Tarda l’approvazione dello Statuto cittadino

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Tarda l’approvazione dello Statuto cittadino

Il presidente del Consiglio cittadino, Andrej Poropat, ha convocato una conferenza stampa per annunciare i temi più rilevanti che verranno affrontati nella seduta di domani.

“Il tema più importante del quale parleremo sarà lo Statuto della Città. Il nostro documento fondamentale non è in sintonia con la legge e va modificato. Per farlo abbiamo bisogno di un’ampia maggioranza, 19 consiglieri sui 37, ma al momento nessuna delle forze in campo ha questi numeri e a febbraio, quando si è fatto un tentativo per adattare lo Statuto alle norme di legge ci siamo fermati a 17 voti, con lo stesso presidente del Consiglio – allora Tihomir Čordašev dall’Akcija Mladih (Azione dei giovani) – che ha votato contro i cambiamenti statutari. La scusa di chi ha votato contro è stata la mancata approvazione di un emendamento allo Statuto, la cui sostanza era rivolta a limitare la possibilità del sindaco di indebitare la Città. Senza entrare nel merito della bontà dell’emendamento voglio invitare tutti i consiglieri a considerare il fatto che non è questo il modo di affrontare il problema, in quanto le due votazioni dovrebbero essere ben distinte”, ha affermato Poropat.

Un emendamento che blocca lo Statuto

“Permettere che lo Statuto sia a norma di legge è un obbligo e una responsabilità del Consiglio cittadino. Ho ricevuto a questo proposito una lettere dall’Ufficio dell’amministrazione statale, il quale ha espresso una grande preoccupazione per il mancato adeguamento del nostro Statuto. Hanno ragione, è preoccupante e impensabile che un Consiglio serio sia in ritardo con l’approvazione di uno Statuto. La legge sta sopra di noi, a livello cittadino non possiamo fare nulla per cambiarla, dobbiamo semplicemente adeguarci. Bloccare tutto, ricattando il sindaco con un emendamento non ha alcun senso. Anche perché, in questo caso, il sindaco non ci rimette nulla, lo Statuto non è sua responsabilità, siamo noi che rischiamo di fare brutta figura. L’opposizione, di cui facevo parte fino a poco tempo fa, ha avuto il controllo del Consiglio per mesi, ma l’emendamento in questione non è mai stato presentato, perché farlo adesso? Non è questo il modo nel quale si dovrebbe lavorare”, ha dichiarato Poropat.

Cambiamento di poltrone

Nei mesi scorsi il Consiglio ha vissuto una fase molto turbolenta, caratterizzata da una notevole instabilità politica, conseguenza dei risultati elettorali e dall’incapacità di formare una maggioranza che non sia di natura tipicamente politica. Il mese scorso, con l’elezione di Poropat alla carica di presidente del Consiglio, conseguente a un patto siglato dall’SDP e dai suoi alleati con l’HNS di Poropat, si sono verificati anche degli altri cambiamenti, che sono avvenuti in un secondo momento dietro le quinte.
“In seguito alla nomina a presidente del Consiglio non sono più presidente del club dell’HNS, ruolo che verrà ora ricoperto da Morana Jokić. Un altro cambiamento a livello di club riguarda l’uscita di Petra Mandić e Josip Kukuljan dal club della Lista per Fiume, Indipendenti e Most, che come conseguenza è stato rinominato in club Lista per Fiume. Inoltre – e questa è la parte più interessante –, Danko Švorinić non è più il presidente del club, ruolo che è ora ricoperto da Zvonimir Peranić, il quale, però, fa formalmente ancora parte del partito Most”, ha affermato Poropat.

Giochi politici

Come mai tutti questi cambiamenti? È presto detto. L’SDP dopo avere siglato l’accordo con l’HNS aveva bisogno di un altro voto ancora per assicurarsi la maggioranza. Il diciannovesimo voto, necessario per destituire l’allora presidente del Consiglio Čordašev, è arrivato dall’indipendente Hrvoje Burić, il quale però non ha votato per Poropat. Ad eleggerlo ci hanno pensato i due consiglieri della Lista per Fiume, Švorinić e Predrag Miletić, più appunto Zvonimir Peranić del Most. Questo, evidentemente, non era stato concordato con la presidente del Most, Petra Mandić, la quale ha deciso di uscire dall’alleanza fatta per formare il club. Per potere formare un club all’interno del Consiglio cittadino, però, ci vogliono almeno tre consiglieri e così, per non rischiare di dovere sciogliere il club Švorinić ha offerto il ruolo di presidente a Peranić, il quale ha accettato l’incarico e a breve, molto probabilmente, uscirà dal Most per entrare a far parte della Lista per Fiume.

Più informazione

Negli ultimi mesi, conseguentemente ai giochi politici sopra descritti e a un nuovo Regolamento di procedura del Consiglio, in molti si sono lamentati della lunghezza delle sedute e della difficoltà di seguire il filo logico del discorso. “Vorrei organizzare delle conferenze stampa di presentazione dei principali punti all’ordine del giorno, cosicché sia i cittadini che i giornalisti possano avere un’infarinatura generale dei principali argomenti che verranno trattati alle riunioni del Consiglio. A queste conferenze stampa saranno invitati sia i rappresentanti dell’opposizione che quelli della maggioranze, come pure chi presenterà i punti all’ordine del giorno. Inoltre, in quest’occasione i giornalisti avranno la possibilità di fare domande sui temi che verranno trattati, a differenza di come avviene durante le sedute del Consiglio cittadino”, ha concluso Poropat.

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