Turismo, tante prospettive promettenti per i giovani

Panel dedicato a quello che viene considerato il ramo più importante dell’economia croata. Per gli studenti buone opportunità d’impiego

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Turismo, tante prospettive promettenti per i giovani
Il pannello di discussione organizzato dalla Facoltà di Ica. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

“I giovani nel turismo” è il titolo del panel organizzato ieri alla Facoltà di Management nel turismo di Ica, che prosegue il suo ciclo di incontri tra studenti e potenziali datori di lavoro. Al dibattito di ieri hanno partecipato anche il vicepremier e ministro del Mare, trasporti e infrastrutture Oleg Butković, la preside della Facoltà, Sandra Janković, Jelena Mrak, laureanda, Josip Ostrogović come membro della Direzione dell’ACI e la direttrice dell’Ente per il turismo del Quarnero, Irena Peršić Živadinov.

“Devo confessare che è la prima volta che mi trovo qui, ma sono felice di essere stato invitato in rappresentanza di un Ministero che, pur non essendo direttamente legato al turismo, ha una sua importanza per il suo sviluppo. Senza una buona infrastruttura stradale il turismo non ha prospettive e in questo senso la Croazia ha compiuto dei passi importanti. Il governo sta operando nell’ambito di un ciclo di investimenti il cui valore supera i 3,5 miliardi di euro. Dopo l’emergenza sanitaria e tutti i problemi a essa legati, quest’anno vengono annunciati numeri record e per questo motivo è fondamentale disporre di infrastrutture efficienti e sicure. Ora siamo qui per confrontarci con i giovani e con le loro domande, con coloro che avranno il compito di portare avanti il discorso, consapevoli che, in buona parte, la Croazia vive di turismo”, sono state le parole introduttive di Butković che, come sempre, si è prestato volentieri anche alle domande dei rappresentanti dei media.
Una delle questioni che ci si pone in Croazia è anche quella del tipo di turismo su cui costruire il futuro. Si parla spesso di presenze, di arrivi record e via dicendo. Si continua a puntare a un turismo di massa o si va in un’altra direzione? “Questo è un tema che viene riproposto spesso – ha commentato Butković –, ma è anche vero che è stato fatto molto per migliorare il livello qualitativo dei servizi, con alberghi sempre più attrezzati. Si investe parecchio, anche nel settore nautico e ci stiamo preparando per dare il via ai lavori al marina in Porto Baross a Fiume. C’è una linea sottile tra ciò che viene chiamato turismo di massa e ciò che non lo è. Occorre molta saggezza nel gestire la situazione e per questo motivo è importante ciò che viene fatto dalle amministrazioni locali nel segmento dei documenti di pianificazione del territorio. Credo che ci stiamo muovendo nella direzione giusta, che è quella che prevede la salvaguardia del patrimonio di cui disponiamo offrendo dei servizi di alto livello”.
Josip Ostrogović, come dirigente dell’ACI che gestisce la più grande catena di marina nel Mediterraneo, assicura che per i giovani, in particolare per gli studenti della Facoltà di Management nel turismo, ci saranno e ci sono già degli sbocchi occupazionali, una riflessione condivisa anche da Jelena Mrak, studentessa: “Il turismo offre ai giovani grandi prospettive. Ci sono giovani che ritengono che manchi il lavoro, ma io sono convinta che non sia così. Ho 23 anni e sono studentessa da cinque e in questo periodo ho sempre avuto la possibilità di lavorare e partecipare a vari progetti. Credo che i giovani stessi debbano saper riconoscere le opportunità”.

Riforma fiscale
Quello della riforma fiscale è uno dei temi che fanno discutere nelle ultime settimane e che il governo che le sta pianificando comincia a proporre all’opinione pubblica. Sono preoccupate le amministrazioni locali, che con le modifiche alla legge saranno chiamate ad abolire l’addizionale sulla tassa sul reddito. Oleg Butković, oggi ministro, ma in passato anche sindaco di Novi Vinodolski, è qualificato a parlarne: “Non c’è nulla da temere. Non sarà un colpo alle amministrazioni locali. Nel 2016, anno in cui è salito al potere l’attuale governo, le entrate fiscali delle Regioni, Città e Comuni ammontavano complessivamente a 10,5 miliardi di kune. Oggi siamo a 17 miliardi. Molti enti locali hanno già abolito l’addizionale; oltre 250. Molti lo hanno fatto per incentivare l’occupazione, per creare un clima migliore nelle loro comunità. Credo che abbiano fatto le scelte giuste. Non c’è ancora una proposta definitiva e ciò che sta preparando il Ministero delle Finanze va nella direzione che prevede più soldi in busta paga per tutti i lavoratori. Senza l’addizionale i sindaci avranno comunque l’opportunità di correggere l’aliquota della tassa sul reddito. Ovviamente, verrà stabilito un tetto, consentendo ai sindaci di mantenere la stabilità delle entrate”.

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