, abbiamo deciso di non cambiare più. Fino a Jablanac la strada è un po’ lunga e noiosa, ma piuttosto che stare ad aspettare per ore…”. Daniele si ferma con la sua famiglia nel Quarnero una ventina di giorni, come ogni anno.

Foto: LUKA ZIVKOVIC
«Il mare e la natura sono eccezionali»
Una macchina più avanti, sempre diretti ad Arbe, ecco anche i giovanissimi Martina e Matteo di Bologna. Lei è alla prima visita in Croazia, lui è già esperto dato che ci veniva da piccolo con i genitori. “Ci fermiamo sei giorni fino a dopo Ferragosto”. Matteo ha già visitato Veglia e Pago, ma anche alcuni posti dell’entroterra croato. “Confido veramente nel bel tempo, avendo beccato spesso la pioggia nelle mie passate visite. Riguardo all’aumento dei prezzi, non posso dirvi molto essendo appena arrivati, ma mi ricordo che mi sono sempre trovato bene. Per il cibo salverei la carne, preparata sempre in modo eccelso. La pasta invece, dipende un po’ dal posto che trovi; in alcuni posti siamo ai livelli dell’Italia, altre volte è meglio saltare. Per il resto, mi piace molto venire qui. Il mare e la natura sono eccezionali”.

Foto: IVOR HRELJANOVIĆ
Salutati i giovani emiliani, ci avviciniamo a una comitiva di persone per raccogliere un commento proprio mentre si gustano un bel tramezzino. Si tratta di un mix di veneziani e vicentini, tra cui Simone, Cesare, Alessandra, Rossella, Angelino e Michela, tutti sorridenti e rilassati, come dovrebbero essere coloro che vanno in vacanza, diretti a Selve (Silba). Iniziamo subito mettendo… carne sul fuoco e chiedendo dei prezzi, di cui ci sembra tutti ormai parlino, per lo più in modo negativo, ma loro ci colgono di sorpresa dicendo di non volere aggregarsi alle polemiche. “Bisogna dire le cose come stanno. La Croazia è entrata nell’Eurozona e i costi, le spese e le richieste sono inevitabilmente aumentati. Noi in Italia abbiamo vissuto i medesimi problemi vent’anni fa ed è una cosa che è successa in tutti i Paesi e non ci sono alternative. Un turista, venendo in un luogo, mostra un certo tipo di rispetto verso quel luogo, spendendoci il proprio denaro. Non possiamo pensare di venire qui, sfruttare il posto senza lasciare niente, non sarebbe giusto. Altrimenti, meglio che ognuno rimanga a casa propria. Noi veniamo qui, nelle isole, da tantissimi anni. Conosciamo benissimo tutta la Croazia, ma se dobbiamo citare un posto su tutti, sicuramente l’arcipelago delle Incoronate. Se poi ritorniamo a Selve, significa che anche lì abbiamo trovato qualcosa di speciale. Ci fermiamo due settimane. Ci troviamo benissimo. Cibo, paesaggio, natura, pulizia, cordialità, servizi… tutto quello che serve per una bella vacanza”. Per quanto riguarda la questione code, ci spiegano di essere partiti la mattina presto da Venezia e di non avere trovato troppi ingorghi. “Un paio di minuti di qua e di là, ma sono cose che ci stanno…”.

Foto: LUKA ZIVKOVIC
Le sfide del traffico estivo
Prima dell’imbarco sul traghetto, riusciamo a strappare una dichiarazione al volo a un altro gruppo di vacanzieri, rappresentato dal guidatore Mattia di Padova: “Vengo qui da quando sono nato, ad Artatore a Lussino. Rispetto a una decina d’anni fa, quando si dovevano fare anche 7-8 ore di viaggio (causa traffico e attesa in dogana e per il traghetto), oggi fila tutto più liscio. Una volta, quando si andava coi genitori, si partiva quando si riusciva. Oggi, che siamo più grandi e autonomi e senza bambini, noi in 5 ore, se si parte un po’ prima, arriviamo tranquilli. Se non ci sono incidenti, come è capitato oggi nei pressi della rotatoria prima del ponte di Veglia, vicino a Kraljevica. I prezzi sono aumentati e, secondo me, la Croazia si è data una grande zappata sui piedi. Non era sbagliato alzare i prezzi, ma non in maniera così drastica. Ora c’è chi fa meno giorni di vacanza proprio per questo motivo, perché non se lo può più permettere”.
In sintesi, nonostante l’aumento dei costi, la bellezza della natura, la qualità dei servizi e la cordialità dei locali continuano a fare della Croazia una meta amata dagli italiani. Dopo avere augurato un buon soggiorno ai turisti, ripartiamo da Valbisca verso Fiume, affrontando una lunga coda di veicoli che ci prolunga il viaggio verso casa di circa un’ora. Tra incidenti e rallentamenti, sperimentiamo in prima persona le sfide del traffico estivo, ma alla fine riusciamo a proseguire, grati per una bottiglietta d’acqua che allevia il caldo torrido di questo periodo dell’anno.

Foto: LUKA ZIVKOVIC
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